A largo di Livorno, nell’isola-carcere della Gorgona, si accende una nuova luce: quella del teatro. Qui, detenuti e attori si ritrovano fianco a fianco nello stesso luogo, trasformando la reclusione in un’opportunità di espressione e riscatto umano. Dal 29 giugno al 1 luglio il carcere diventerà un palcoscenico e i detenuti si trasformeranno in attori: andrà in scena “Il Teatro del Mare”, un progetto ideato e diretto da Gianfranco Pedullà, regista teatrale che è sempre stato attivo nel portare il teatro dietro le sbarre.
Il progetto vuole unire arte e speranza, e farci riflettere sul significato profondo della seconda opportunità. Ma come può un palcoscenico trasformare una prigione in uno spazio di libertà e di incontro? Qual è il potere del teatro nel restituire voce e dignità a chi è stato isolato dal mondo?
Il teatro del mare sull’isola di Gorgona
Immersa nel blu del Tirreno, l’Isola di Gorgona custodisce da sempre una realtà unica nel suo genere: una casa di reclusione circondata da una natura incontaminata. Quest’estate, tra il 29 giugno e il 1° luglio 2025, le mura del carcere diventeranno un teatro a cielo aperto per la prima nazionale di “La Città Invisibile”, nuova creazione del progetto “Il Teatro del Mare” ideato e diretto da Gianfranco Pedullà e realizzato in collaborazione con la Compagnia Teatro d’Arte Popolare.
Lo spettacolo segna il proseguimento di un percorso cominciato nel 2020 e consolidato da titoli come Ulisse, Metamorfosi e Una Tempesta, la “Trilogia del Mare” che ha portato oltre tremila spettatori a scoprire le repliche tra le antiche mura dell’isola. Ora la nuova sfida, ispirata a Le città invisibili di Italo Calvino e alle suggestioni dei Tarocchi, vedrà ancora una volta protagonisti i detenuti, chiamati a lavorare su sogni, paure, memorie e desideri. Un viaggio poetico tra identità e rinascita che invita a riflettere sulla potenza dell’arte come strumento di cambiamento.
Dall’inizio del progetto, sostenuto da Regione Toscana, Comune di Lastra a Signa, PRAP di Firenze e Teatro delle Arti, sono stati molti gli spettatori coinvolti tra l’isola e le tournée a Roma, Piombino, Follonica e Firenze. Premiato nel 2020 anche con il riconoscimento CATARSI dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro per Ulisse, il Teatro del Mare continua a portare sul palcoscenico l’esperienza di chi vive la reclusione, offrendo strumenti di reintegrazione e un nuovo sguardo sulla libertà.
Uno spazio di libertà e di incontro
Dopo il debutto estivo, il progetto sbarcherà anche alla rassegna nazionale di teatro in carcere Destini Incrociati – Le città visibili, in programma tra Firenze, Livorno e la stessa Gorgona dal 24 al 27 settembre 2025. La rassegna, giunta all’undicesima edizione e promossa da Ministero della Cultura, Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e Regione Toscana, sarà un momento di incontro tra esperienze nate dietro le sbarre, tra cui proprio il laboratorio di Gorgona, oggi tra le esperienze più significative a livello nazionale.
Ma “La Città Invisibile” non è solo uno spettacolo: è anche un progetto che unisce arte e speranza, e ci invita a riflettere sul significato profondo della seconda opportunità, come abbiamo già analizzato nel nostro approfondimento sul teatro sociale. È un’occasione per chiedersi come possa un palcoscenico trasformare una prigione in uno spazio di libertà e di incontro. Mostrando anche come le forme teatrali tradizionali riescano a coinvolgere e ispirare anche i più giovani. Nella solitudine di un’isola remota, le voci dei detenuti riempiono il vuoto con la loro umanità, il loro bisogno di esprimersi e di sentirsi ascoltati.
La pratica teatrale diventa così una forma di riscatto, un modo per restituire dignità a chi è stato a lungo invisibile, separato dal mondo. Qui, dietro le sbarre, le parole di Calvino tornano a vivere nel presente, intrecciandosi alle storie di uomini che hanno scelto di mettersi in gioco. Il teatro ci mostra ancora una volta quanto l’arte possa abbattere le distanze e restituire voce a chi, per troppo tempo, non ha potuto averla.

