Si avvicina la data delle elezioni negli USA, fissata per il 5 novembre 2024, nelle quali si voterà per scegliere il nuovo Presidente della prima potenza mondiale. Quello degli Stati Uniti è un sistema di voto che può sembrare complesso ai cittadini di altri Paesi, visto cha, a eleggere il Presidente, non sono direttamente i votanti, bensì i cosiddetti “grandi elettori”: essi sono i delegati, votati dagli americani in rappresentanza dei 50 Stati, che compongono il Senato e la Camera. Ciascuno Stato, a seconda del numero di grandi elettori che lo rappresenta, avrà un determinato peso in termini di voti. In attesa del confronto alle urne tra Donald Trump e Kamala Harris, può dunque essere utile approfondire il funzionamento di questa grande “macchina” elettorale.

Un processo democratico che si svolge in diverse fasi

Le elezioni presidenziali negli USA avvengono ogni quattro anni. Nell’anno precedente i partiti organizzano le elezioni primarie, nelle quali presentano ai cittadini i rispettivi candidati al ruolo di Presidente e vicepresidente. A “correre” per quest’ultima carica, di solito, è il secondo nome più votato nelle stesse primarie. Tuttavia, quella del Presidente degli USA è di fatto una nomina elettiva indiretta. I cittadini americani, infatti, scelgono con il proprio voto i cosiddetti “grandi elettori”, che andranno a costituire il collegio elettorale. Quest’ultimo è l’organo deputato a nominare il Presidente e il vicepresidente degli Stati Uniti.

Per tutti questi motivi, alle nostre latitudini, spesso si resta sorpresi di fronte a un processo elettorale che si protrae ben oltre la data del voto. Infatti, se è vero che i cittadini andranno alle urne il 5 novembre, successivamente dovrà riunirsi il collegio elettorale e la nomina effettiva del Presidente non avverrà prima di dicembre. Infine, il giuramento che porterà al suo insediamento alla Casa Bianca avrà luogo il 20 gennaio 2025.

La tradizione dei “grandi elettori” nelle elezioni americane

Il sistema che regola le elezioni negli USA risale ai padri fondatori della nazione, che ne codificarono le regole nella Costituzione del 1787. Attualmente ogni Stato ha un numero di grandi elettori pari al numero dei propri deputati nel Congresso, cioè l’organo che comprende la Camera e il Senato. Il numero dei deputati viene deciso in base alla vastità della popolazione dei singoli Stati.

Tuttavia, si devono includere tra i grandi elettori anche i due senatori a cui ha diritto ogni Stato, a prescindere dalla grandezza della sua popolazione. Inoltre, il District of Columbia, che circonda la capitale Washington, gode di uno status speciale e può contare sempre su tre grandi elettori. Il totale complessivo di essi è di 538 e, per diventare Presidente, un candidato ha bisogno di almeno 270 voti.

Il voto anticipato e il sostegno delle grandi star ai candidati

A partire dal 2024, in alcuni Stati è concesso votare in anticipo rispetto al giorno delle elezioni. La durata del periodo in cui è possibile effettuare il voto anticipato varia a seconda dello Stato. Nelle attuali elezioni, due esempi rappresentativi sono l’Illinois e la Georgia. Quest’ultima, in particolare, è considerata uno Stato chiave nella corsa alla Casa Bianca e, soltanto nel primo giorno di votazioni anticipate, ha registrato un’affluenza molto alta.

Senza dubbio, le elezioni più importanti della politica internazionale catalizzano l’interesse di ogni Paese, oltre ad attrarre sempre più investimenti privati a sostegno dei vari candidati. In tale ambito rientrano anche gli endorsement provenienti dal mondo della musica e dello spettacolo, con i quali le celebrità appoggiano in modo attivo le campagne di chi corre per la presidenza. Per questo, conoscere il funzionamento delle elezioni negli USA può aiutarci a comprendere anche il loro esito politico, a prescindere da quale sarà.

 

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Edoardo Monti

Ho lavorato per anni come freelance nell'editoria, collaborando con case editrici come Armando Editore e Astrolabio-Ubaldini. Nel 2017 ho iniziato a scrivere recensioni per Leggere:tutti, mensile del Libro e della Lettura, e dal 2020 sono tra i soci dell'omonima cooperativa divenuta proprietaria della rivista.

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