L’autunno fatica a farsi strada nel mezzo di questa caldissima “estate indiana”, ma se la discesa delle temperature sembra volersi fare aspettare, da parte nostra siamo puntualissimi con l’uscita autunnale del nostro trimestrale “What now? Le soluzioni oltre al problema”. Un magazine di giornalismo costruttivo “puro”, gratis – in formato pdf – per i nostri donatori e disponibile in formato cartaceo su Amazon per chiunque voglia acquistarlo.

Sono passati ormai sei mesi dall’inizio di questa nuova avventura editoriale” e tirando le prime somme, possiamo dirci soddisfatti.

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il magazine, infatti, non rappresenta un doppione di BuoneNotizie ma un prodotto editoriale originale, in cui ci prendiamo il tempo di approfondire alcuni temi portanti senza il filtro vincolante delle “buone notizie” ma con gli strumenti del giornalismo costruttivo. L’approccio alle soluzioni, quindi, non solo rimane ma si amplia ulteriormente.

Per il numero autunnale della nostra rivista, abbiamo deciso di focalizzarci sul tema del cambiamento. Se, infatti, è vero che l’anno nuovo canonico inizia a gennaio, è anche vero che – sul piano della percezione – è con settembre e con l’arrivo dell’autunno che, complici la ripresa del lavoro dopo le ferie e la riapertura delle scuole, si fa strada l’idea di un nuovo inizio vero e proprio. Con l’arrivo dell’autunno e il ritorno dalle ferie estive, siamo – tendenzialmente – più predisposti a cambiare e a mettere in discussione vecchi equilibri.

Per questo, abbiamo deciso di dedicare il terzo numero della nostra rivista al tema del cambiamento, declinato su più fronti e letto sempre attraverso la chiave di lettura di alcuni dei goal – scelti ad hoc – dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma d’azione sottoscritto dal nostro Paese e da altri Stati membri delle Nazioni Unite con l’obiettivo di rendere migliore il mondo in cui viviamo. In questo terzo numero di “What now? Le soluzioni oltre al problema” parleremo di cambiamento su più fronti e in base a punti di vista diversi.

Nell’ambito del Goal n.4 (Istruzione di qualità), abbiamo parlato di esigenze e segnali di rinnovamento all’interno del panorama scolastico. Per il Goal n.3 (Salute e benessere) abbiamo sviluppato il tema – complesso e spinoso – delle dipendenze tra i giovani. Abbiamo poi parlato di un tema davvero all’ordine del giorno – ChatGPT, al netto dei pro e dei contro – nel contesto del Goal n.9 (Innovazione, imprese e infrastrutture). Seguono due Speciali, uno dedicato agli incidenti stradali e uno sul tema della crescita personale (che introdurrà, nel prossimo editoriale, il nostro Editore, Silvio Malvolti) e l’immancabile sezione Magazine.

Il sottile filo d’oro che connette tutte queste tematiche è, come dicevo all’inizio, proprio il tema del cambiamento. Anzi, del cambiamento trasformativo: l’impulso che domina questa parte dell’anno e che si differenzia dal cambiamento tout court, inteso come puro moto oscillatorio. Parlare di trasformazione non significa semplicemente cambiare abito o chiudere in un cassetto le vecchie abitudini per qualche tempo, finché non ci verrà di nuovo voglia di tirarle fuori. Il cambiamento trasformativo è qualcosa di molto diverso. Significa annusare l’aria, creare una connessione tra noi e la realtà che ci circonda, captare i segnali di trasformazione globale e decidere di cavalcarli. Facendolo in modo lucido, però: senza indulgere in facili entusiasmi e cercando sempre di mettere a fuoco i pro e i contro delle cose. Perché la realtà è così: meravigliosamente complessa, mai univoca. Sempre ambivalente. 

Dove trovare “What now? Le soluzioni oltre al problema”

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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