Lo scorso dicembre, la Commissione europea ha approvato il nuovo Programma Nazionale di Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027 per attuare interventi mirati a contrastare tutte quelle fragilità causate dal periodo pandemico e che si sono inevitabilmente presentate. I provvedimenti previsti riguardano il finanziamento di servizi e attività innovative e di progetti previsti dal PNRR. La notizia del via libera del Programma è stata riportata, attraverso un comunicato stampa, dal sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Piano mira ad agire principalmente nei confronti di quei cittadini che sono oggetto di esclusione sociale come i migranti, gli anziani non autosufficienti e coloro che versano in serie difficoltà economiche.

Inclusione sociale e povertà: l’importanza di aiutare i più fragili

Un ruolo decisivo a favore dell’inclusione è svolto dall’agricoltura. Infatti l’agricoltura sociale attraverso iniziative promosse in ambito agricolo e alimentare da aziende agricole, ma anche cooperative sociali, intende favorire il reinserimento terapeutico di soggetti svantaggiati nella comunità e al contempo produrre beni.

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Si configura come un vero e proprio strumento operativo attraverso il quale i governi regionali e locali possono applicare le politiche del welfare in ambito territoriale. L’agricoltura sociale come sostegno all’economia e all’inclusione di soggetti fragili e disabili è un settore in forte crescita in Italia come documentano i dati degli ultimi otto anni. Da quando nel 2015 è stata approvata la legge , con un aumento del 250% del numero di aziende agricole, che svolgono oltre al regolare impegno legato alla coltivazione della terra e all’allevamento, attività sociali.  L’occasione per fare il punto sull’agricoltura sociale è stata la premiazione dei vincitori del bando “Coltiviamo agricoltura sociale” che si è svolto lo scorso 24 gennaio nella sede di Confagricoltura nello storico Palazzo Della Valle a Roma a cui è intervenuto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. 

Il ministro ha sottolineato come “il Ministero dell’Agricoltura lavori per valorizzare l’agricoltura sociale e per sostenere i più fragili, giovani, donne e diversamente abili che, in questo modo, possano essere protagonisti di un modello virtuoso”. 

Lollobrigida  ha aggiunto poi che: “La visione comunitaria e l’implementazione della naturale voglia di donarsi dell’uomo sono fattori da riscoprire. In questo modo si può raggiungere l’obiettivo sano di creare ricchezza per poi redistribuirla”.

Gli obiettivi del Piano Nazionale di Inclusione

Le finalità principali previste dal Programma sono il finanziamento di servizi o attività innovativi  tra cui le azioni rivolte a categorie specifiche di popolazione come i fragili, i disabili e le persone senza dimora. Il Piano prevede poi la riqualificazione di contesti territoriali e sub territoriali come le grandi e medie aree urbane e le loro periferie.

Inoltre il Programma stabilisce la possibilità di attuare linee di intervento di assistenza di determinate categorie di cittadini non considerati in maniera adeguata nel PNRR. Tra questi vi sono persone che vivono in situazione di grave deprivazione materiale o in condizioni di marginalità anche estrema.

Non mancano poi gli investimenti sulle competenze degli stakeholder, i cosiddetti “portatori d’interesse” che determinano il successo di un programma fornendo supporto, informazioni e risorse preziose sia dall’interno che dall’esterno del progetto.

Le azioni previste nel Piano di Inclusione

Le azioni indicate nel Programma di inclusione riguardano: l’adozione di nuovi interventi di inclusione, investendo allo stesso tempo in nuovi modelli di intervento e promuovendo il rafforzamento del sistema dei servizi sociali per favorire così un metodo basato sulla definizione di progetti volti al superamento delle disuguaglianze sociali, economiche e territoriali.

Inoltre il Piano prevede il mantenimento e il rafforzamento delle azioni finalizzate a individuare categorie specifiche di destinatari come la popolazione immigrata, le persone con disabilità o non autosufficienti, la popolazione di etnia RSC, le donne vittime di violenza e di tratta. In più è compresa la tutela e la promozione dell’inclusione sociale delle persone di minore età ed interventi su quelle a maggiore rischio di povertà educativa.

Infine si propone il mantenimento di un focus acceso sulla povertà estrema, considerando che una parte importante del nuovo Programma Nazionale sarà quella di sostegno alimentare e distribuzione di beni materiali di prima necessità, oltre al potenziamento delle infrastrutture sociali fondamentali per il buon funzionamento e sviluppo della società. Si tratta di ospedali, scuole e carceri, ma anche le reti collegamento dei trasporti come strade e ferrovie, che sono decisive per il benessere e la produttività della collettività.

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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