Robot e lavoratori possono convivere nello stesso luogo di lavoro? E soprattutto, quali sono i rischi per la sicurezza di chi opera a contatto con loro? Se lo chiede l’Europa che, per la Campagna biennale “Ambienti di lavoro sani e sicuri” dell’EU-OSHA (l’Agenzia europea per la sicurezza) ha scelto proprio di trovare soluzioni alle sfide che l’Intelligenza artificiale (IA) con i suoi prodotti e servizi lancia al mondo del lavoro. Da un lato innovazione, automazione, semplificazione, dall’altro nuovi rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori, aspetti che hanno pervaso anche la recente normativa europea sull’intelligenza artificiale, l’AI-Act. Quali soluzioni di convivenza positiva sul lavoro si sono rivelate efficaci e quali spunti nuovi hanno portato al dibattito in corso sull’uso dell’AI nei luoghi di lavoro?

Robot sul lavoro: quali rischi per la sicurezza?

Quando parliamo di robot sul lavoro parliamo di un processo di automazione della produzione che la rende avanzata rispetto alle metodologie tradizionali basate esclusivamente sull’uomo che interagisce con macchine e impianti.

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Si tratta di robot o “cobot” ovvero i robot “collaborativi”: sceglierli consente di allontanare i lavoratori da situazioni pericolose o anche aiutarli a replicare attività fisiche ripetitive e faticose. Per farlo sfruttano la cosiddetta “intelligenza artificiale” e la raccolta di dati sulle operazioni da compiere (in questo caso si parla di “cobot intelligenti”).

Se l’attività non può essere completamente automatizzata, i robot “collaborativi” possono comunque condividere lo spazio coi lavoratori, dando loro supporto e interagendo nello spazio fisico con l’uomo. In alcuni casi – soprattutto nella produzione industriale – possono gradualmente sostituire l’uomo, ingenerando la “paura” che la macchina possa via via rendere superflua la figura del lavoratore.

Parliamo quindi di opportunità e vantaggi: quali sono e superano gli svantaggi? L’EU-OSHA ha deciso di analizzare otto casi di studio di successo e verificare i risvolti positivi nel rapporto uomo macchina.

Robot e umani a lavoro: otto soluzioni di successo

Le 8 applicazioni reali di robot e cobot nell’attività industriale riguardano aziende europee impegnate nei settori più disparati dall’agricoltura, all’industria fino alle applicazioni mediche.

Un’impresa olandese, per esempio, ha utilizzato robot a guida autonoma migliorando gli standard igienici all’interno dei recinti delle mucche. Una segheria svedese ha scelto robot per smistare e manovrare senza interruzione le tavole di legno difettose sotto la supervisione dei lavoratori, riducendo i rischi per la salute. Un’impresa tedesca ha automatizzato e velocizzato il processo di assemblaggio dei componenti utilizzando robot e cobot e veicoli a guida automatica.

Una multinazionale della cucitura nell’industria automobilistica in Portogallo ha usato l’intelligenza artificiale per accelerare i processi produttivi riducendo il precedente isolamento sociale dei lavoratori. L’uso di sensori 3d per la pallettizzazione di alcuni prodotti ha permesso ad un’azienda danese di ridurre i turni notturni. Per il settore medico, un’azienda svedese ha integrato i cobot nel processo di preparazione dei test diagnostici, riducendo il rischio di contaminazione delle provette.

Robot e lavoro, tra opportunità e rischi

Questi casi di studio rappresentano uno spunto utile da cui partire per una riflessione sulle applicazioni di AI non solo nel mondo industriale e produttivo ma anche per la società civile:  usare la macchina conviene per ridurre i rischi ma induce paure di sostituzione del robot con l’uomo.

Al momento, secondo l’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro in queste applicazioni le opportunità di salute e sicurezza dei lavoratori superano le sfide e rischi che normalmente vengono individuati dalla letteratura scientifica. Ciò basta? C’è un modo per guidare questo cambiamento tecnologico inarrestabile rendendolo “sostenibile” per i lavoratori?

Intelligenza artificiale sul lavoro, come accettare il cambiamento?

Secondo l’Agenzia per integrare correttamente l’intelligenza artificiale in azienda occorre lavorare prima sul coinvolgimento immediato dei lavoratori rispetto alla scelta di introdurre nuove tecnologie automatizzate e/o intelligenti.

Non solo, occorre spingere sulla progettazione dei compiti incentrati sull’uomo e di quelli della macchina e avviare una comunicazione chiara sui vantaggi e sui rischi dell’automazione robotica. La paura della perdita del lavoro, spiega l’Agenzia, sembra infatti essere collegata al livello di comprensione che i lavoratori hanno della tecnologia stessa, alla fiducia nel sistema e al livello di esperienza.
Inoltre, consiglia l’EU-OSHA, può essere vantaggioso partire da automazioni minori e meno invadenti per facilitare cambiamenti organizzativi più ampi a vantaggio della sicurezza dei lavoratori.

Dalle interviste dell’Agenzia ai lavoratori delle otto aziende esaminate, emerge la chiara percezione della crescita esponenziale dell’intelligenza artificiale e robotica nei luoghi di lavoro, vista come “sempre più avanzata” e “inevitabile” nel bene e nel male.
Per evitare che l’inserimento della robotica venga rigettato o ostacolato per contrasto, l’Agenzia suggerisce una raccolta delle buone pratiche, uno studio accurato degli impatti sociali e l’individuazione di spunti migliorativi da parte dei lavoratori stessi. Occorre cioè aumentare la consapevolezza degli aspetti positivi di tale implementazione, senza dimenticare la centralità dell’uomo lavoratore nella progettazione di un lavoro più sicuro per sé e per gli altri.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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