Contro chi la voleva zittire, Malala Yousafzai ha lottato per studiare e imparare: ora è laureata a Oxford.

Malala Yousafzai nasce e trascorre la sua infanzia in una realtà dove la “donna giusta” è una donna che sta zitta e che non si pone domande. Molti la conoscono perché è il più giovane Premio Nobel per la Pace nel mondo, ma lei è soprattutto una donna che non ha ancora smesso di lottare. 

“Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto quello che voglio è istruzione”

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Nasce il 12 luglio del 1997 a Mingora, Pakistan. Descrive la cittadina natale come tranquilla: le piaceva, prima che arrivassero i Talebani. Con l’arrivo dei Talebani le scuole femminili presenti nella regione vengono date alle fiamme e quello fu un grosso problema per Malala. Lei ama leggere e studiare.

“Quando mi hanno sparato, la paura è morta”

A 11 anni inizia a raccontare le ingiustizie subite e descrive la vita sotto “l’amministrazione talebana” su un blog della BBC, il tutto dietro pseudonimo per questioni di sicurezza. Qualcuno svelò la sua identità nel dicembre 2009 costringendola all’immediata chiusura del blog. Il suo impegno venne ugualmente premiato con l’International Children’s Peace Prize. Questo trofeo, questa sua prima grande vittoria fu la goccia che fece traboccare il vaso: i talebani improvvisamente la temerono, tanto da commissionarne la morte.

“Chi è Malala??”

“Chi è Malala?” Questa è la fatidica domanda che l’attentatore talebano, con una Colt 45 in mano, pose ai passeggeri dell’autobus col quale la 15enne Malala faceva ritorno da scuola. Il motivo della domanda era ovvio, non voleva avere dubbi sul bersaglio da uccidere.

“Io sono Malala”

Individuata la bambina l’uomo le sparò 3 colpi di pistola, in rapida successione, in pieno volto. Il primo proiettile le attraversò l’orbita sinistra e le si conficcò nella spalla.

Fu il Premier del Pakistan in persona ad inviare un elicottero che prelevasse ciò che rimaneva di Malala. Nonostante il frastuono del rotore dell’elicottero, i medici poterono sentire, con loro grande sorpresa, che il cuore di Malala batteva ancora: era miracolosamente viva. Fu trasportata nell’ospedale militare di Peshawar dove si assicurarono che non fosse più in pericolo di vita. Subito dopo venne trasferita in Inghilterra e curata con interventi molto complessi e delicati.

Per il suo 16esimo compleanno, il 12 luglio 2013, tenne un discorso solenne al Palazzo di Vetro a New York…

“Oggi non è il mio giorno, è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti”

A 17 anni Malala Yousafzai diventa la più giovane vincitrice di un premio Nobel: candidata nel 2013, il 10 ottobre 2014 le viene assegnato il premio Nobel per la Pace.

A 22 anni si è laureata ad Oxford in filosofia, politica ed economia. Diceva di voler diventare Premier del Pakistan. Noi le auguriamo molto di più, affinché possa continuare la sua battaglia per i diritti all’istruzione di ogni bambino nel mondo.

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Elbasan Mehmeti

Elbasan Mehmeti

Elbasan Mehmeti, 28 anni, ex profugo della guerra del Kosovo, appassionato di psicosomatica, filosofia, letteratura e religione, collabora con BuoneNotizie.it grazie allo stage annesso al percorso di formazione dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo per diventare giornalista pubblicista.

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