La Turchia ha svolto un ruolo chiave nella crisi UcrainaRussia, sia come membro della NATO che come Paese con interessi importanti in entrambi gli Stati. Sin dal primo momento, la Turchia ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina e ha fornito sostegno militare e umanitario al Paese, ma dall’altro lato Erdogan ha più volte sottolineato la necessità di mantenere il dialogo aperto con Mosca e non ha aderito alle sanzioni occidentali. Inoltre, il governo turco ha rispettato il diritto internazionale, applicando la Convenzione di Montreux, che vieta il transito delle navi militari di Stati in guerra negli Stretti, bloccando quindi il Bosforo e i Dardanelli alle navi belligeranti. Il Mar Nero in questi giorni è tornato al centro del palcoscenico mondiale per l’interruzione da parte di Mosca dell’accordo sul grano sancito nel luglio 2022 tra Russia Turchia e Onu.

Turchia e Russia: un rapporto complesso

Il rapporto tra Turchia e Russia è complesso e mutevole. I due Paesi hanno una lunga storia di conflitti, ma hanno anche una stretta collaborazione in diversi campi, soprattutto dal punto di vista economico, infatti, le forniture energetiche costituiscono la parte più consistente dell’interscambio.

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La Russia è il terzo partner commerciale della Turchia, il primo fornitore di energia, in particolare di gas naturale, con il 33% degli approvvigionamenti. Oltre al gas, la cooperazione energetica si è estesa anche al nucleare, con la società russa Rosatom che sta sviluppando la prima centrale nucleare nell’Anatolia meridionale, che dovrebbe produrre circa il 10% del fabbisogno di elettricità del Paese a partire dal 2025.

Entrambi i Paesi si trovano però in competizione in diversi teatri di guerra come Siria, Libia e Nagorno Karabakh, dove sostengono opposti schieramenti. Infatti, i loro rapporti sono stati particolarmente tesi negli ultimi anni, a causa della guerra in Siria: contesto in cui la Russia ha condannato l’intervento turco e ha sostenuto il regime di Bashar al-Assad.

L’azione diplomatica della Turchia in Ucraina nel 2022

Sin da subito la Turchia ha giocato un ruolo importante nell’evacuazione dei civili dall’Ucraina e nel trasferimento del personale diplomatico per i primi colloqui tra le parti in conflitto. Infatti il 10 marzo 2022 si è svolto un incontro al Forum della diplomazia di Antalya tra il ministro degli esteri russo Lavrov e quello ucraino Kuleba, che però ha prodotto scarsi risultati. Erdogan ha giocato anche un ruolo importante nello scambio dei prigionieri di guerra del battaglione Azov. 

Ma il vero successo diplomatico ottenuto dalla Turchia nel 2022 è stato l’accordo per il grano : l’Ucraina ha potuto esportare circa 32 milioni di tonnellate di grano ed altri prodotti alimentari attraverso il Mar Nero e la Russia ha garantito la sicurezza delle navi che trasportavano le granaglie. Per facilitare l’approvazione, la Turchia ha fornito le navi per il trasporto.

Allora, l’intesa è stata firmata separatamente dalle parti con la garanzia delle Nazioni Unite ed ha consentito a gran parte delle popolazioni dell’Africa, Asia e America Latina di non entrare in una crisi alimentare pericolosa.

Grano. La Russia dice no all’accordo mediato dai turchi

Il 7 luglio, per la prima volta dopo l’inizio della guerra, Erdogan e Zelensky si sono incontrati  ad IstanbulIn questa occasione il presidente turco ha ribadito l’integrità territoriale dell’Ucraina, non ha riconosciuto l’annessione della Crimea da parte russa e ha promesso la partecipazione turca alla ricostruzione dell’Ucraina. I due hanno parlato anche dell’accordo sul grano allora in scadenza; secondo Erdogan il rinnovo era subordinato alle condizioni di Mosca, che aveva intenzione di esportare alimentari e fertilizzanti, ad oggi vincolati dalle le sanzioni occidentali. Il mancato soddisfacimento delle condizioni richieste dalla Russia ha fatto sì che nonostante le mediazioni della Turchia l’accordo scaduto il 18 luglio non sia stato rinnovato, secondo quanto comunicato dal portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov. 

Secondo l’ANSA Zelensky ha rassicurato che l’Ucraina continuerà l’esportazioni del grano nonostante l’uscita della Russia, mentre la presidente Von der Leyen ha aggiunto che anche l’Ue sta lavorando per garantire la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili in tutto il mondo: i corridoi di solidarietà via terra continueranno a portare i prodotti agroalimentari dall’Ucraina ai mercati globali.

Invece per l’agenzia di stampa La Presse, Erdogan, prima della sua partenza per l’Arabia Saudita, ha dichiarato la volontà di avere un colloquio telefonico con il leader di Mosca, Putinsenza aspettare agosto” ovvero il mese in cui il presidente russo è atteso in visita in Turchia.

La futura prospettiva geopolitica della Turchia

In generale l’azione di Ankara si sviluppa su tre dimensioni: evitare la sconfitta dell’Ucraina, mantenere buoni rapporti con la Russia e aumentare il proprio peso diplomatico a livello globale e occidentale in particolare.

Il rapporto con i partner occidentali si gioca attorno ad alcune questioni chiave: il ritrovato allineamento per la risoluzione del conflitto, il ruolo giocato da Ankara nella strategia di diversificazione energetica europea e la volontà di adesione di Svezia e Finlandia all’Alleanza Atlantica. Dopo l’incontro Nato che si è svolto a Vilnius , il veto turco sulla Svezia sembra superato.

La strategia di Erdogan punta a capitalizzare le relazioni con Kiev e Mosca, e sfruttare il suo ruolo costruttivo nel conflitto, per ottenere una certa “benevolenza” da parte dell’Occidente. Ankara vuole bilanciare i suoi interessi ed insieme mediare, nel prossimo futuro si capirà il successo di questa sua triplice azione.

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Gloria Scacchia

Gloria Scacchia

Aspirante giornalista pubblicista, ho lavorato per la Farnesina e l’OSCE, mi interesso di  Diritti Umani, Geopolitica, Società, Cultura e Attualità. Scrivo per Buone Notizie.it e frequento il master e il laboratorio di giornalismo costruttivo

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