L’IT – alert, o alert informatico, si riferisce a una notifica o avviso generato da un sistema informatico in risposta a determinate condizioni prestabilite. Nel mondo dell’informatica questi avvisi sono progettati per informare gli amministratori di sistema, gli operatori o gli utenti finali riguardo a potenziali problemi, attività sospette o altre situazioni rilevanti all’interno di un ambiente IT.

In ambito di sicurezza pubblica per IT – alert si intende un nuovo strumento rivoluzionario per migliorare la sicurezza dei cittadini. Questo servizio sperimentale avvisa gli individui attraverso i loro telefoni cellulari in caso di emergenze gravi o calamità in atto. L’obiettivo è quello di coprire specifiche aree geografiche, garantendo così che chiunque si trovi nella zona di pericolo riceva informazioni vitali in tempo reale.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

I test di funzionamento sono attivi sul territorio italiano da giugno 2023, il prossimo 12 settembre alle 12.00 sarà il turno di CampaniaFriuli-Venezia Giulia e Marche.

Da dove nasce l’idea dell’IT alert

La Direttiva UE 2018/1972, emanata a fine 2018, ha tracciato la rotta verso un futuro in cui le comunicazioni d’emergenza diventano una priorità. Questa direzione ha dato vita alla nascita del Sistema di allarme pubblico. L’Italia nel 2019, attraverso il decreto-legge n.32, ha iniziato a lavorare sul proprio sistema di allarme nazionale.

Nel novembre 2021, è stato rilasciato il decreto legislativo n. 207 al fine di garantire che l’approccio italiano all’allarme pubblico fosse perfettamente in sintonia con le raccomandazioni dell’Europa. Negli anni il quadro normativo si è ulteriormente evoluto. L’ultima direttiva sul tema, aggiornata nel febbraio 2023, ha esteso la sperimentazione dell’IT-Alert fino al 2024.

Come funziona l’IT-Alert

Nel progetto di allarme pubblico è previsto che il messaggio di allerta raggiunga direttamente il telefono dei cittadini in caso di pericolo imminente.

Questo è possibile grazie alla tecnologia cell-broadcast. Ogni cellulare, se acceso e se attivo nella zona interessata dall’emergenza, sarà in grado di ricevere la comunicazione di pericolo senza il bisogno di una connessione ad Internet, essendo sufficiente la normale connessione alla linea telefonica. Il sistema riesce a identificare specifiche aree geografiche, individuando specificamente i dispositivi presenti nella zona a rischio.

IT – alert riesce a funzionare anche quando le reti telefoniche sono sovraccaricate o il segnale è debole, variabili spesso presenti quando si verificano calamità. La tecnologia cell-broadcast trova i suoi limiti in caso di dispositivi spenti, aree senza copertura oppure dalla modalità silenziosa, che impedirebbe di sentire l’allerta.

I test nelle regioni italiane

Il 10 luglio 2023 l’Emilia-Romagna ha concluso la prima fase sperimentale del sistema di allerta IT-alert, portando a termine una serie di test iniziati a giugno. Il Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con le autorità locali ha coordinato l’iniziativa dei test dello strumento IT – alert nelle regioni della Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria e Emilia-Romagna.

Alle ore 12.00 della data stabilita, gli smartphone di chi era nell’area del test, purché connessi, hanno ricevuto un messaggio sperimentale. Questa prova aveva un triplice scopo: familiarizzare i cittadini con lo strumento IT-alert, testare la compatibilità del sistema con vari dispositivi e raccogliere feedback da chi riceveva l’avviso, attraverso un questionario.

Gli esperti stanno analizzando le risposte di oltre 700.000 partecipanti, prestando particolare attenzione a problemi come malfunzionamenti o notifiche multiple. I risultati aiuteranno i fornitori di servizi mobili a ottimizzare il processo di invio e a esaminare le performance delle reti nelle zone testate.

Settembre sarà il mese della nuova serie di test. Martedì 12 settembre sarà il turno di CampaniaFriuli-Venezia Giulia e Marche e prima della fine del 2023 sono previste simulazioni in tutto il resto d’Italia.

Leggi anche:

Criteri ESG: l’Europa rende sostenibili le aziende

Le opportunità del PNRR per le imprese: i 5 consigli dell’esperto

Condividi su:
Chiara Bastianelli

Chiara Bastianelli

Laurea in Economia e Direzione Aziendale. Project manager in una società di consulenza strategica per le imprese. Appassionata di aziende, finanza e letteratura.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici