Il cellulare è un oggetto di cui oggi proprio non riusciamo a fare a meno: vuoi per il lavoro, oppure solo per svago, è diventato indispensabile. Per poterne sfruttare appieno le potenzialità senza spendere una fortuna è però necessario sottoscrivere un abbonamento conveniente. Per fare ciò è bene premurarsi di porre le offerte Tim a confronto con quelle Wind, Vodafone e così via, in modo da individuare il prodotto che meglio si adatti alle nostre abitudini e preferenze. Tanti, soprattutto i più giovani, scelgono gli abbonamenti anche per avere allo stesso tempo una tariffa bassa e un modello top di gamma.

Di recente ci sono state buone notizie proprio per quanto riguarda smartphone e tablet, i quali non subiranno alcun rincaro per via dell’aumento della tassa Siae di cui si è tanto vociferato nell’ultimo periodo. Un respiro di sollievo dunque per i consumatori, ma anche per le aziende di hi-tech, le quali temevano che i rincari avrebbero portato ad un calo delle vendite.

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Ma queste non sono le uniche buone notizie per questo settore perché negli ultimi tempi, come suggeriscono i dati del settore, ci sono stati dei picchi di vendite. Gartner, società multinazionale leader mondiale nella consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo IT, ha infatti da pochi giorni rilasciato un comunicato sulle vendite di cellulari secondo cui gli smartphone, nel quarto trimestre del 2013 e l’intero anno solare, hanno inciso rispettivamente per il 57,6% e per il 53,6% sulla domanda totale di telefoni mobili. C’è stata quindi una crescita del 3,5% fino a raggiungere 1,8 miliardi di unità. Il salto in avanti dei cellulari smartphone è stato su base annuale del 42,3%, per un totale di poco meno di 968 milioni di apparecchi venduti, e del 36% relativamente agli ultimi tre mesi del 2013.

Secondo le previsioni Android nel 2014 supererà la fatidica soglia del miliardo di unità. Il software mobile di Google ha chiuso l’anno catturando il 78,4% del venduto, una quota (in crescita di 12 punti percentuali rispetto al 2012) cinque volte superiore a quella conquistata da Apple (in discesa dal 19,1% al 15,6%) con il suo iOs. Windows Phone recita da terza forza con una fetta del 3,2%, mentre BlackBerry è precipitata all’1,9% a causa di tutte le vicende societarie che l’hanno colpita.

Il rapporto di Gartner si è concentrato anche sui Paesi dove ci sono stati i picchi di vendita degli smartphone: al primo posto l’America Latina (in crescita del 96%), poi Medio Oriente e Africa, Asia Pacifico ed Europa orientale hanno registrato indici di crescita particolarmente importanti e mediamente sopra il 50%. A livello di singoli Paesi, i picchi di incremento più elevati nel quarto trimestre 2013 li hanno fatti segnare India e Cina, dove le vendite sono aumentate rispettivamente del 167% e dell’86,3%.

Nei mercati cosiddetti maturi invece si sono registrati dei cali, forse per le grandi vendite negli anni passati e anche per i maggiori riutilizzi degli apparecchi non più nuovi. La frenata di domanda degli smartphone top di gamma sta condizionando anche i risultati di chi, e parliamo ovviamente di Samsung, di questo settore è oggi dominatore incontrastato. Il colosso coreano ha visto ridursi infatti dell’1,6% (rispetto al dato 2012) la propria market share nel quarto trimestre anche se può a ragion veduta consolarsi con una fetta di venduto su base annua pari al 31%.
Per gli analisti di Gartner, per Samsung ci sarà il compito di confermare la propria leadership a livello tecnologico nei modelli top di gamma (dove è già scattato il count down per il lancio del Galaxy S5) e di costruire un’offerta a valore (dal punto di vista delle funzionalità e dell’interfaccia) per i telefonini intelligenti di fascia media.

Terminiamo con Apple, le cui ottime performance dell’iPhone 5S e la persistente forte domanda per i vecchi modelli 4S nei mercati emergenti hanno aiutato la casa della Mela a segnare un nuovo record di smartphone spediti sul mercato, 50,2 milioni, nel quarto trimestre 2013. A Cupertino, per contro, devono registrare una flessione nei telefonini intelligenti in termini di share globale, bilanciata però (e questo è un dato interessante) dall’aumento della quota esibita complessivamente nei cellulari, quota salita dal 7,5% all’8,3%. Gli accordi siglati con Ntt DoCoMo in Giappone e China Mobile nell’autunno scorso dovrebbero inoltre regalare ad Apple ulteriori fonti di crescita a medio e lungo raggio.

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Linda Iulianella

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