Fra le principali notizie dal mondo, assumono particolare rilievo le elezioni presidenziali in Senegal. La prima settimana di cambio governativo è trascorsa: dopo il voto del 24 marzo, Bassirou Diomaye Faye è il nuovo presidente del Paese. Facciamo il punto della situazione.

Il nuovo presidente del Senegal: Bassirou Diomaye Faye

Qualche settimana fa vi avevamo raccontato la testimonianza di Doauda Guye in merito alla questione legata ai disordini politici in Senegal. Il mastro vetraio senegalese ci aveva raccontato quella che era la situazione di ordine pubblico presente all’interno del Paese dell’Africa occidentale. Fra le principali notizie dal mondo, del resto, balzava all’occhio il rinvio del voto presidenziale voluto dal presidente uscente Macky Sall. Parallelamente allo svolgersi della Coppa d’Africa, dunque, il popolo protestava. Chiedeva a gran voce di poter esprimere la propria preferenza attraverso la democrazia.

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In seguito alla sentenza del Consiglio Costituzionale che ha annullato il rinvio e costretto Sall a indire il voto, le elezioni sono state vinte dal candidato d’opposizione Bassirou Diomaye Faye. Giunto alla ribalta come candidato anti-sistema, Faye è diventato il quinto presidente eletto dai tempi dell’indipendenza del Senegal dalla Francia. Ciò che fa discutere, però, è anche la consapevolezza che Faye non ha mai ricoperto un incarico politico a livello nazionale e, complici i suoi 44 anni, diverrà pure il più giovane Capo di Stato senegalese.

Il presidente del Senegal e i nuovi scenari politici

La vittoria politica di Bassirou Diomaye Faye proietta il Senegal verso nuovi scenari politici. Col riconoscimento della sconfitta da parte di Amadou Ba – suo principale contendente politico e Primo ministro uscente, nonché figura politica al fianco di Sall – il suo è diventato ufficiale. Il 24 marzo scorso, dunque, è arrivata l’ammissione di Ba e l’inizio di un nuovo capitolo della storia politica del Paese dell’Africa occidentale.

L’elezione di Faye a nuovo presidente del Senegal è destinata a far discutere per molto tempo. Il quarantaquattrenne, infatti, ha beneficiato di una legge di amnistia per uscire di prigione assieme al capo del suo partito, Ousmane Sonko. Inoltre, la loro formazione politica, Pastef, è stata recentemente sciolta per ordine del Governo, trascinando polemiche e attriti all’interno del panorama senegalese. Faye, però, si ripromette di essere il candidato del cambiamento, proponendo un programma volto al ripristino della sovranità nazionale. Quest’ultima svenduta, a detta del nuovo presidente, alle potenze straniere. Come riportato anche dall’Internazionale.it, dunque, per il Paese africano l’elezione di Faye è una specie di terremoto politico.

L’interesse dell’Occidente sulla situazione politica senegalese

Tra tutte le notizie che giungono quotidianamente, quella inerente alla situazione politica senegalese interessa, e non poco, a gran parte dell’Occidente. Basti pensare, del resto, all’ex potenza coloniale francese che con Dakar mantiene forti relazioni internazionali. Oppure, per avvalorare quanto detto poc’anzi, si tenga a mente come Sall fosse tra i capi di stato africani invitati a Palazzo Chigi per il vertice Italia-Africa. Vertice organizzato in preparazione del piano Mattei di fine gennaio, come riportato anche sull’Avvenire.it. A febbraio inoltre, il governo italiano e quello senegalese hanno firmato un programma partenariato “Senegal-Italia 2024-2026” per un importo vicino a 105 milioni di euro. Insomma, una questione di grande importanza quella senegalese. Una situazione che, probabilmente, avrà importanti riflessi sul mondo occidentale.

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Antonio Di Bello

Antonio Di Bello

Studente universitario con esperienze lavorative in ambito comunicativo e giornalistico. Amo raccontare tutto ciò che circonda il mondo del calcio, della pallavolo e della Formula Uno. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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