Non chi comincia, ma quel che persevera“: questo il motto dell’Amerigo Vespucci, la nave scuola italiana che continua a solcare tutti i mari del mondo, da oltre 93 anni. Il 10 aprile 2024 l’Amerigo Vespucci ha doppiato Capo Horn: l’unità in servizio, più antica della Marina Italiana, ha stabilito così un nuovo record, raggiungendo per la prima volta nella sua lunga vita, il punto più meridionale del Continente americano. Il viaggio dell’Amerigo Vespucci serba ancora tante sfide, portando alta la bandiera italiana: seguiamolo in questo viaggio attorno al mondo, ascoltando le voci dei suoi protagonisti.

“Saldi nella furia dei venti e degli eventi”: l’auspicio dell’Amerigo Vespucci

Il 22 febbraio 1931, nel Cantiere Navale di Castellamare di Stabbia, fu varata la nave scuola Amerigo Vespucci, dedicata all’omonimo esploratore, che nel 1500 scoprì il “Mondo Nuovo”. Ispirata ai vascelli del Regno di Sicilia del 1800, con tre alberi verticali e vele di taglio, l’Amerigo Vespucci naviga in tutto il mondo, suscitando ammirazione e rispetto. Non solo: è l’unità italiana, in servizio, più antica della nostra Marina Militare. Oltre a rappresentare il nostro Paese nel mondo, il suo obiettivo è quello di essere una scuola di addestramento per i giovani allievi della Marina Militare Italiana.

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L’equipaggio è composto da 264 militari, un centinaio di allievi e personale di supporto. Sono circa 400 le persone a bordo dell’Amerigo Vespucci, ognuna delle quali svolge un compito preciso. I viaggi della nave scuola hanno un duplice obiettivo: creare relazioni con le Marine Militari di tutto il mondo e addestrare i futuri marinai. Ad ogni porto, l’Amerigo Vespucci celebra il valore del nostro Paese, portando un pizzico di italianità nel mondo.

Il motto nato durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi cambiato, fu “Saldi nella furia dei venti e degli eventi“: un auspicio che si è concretizzato in ben 93 anni di attività.

Partendo da Genova il 1 luglio 2023, l’Amerigo Vespucci sta compiendo il giro del mondo. Ha raggiunto il Senegal, per poi arrivare a Santo Domingo e, da aprile e settembre, si troverà alle prese con la circumnavigazione del Continente americano, con il superamento di Capo Horn, la punta più meridionale del Sudamerica fra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico. Il viaggio riporterà la nave scuola a La Spezia il 26 febbraio 2025, dopo aver toccato l’India, gli Emirati Arabi e il Canale di Suez.

Obiettivo Capo Horn

Poco prima della partenza dell’Amerigo Vespucci per il giro del mondo, abbiamo visitato la nave scuola ormeggiata nella Laguna di Venezia, di fronte all’antico Arsenale, oggi sede della Marina Militare Italiana. In alcune giornate di riposo per l’equipaggio, infatti, è possibile visitare gratuitamente la nave scuola in qualunque parte del mondo o d’Italia sia ormeggiata. Guidati dai giovani allievi è possibile visitare ogni angolo della nave, per comprendere la vita a bordo di questa istituzione. Non perdetevi questa opportunità per conoscere le avventure, ma anche le paure, dei giovani marinai ed entrare all’interno dell’Amerigo Vespucci.

«Essere parte dell’equipaggio è un onore – hanno spiegato i ragazzi a bordo – le nostre giornate sono divise in turnazioni. Ognuno di noi ha dei compiti specifici. Ci sono gli addetti alla cucina, alle pulizie, alle manovre delle vele. La mattina ognuno di noi è responsabile del rifacimento del letto, delle pulizie e il lavoro di squadra è il nostro pane. Abbiamo anche delle lezioni scolastiche, in cui, oltre alle classiche materie di studio, come la matematica e l’inglese, ci viene insegnato a conoscere il mare, i venti e i meccanismi navali. Il viaggio attorno al mondo è un’opportunità e sarà una crescita importante per ognuno di noi. L’obiettivo più importante e complicato sarà superare Capo Horn».

Il viaggio dell’Amerigo Vespucci è anche questo: una celebrazione dell’Italia, rappresentata da giovani studenti e dalle alte cariche della Marina, che li accompagnano in questo cammino di formazione. Così, dopo questo obiettivo raggiunto, auguriamo buon viaggio all’Amerigo Vespucci, che porta in alto lo stendardo della tradizione marittima italiana, attendendo il suo ritorno in patria.

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Edoardo Casolo

Edoardo Casolo

Edoardo Casolo sono appassionato di geopolitica, cinema e cultura, di viaggi e di industria video-ludica. Vicentino ma vivo a Venezia, città che ho amato dal primo momento in cui l'ho vista. Con il laboratorio di giornalismo cerco di realizzare il mio sogno di diventare pubblicista.

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