Il 7 aprile 2024, il ventisettenne Russ Cook ha stabilito il record mondiale della prima traversata africana che lo ha portato in 352 giorni – esclusivamente correndo – a raggiungere la Tunisia dopo essere partito dal Sud Africa. Ora che l’impresa è conclusa, scopriamo quali sono stati i risultati raggiunti. Come si evince dal sito dell’Agenzia di stampa Ansa «Cook è riuscito a raccogliere quasi 700 mila euro che donerà all’organizzazione benefica britannica Running Charity, che aiuta i giovani senzatetto e all’associazione africana Sandblast».

Traversata africana: l’organizzazione benefica Running Charity

Lo slogan di Running Charity è chiaro «Aiutare i giovani a costruire le basi per il proprio futuro». Running Charity  è un ente di beneficenza che, tramite l’organizzazione di eventi, come maratone e competizioni, sostiene ragazzi senzatetto. Quello che era iniziato come un programma pilota di dodici giovani in un centro diurno di Kings Cross, in Inghilterra, è ora un’organizzazione nazionale che guida e ispira centinaia di persone: fra queste l’atleta inglese Russ Cook.

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L’atleta di enduro conosciuto con l’alias “il più duro dei vecchietti” è originario del Sud dell’Inghilterra ed ha già abituato i propri fan a sfide sensazionali. Nello specifico, ha percorso correndo – in 66 giorni nel 2019 – il tratto che va da Istanbul sino a Londra per poi affrontare una nuova sfida che lo ha visto impegnato – questa volta in Africa – per ben 16.000 km.

Russ Cook: la traversata africana dal Sud Africa alla Tunisia

“Il più duro dei vecchietti” o per meglio dire “The Hardest geezer” è diventato il primo atleta in assoluto ad attraversare interamente il continente africano. L’impresa parte dal Sud Africa per arrivare in Tunisia dopo ben 352 giorni. Nell’agosto 2022 Russ decide che è arrivato il momento di intraprendere una nuova sfida e, dopo essersi preparato sia fisicamente che psicologicamente, il 22 aprile del 2023 inizia la sua serie di 385 maratone, partendo da Cape Agulhas, in Sud Africa.

Durante la traversata africana le avversità non sono di certo mancate. Ad esempio, a metà viaggio – più precisamente in Angola – la squadra del maratoneta ha subito una rapina che ha provocato la perdita di passaporto, strumenti di lavoro e denaro. Solo grazie al supporto e la scorta della polizia locale sono riusciti a proseguire verso il loro obiettivo.

La fine dell’impresa: il primo uomo ad attraversare l’intera Africa

Dopo aver attraversato le dune del Sahara ed aver percorso gli ultimi kilometri in piena notte, a causa delle temperature elevate, Russ ha finalmente raggiunto Cape Angela, in Tunisia, il punto più settentrionale dell’Africa.

Ad attendere Russ Cook, fan da tutto il mondo pronti a percorrere gli ultimi passi di un traguardo storico. A coronare l’impresa un finale del tutto inaspettato: il gruppo composto da maratoneti e supporter è stato accolto al fotofinish da una band punk britannica – i Soft Play – che attendevano l’altleta all’entrata di un albergo della città di Bizerte, il punto più estremo del continente africano.

 

L’impresa per aiutare i senzatetto e il popolo sahrawi

L’impresa di Russ Cook ha scritto una nuova pagina di storia. L’atleta ha dichiarato di essersi semplicemente allenato e impegnato a fondo per raggiungere i suoi obiettivi «Ho corso per aiutare i giovani meno fortunati. La mia fatica è stata una piccola goccia per aiutare i senzatetto di Running Charity e creare dei progetti educativi con l’associazione algerina Sandblast. Dopo un pò di riposo, mi preparerò ad un’altra impresa, con una durata più breve». Oltre a Running Charity, l’atleta ha scelto di aiutare l’associazione africana Sandblast, che protegge i rifugiati sahrawi, il popolo subsahariano che vive in campi profughi algerini, a causa di un esilio forzato dal loro territorio.

L’Africa saluta così il primo uomo ad averla attraversata da nord a sud, correndo. Attendiamo le prossime imprese del detentore di questo record epico.

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Vincent Truppo

Vincent Truppo

Tra i miei focus principali, abbattere gli stereotipi che talvolta non danno la possibilità di conoscere realmente chi ci circonda, la definizione del termine stereotipo rappresenta appieno il mio lavoro. Con enorme piacere collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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