Dopo anni di discussioni e proposte, l’Italia è decisa a recuperare terreno in tema di educazione finanziaria dei suoi cittadini. L’idea è quella di introdurla come materia trasversale in tutte le scuole italiane, a partire dalla primaria, nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica. È quanto previsto dal disegno di legge “Competitività”, approvato dal Consiglio dei Ministri ad aprile scorso, ma ancora al vaglio del Parlamento perché diventi legge vera e propria.

L’educazione finanziaria dei cittadini italiani

Secondo l’indagine PISA dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il nostro paese si trova al 63° posto in tema di competenze finanziarie di base. È quanto dimostrano i dati raccolti presso un panel di studenti quindicenni che – a confronto con i propri coetanei di altre nazioni – si sono dimostrati molto meno informati e competenti di cultura economica e finanziaria.

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Quali sono i principali strumenti di pagamento alternativi al contante? Cosa sono le imposte sui redditi e perché sono previste? Come si legge una busta paga? A domande come queste i ragazzi italiani si sono dimostrati meno informati e preparati di altri.

Perché fare formazione finanziaria

Avere una buona formazione finanziaria non vuol dire padroneggiare numeri, trend e regole d’investimento, ma conoscere e comprendere le dinamiche economiche che caratterizzano la società moderna e che hanno inevitabili ripercussioni sulla vita di tutti i giorni. Parlare di educazione finanziaria nelle scuole significa attenzionare bambini e ragazzi su temi di natura economica e, nel lungo periodo, aiutarli perché da adulti siano in grado di prendere decisioni più consapevoli in materia di consumi, risparmio, gestione del credito e investimento.

Avere un corretto rapporto con il denaro, saper gestire i propri bisogni per priorità e di conseguenza gestire al meglio le proprie finanze aiuta a diventare cittadini consapevoli, equilibrati e lungimiranti, aiuta ad evitare le truffe e trovarsi in situazioni economiche compromesse.

I promotori dell’educazione finanziaria nelle scuole

Chi sostiene l’importanza della formazione di una cultura finanziaria tra i cittadini vede nella scuola il luogo più adatto e integrato all’interno del quale alimentare informazioni, nozioni e competenze di finanza ed economia. La scuola favorisce l’inclusione e può permettere a tutti le stesse opportunità di emancipazione economica, indipendentemente dalla famiglia di origine. Inoltre, permette di promuovere concetti articolati con diversi gradi di complessità e profondità di approccio, a seconda del ciclo di studi.

Il primo promotore dell’introduzione dell’educazione finanziaria nelle scuole è il Comitato Edufin (Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria), istituito per stimolare, sostenere e coordinare tutte le iniziative di educazione finanziaria presenti sul territorio. È composto da: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, Banca d’Italia, Consob, Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti e altre associazioni di categoria in ambito finanziario, pensionistico e previdenziale.

Linee guida di educazione finanziaria nelle scuole

Il Comitato Edufin è responsabile della redazione del documento di “Linee guida per lo sviluppo delle competenze di educazione finanziaria nella scuola”, destinato a dirigenti scolastici e docenti per inserire l’insegnamento dell’educazione finanziaria nel piano dell’offerta formativa. Si tratta di un documento il cui scopo è assicurare che l’educazione finanziaria venga trattata in modo uniforme sul territorio, affrontandone tutti i suoi aspetti. Ecco alcuni esempi di competenze che il documento di linee guida affronta e indica di sviluppare in ambito scolastico:

  • comprendere il valore dei beni e del denaro;
  • essere in grado di programmare, gestire e monitorare entrate e uscite;
  • capire l’importanza del risparmio e delle proprie scelte di gestione del reddito;
  • essere in grado di utilizzare appropriatamente il credito;
  • avere consapevolezza dei principali rischi con conseguenze finanziarie negative.

Leggere il documento di linee guida aiuta a cogliere l’essenza dell’educazione finanziaria pensata per le scuole: una grande mole di informazioni e nozioni pratiche che possono aiutare i bambini a dare un valore alle cose e interiorizzare sin dai banchi di scuola dei concetti utili a maturare un rapporto sano con il denaro. Da ragazzi poi avranno l’occasione di approfondire concetti più complessi, a vantaggio delle proprie finanze, di quelle della propria famiglia e in ultimo di quelle del proprio paese, in qualità di cittadini più consapevoli e coscienziosi.

Le sfide da affrontare

Una delle sfide principali è quella di garantire che l’educazione finanziaria nelle scuole sia efficace e coinvolgente. Per questo è importante che i contenuti e i metodi proposti siano adeguati al livello di sviluppo dei giovani e che i docenti siano a loro volta correttamente formati e motivati.

Un’altra sfida è la gestione del carico di lavoro e della mole di contenuti da veicolare, parallelamente a quella degli altri insegnamenti. Il tempo scuola è sempre più affollato d’impegni, stimoli e richieste: la tendenza è quella di aggiungere contenuti, ma non di ottimizzarli a vantaggio dell’apprendimento.

Un’altra sfida è quella di coinvolgere le famiglie nel processo educativo. O ancora di più: fare formazione finanziaria anche agli adulti, perché tutti possano partecipare con consapevolezza alla vita sociale ed economica del proprio paese, prendere decisioni informate o semplicemente ascoltare un tg e comprendere a pieno le notizie di politica economica!

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Maria Ciraolo

Maria Ciraolo

Professionista nel mercato della GDO e della farmacia, osservo il mondo con un occhio di riguardo per le dinamiche sociali, economiche e relazionali. Guardo ai fenomeni considerando soprattutto i loro impatti diretti sulla famiglia. Grazie al Laboratorio di Giornalismo Costruttivo sto scoprendo un nuovo modo (possibile) di fare informazione.

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