Site icon BuoneNotizie.it

Art of Neuroscience, quando l’arte racconta il cervello

Opera Mare Incognito di Daniela De Paulis-Art of Neuroscience, quando l'arte racconta il cervello

Daniela De Paulis è la vincitrice dell’Art of Neuroscience Competition 2022. La sua opera, “Mare Incognito” è un’esperienza creativa che immerge nell’atavico intreccio tra arte e neuroscienza. Negli ultimi undici anni, l’Istituto Olandese di Neuroscienze di Amsterdam ha ospitato la manifestazione esplorando, grazie ad artisti ispirati dalle neuroscienze e a neuroscienziati ispirati dall’arte, il mondo che si cela in questa intersezione.

L’Art of Neuroscience Competition

Il concorso Art of Neuroscience, nato nel 2011 presso il Netherlands Institute for Neuroscience, della Royal Netherlands Academy of Arts and Sciences con sede ad Amsterdam, si è sviluppato nel tempo, aprendo sempre più lo spazio di interazione tra espressione artistica e scienza e includendo ad esempio, l’arte generata attraverso l’apprendimento automatico, siti web interattivi con poesie ispirate a soggetti che soffrono di psicosi e installazioni artistiche che misurano la sincronicità delle onde cerebrali durante l’interazione umana.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Ogni anno una giuria di artisti e scienziati seleziona un vincitore e quattro menzioni d’onore, con l’obiettivo di stimolare le persone a percepire la vicinanza di due mondi a prima vista lontani e far conoscere attraverso la magia dell’arte l’immenso mondo che si cela nel cervello umano.

“Mare Incognito” vince l’edizione 2022

Il concorso da poco terminato ha visto la partecipazione di 53 concorrenti provenienti da tutto il mondo. Il premio è andato alla media artist Daniela de Paulis con la sua opera Mare Incognito, un progetto che unisce con maestria ambiti apparentemente disparati, tra cui la radioastronomia, la neuroscienza, l’arte performativa e la cosmologia in una collaborazione internazionale con importanti neuroscienziati, storici, cosmologi, registi e fotografi.

Il titolo dell’opera parla di un viaggio negli oceani enigmatici dello spazio interiore ed esteriore, esplorando la graduale dissoluzione della coscienza. Una performance registrata in un film che ha ripreso De Paulis in fase di addormentamento e sonno tra le antenne del Mullard Radio Observatory di Cambridge, mentre la sua attività cerebrale veniva convertita in onde radio trasmesse direttamente nello spazio. L’artista è profondamente interessata ad indagare i momenti del ciclo del sonno in cui la consapevolezza sembra dissolversi, e il sé si immerge in una dimensione onirica, staccata dalla narrazione conscia della vita.

La giuria ha premiato l’approccio transdisciplinare del progetto, valutando l’opera fonte di apprendimento interattivo di un’esperienza soggettiva umana portata al pubblico attraverso la scienza.

Arte e neuroscienza: un dialogo che favorisce evoluzione e scoperte

Nel corso della storia, molte scoperte scientifiche sono dipese non solo dalla capacità di vedere determinati dettagli, ma anche dalla volontà di riprodurli in maniera fedele, critica o significativa.

L’intreccio tra arte e neuroscienza affonda le radici nei secoli passati. Già alla fine del 1800, il patologo Ramón y Cajal, vincitore del Nobel con il medico Camillo Golgi, esaminò al microscopio moltissimi tessuti cerebrali, ricreando fedeli disegni di tutto ciò che vedeva; furono proprio queste rappresentazioni artistiche a permettergli di avvicinarsi sempre di più ai misteri del cervello e ad approfondirne la conoscenza.

Leggi anche:

Neuromarketing: un viaggio tra big data e inconscio

Neuropolitica: conoscere se stessi per un voto consapevole

Condividi su:
Exit mobile version