Un ricordo dello scrittore italiano Italo Calvino per la ricorrenza dei 100 anni dalla nascita. Il lascito e impatto di una delle personalità più rilevanti del Novecento non solo sulla letteratura italiana ma anche per quanto riguarda il legame con il territorio, in particolare la tanto a lui cara maremma toscana.

100 anni dalla nascita: un ricordo di Italo Calvino

Cento anni fa, il 15 ottobre 1923, nasceva uno dei più celebri e prolifici scrittori italiani: Italo Calvino. Nato a Cuba e scomparso a Siena nel 1985, Calvino sapeva usare in modo così sorprendente le parole che ebbe anche una parziale carriera nel mondo musicale, come paroliere. Dopo la piccola parentesi cubana di 2 anni si stabilisce in Italia a Sanremo, con i propri genitori. Suo padre era un agronomo e sua madre nel 1915 divenne la prima donna italiana a ricoprire una cattedra universitaria di Botanica Generale.

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Crebbe in una famiglia, a suo dire, “anticonformista”: laica, amante della natura e della scienza, come trasparirà successivamente in alcuni suoi scritti. È stato un vero e proprio faro del Novecento italiano, non solo per il suo apporto alla letteratura ma anche per il suo grande impegno politico e civile – in modo particolarmente risoluto nel secondo dopoguerra.

Uno scrittore prolifico e poliedrico

Autore estremamente poliedrico, scrisse per tutta la sua vita – fino agli ultimi giorni – accumulando un totale di circa 200 racconti. Tra le sue opere più famose e amate si ricordano per citarne alcune Marcovaldo, Il sentiero dei nidi di ragno o Le cosmicomiche. Sono storie attinenti al cosiddetto periodo fantastico dell’autore (dove la narrazione tende a procedere su due livelli), dando rilievo a quello allegorico-simbolico, dove spesso pone in contrasto tematiche a cavallo tra ideologia ed etica, illusione contro realtà. Menzione immancabile: la famosa “trilogia araldica” I nostri antenati, che consta di Il visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente. La stesura di questi tre volumi fu ispirata a l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e l’autore stesso scelse di spiegare esplicitamente ai lettori nella premessa al volume il suo intento di affrontare in ogni romanzo una tematica diversa della complessità dell’esperienza umana.

Nel Visconte storie d’incompletezza, di parzialità, di mancata realizzazione d’una pienezza umana; nel Barone storie d’isolamento, di distanza, di difficoltà di rapporto col prossimo; nel Cavaliere storie di formalismi vuoti e di concretezza del vivere, di presa di coscienza d’essere al mondo e autocostruzione d’un destino, oppure d’indifferenziazione dal tutto.

Dagli anni Sessanta in poi Calvino inizia a operare uno stile definito dalla critica combinatorio, producendo opere come Le città invisibili, Il castello dei destini incrociati o Se una notte d’inverno un viaggiatore – considerata questa l’opera più rappresentativa del suo approccio metanarrativo. Nel complesso si può sintetizzare che, a livello narrativo, lo scrittore ha spaziato sempre moltissimo nei suoi anni di attività: dal neorealismo al postmodernismo, sperimentando incessantemente.

Calvino e il suo posto del cuore: la maremma toscana

Lo scrittore italiano a 61 anni, nel 1985, fu colpito da un grave ictus durante un soggiorno nella sua villa a Castiglione della Pescaia (GR). Nonostante il ricovero tempestivo all’ospedale di Siena, sfortunatamente la situazione già critica non fu recuperabile ed egli morì lì. Secondo la sua volontà, ad oggi la sua tomba risulta collocata nel cimitero castiglionese, sepolto insieme alla moglie Esther Judith Singer nel cimitero-giardino nella pineta di Roccamare.

Ed è proprio questo piccolo paesino di pescatori della maremma toscana – che lui definì più volte come il suo posto del cuore e fonte d’ispirazione – che continua a portare avanti la sua memoria. Lo scorso gennaio la sindaca Elena Nappi ha deciso di conferire a Italo Calvino la cittadinanza onoraria postuma, in tempo per l’anniversario della sua nascita. Nappi ha voluto così sottolineare con questo gesto simbolico e l’emissione di un francobollo onorario il forte legame della comunità castiglionese con l’autore di Lezioni americane. Calvino scoprì il territorio maremmano e se ne innamorò nel 1972 (grazie all’amico e collega Pietro Citati), finendo per passarvi poi tutte le estati seguenti insieme alla moglie e alla figlia Giovanna.

Le celebrazioni che si presentano in ricordo dello scrittore sono in realtà molteplici: l’amministrazione locale ha organizzato diversi appuntamenti alla biblioteca locale (anche quest’ultima intitolata allo stesso) che si protrarranno per tutto il mese di ottobre. Un’ottima occasione per passare qualche giorno di relax autunnale nella località di mare e ricordare un peso massimo della letteratura italiana.

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Virginia Allegra Donnini

Virginia Allegra Donnini

Con un background di studi ed esperienze lavorative a cavallo tra economia, marketing e moda scrivo di tendenze, pop culture, lifestyle. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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