L’Unione Europea si trova a una svolta cruciale, con l’allargamento che potrebbe aumentare la platea degli Stati membri. Questi ultimi, attualmente 27, con l’adesione degli otto paesi candidati (Albania, Moldavia, Ucraina, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia e Bosnia-Erzegovina) potrebbero arrivare a 35.

BuoneNotizie.it ha intervistato Andrea Castagna, esperto di cooperazione internazionale che lavora a Bruxelles nell’ambito degli affari europei. Collabora con Liberi Oltre, un’associazione con fini culturali che si occupa di analisi socio-politica, dove co-conduce la rubrica EuroTalks, dedicata all’informazione relativa agli sviluppi politici in ambito europeo. Attraverso la sua prospettiva, esploriamo il futuro dell’Unione Europea alla luce delle complesse dinamiche legate al processo di adesione, evidenziando le sfide politiche, le opportunità economiche e l’importanza del consenso in un panorama europeo in continua evoluzione.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Le tempistiche del processo di adesione

Visto i recenti sviluppi politici sull’allargamento dell’Unione Europea, abbiamo chiesto all’esperto quali sono gli Stati candidati a entrare nell’Unione europea con più probabilità di aderire nei prossimi anni. Dal punto di vista formale, Serbia e Montenegro sembrano avere maggiori prospettive, poiché hanno avviato un processo di riforme più consolidato e hanno aperto più capitoli di adesione.

Quanto tempo ci vorrà? “Fino a pochi anni fa si parlava di 2025. Poi ci si è accorti che il 2025 è, politicamente parlando, domani e sono cominciati i primi dubbi. La presidente Von Der Leyen ha fatto un vago riferimento al 2025 nel suo recente stato dell’Unione, mentre il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha dichiarato che l’Unione sarà pronta per un allargamento nel 2030. La verità è che non esiste alcun processo temporale predefinito”.

Le opportunità di un potenziale allargamento

Per capire al meglio il significato e la portata di eventuali nuove adesioni al processo di allargamento dell’Unione europea è necessario analizzare i rischi ma soprattutto le opportunità di queste dinamiche. Basti pensare che l’ultima adesione, quella relativa alla Croazia, è avvenuta nel 2013, più di dieci anni fa. Quindi abbiamo chiesto quali sono le opportunità per i Paesi entranti nell’UE durante il processo di adesione e per gli Stati membri: “I Paesi candidati ricevono generosi aiuti finanziari da parte dell’Europa per implementare le riforme necessarie. Soltanto gli IPA III (i fondi di preadesione stanziati per il periodo 2021-2027) prevedono un budget di 14 miliardi per i Balcani e la Turchia. A ciò si aggiungono altri fondi europei che diventano accessibili non solo ai governi, ma anche alla società civile. Sono strumenti che, se usati bene, possono davvero contribuire a migliorare la vita a milioni di persone”.

Anche gli attuali Stati membri, tra cui l’Italia, ne beneficiano. Tendenzialmente, l’ingresso di nuovi Stati all’interno dell’Unione europea ha rafforzato il mercato economico europeo, favorendo le opportunità economiche dei cittadini europei. Anche per quanto riguarda la sicurezza internazionale, l’allargamento dell’Unione europeo potrebbe aumentare l’effetto deterrenza in relazione a possibili escalation o conflitti.

La partecipazione dei cittadini europei

Altro aspetto importante da considerare in merito all’allargamento dell’UE è la partecipazione dei cittadini a processi di questa portata. Le prossime elezioni europee saranno sicuramente un momento importante. Quindi abbiamo voluto chiedere se esistono modalità alternative attraverso le quali vengono coinvolte e considerate le opinioni dei cittadini dell’UE e dei Paesi candidati durante questo processo di adesione: “Ad oggi, i cittadini hanno possibilità di esprimere le proprie opinioni tramite il proprio voto al Parlamento Europeo o tramite le elezioni dei governi nazionali. Ma non è prevista dai trattati nessuna forma di consultazione diretta per quanto riguarda l’allargamento. Che poi le opinioni pubbliche influenzino il processo non c’è dubbio”.

I nuovi Stati candidati e gli ultimi avvenimenti politici

Nella scorsa seduta del 14 e del 15 dicembre, il Consiglio europeo ha approvato conclusioni rilevanti sulla tematica dell’allargamento dell’UE. In particolare, ha deciso di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia e ha concesso alla Georgia lo status di Paese candidato. Inoltre, ha confermato che avvieranno i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di Copenaghen.

Infine, ha ribadito il suo impegno a favore del futuro europeo dei sei partner dei Balcani occidentali.

Qual è la sua visione sulle influenze degli ultimi grandi avvenimenti politici nella zona europea, come l’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, nei confronti di questo processo? “Per quanto riguarda l’invasione della Russia, è impossibile rispondere visto che la guerra è ancora in corso. Sicuramente ha accelerato il conferimento di status di Paese candidato all’Ucraina. Ma ha anche creato un unicum nella storia dell’integrazione europea.”

In conclusione, i recenti sviluppi politici in merito all’allargamento dell’UE fanno ben sperare a nuove adesioni in futuro. Questi processi, come ribadito più volte dai vertici dell’Unione europea, favoriscono la diffusione dei valori europei e danno la possibilità a milioni di persone di ricevere maggiori opportunità.

Condividi su:
Giuseppe Palomba

Giuseppe Palomba

Dottore politologo di matrice napoletana, attualmente studio relazioni internazionali alla Federico II e coltivo la mia ossessione verso l'Unione europea.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici