Ancora oggi tante persone hanno un po’ di timore riguardo l’uso dei droni. Alcuni dei principali rischi che preoccupano sono: collisione con oggetti o persone e l’intrusione nella privacy. Tutte queste “preoccupazioni” sono facilmente risolvibili pilotando sempre in modo responsabile. Un uso scorretto può comportare alcuni potenziali pericoli. L’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile in Italia, ha creato una regolamentazione ben specifica per il controllo e l’uso dei droni, proprio per evitare questi danni collaterali.

Queste tecnologie offrono infatti un potenziale significativo per migliorare la capacità di risposta alle emergenze e salvare così molte vite umane. Nel controllo degli incendi estivi boschivi, per esempio, sono stati spesso utilizzati  in Sardegna, così come in altre città, per la prevenzione e il contrasto degli stessi.  I droni possono quindi non essere più visti solo come una potenziale minaccia alla sicurezza o alla privacy del cittadino ma come un valido assistente alle operazioni di protezione civile.

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Un’esercitazione per testare il supporto alla gestione delle emergenze

L’8 e il 9 settembre 2023 si svolgerà nella città di Tuscania, in provincia di Viterbo, l’esercitazione nazionale dell’organizzazione di volontariato Rescue Drones Network. L’associazione è specializzata nell’uso di droni, tecnicamente chiamati aeromobili a pilotaggio remoto o in inglese UAS, unmanned aircraft system, a supporto delle attività di soccorso sia ordinarie che emergenziali. Le attività svolte sono molteplici: ricerca persone scomparse, monitoraggio dei fiumi, controllo incendi, fino ad arrivare ai disastri ambientali.

In contemporanea a queste attività durante l’esercitazione verrà allestito anche un campo dedicato all’iniziativa fly for smile rivolta esclusivamente ai bambini. I bimbi interessati saranno guidati dal personale volontario ad una simulazione di volo con rilascio finale di attestato di “piccolo pilota”. Questa iniziativa è stata spesso portata con passione e professionalità negli ospedali di varie città nazionali nei reparti oncologici infantili. Progetti come questo hanno sicuramente un carico emotivo notevole sia da parte dei volontari sia da parte dei cittadini interessati.

Addestramento specifico e formazione continua

Scopo principale di queste esercitazioni è quello di elevare il livello addestrativo dei piloti e di applicare le procedure interne operative al fine di migliorare la “risposta” e il coordinamento in caso di partecipazione ad attività emergenziali reali. Durante le esercitazioni sono testate e attivate tutte le figure previste dal regolamento delle varie associazioni. Il costante coordinamento e la collaborazione con tutto il sistema nazionale di protezione civile per la gestione dell’emergenza è in questo caso un elemento necessario.

L’utilizzo dei droni da parte della protezione civile richiede però una formazione adeguata. Non basta essere bravi piloti, il rispetto delle regole e delle normative è parte essenziale delle attività addestrative. Una continua, aggiornata e specifica formazione è parte integrante di tutti i piloti, specie di quelli impiegati nelle operazioni di ricerca, soccorso e salvataggio. Questi sono i motivi per cui esercitazioni come quella prevista a Tuscania, in collaborazione con le istituzioni locali e nazionali, sono fondamentali. Foto di un drone appena atterrato per articolo su droni e protezione civile

Drone Mini2 DJI in fase di decollo

La tecnologia più avanzata di un drone al “servizio” della popolazione

Alcuni degli enti più famosi come la fondazione Eucentre, rete dei centri di competenza del dipartimento della protezione civile nazionale per attività di ricerca applicata e servizi tecnici, utilizza proprio gli aeromobili a pilotaggio remoto. L’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, ISPRA, ha costituito un gruppo di piloti e velivoli abilitati alle operazioni critiche specializzate. Molte associazioni di volontariato appartenenti al sistema nazionale di protezione civile si stanno specializzando sempre di più in questo ambito.

La tecnologia più usata e sperimentata nelle attività in supporto alla popolazione è l’uso di aeromobili a pilotaggio remoto con termocamera. Questa caratteristica tipica di alcuni droni offre molte applicazioni utili in una vasta gamma di settori. Una termocamera è in grado per esempio di rilevare persone in scenari critici grazie agli infrarossi mostrando la differenza di temperatura tra ambiente e corpo umano. L’uso dei droni termici richiede una grande competenza nell’interpretazione delle immagini.

Un’altra tecnologia molto testata dalle associazioni che si occupano di aeromobili a pilotaggio remoto in questo periodo è la combinazione di realtà virtuale e droni. Questa combinazione offre interessanti possibilità in diversi contesti. I piloti di droni possono ad esempio beneficiare dell’addestramento in un ambiente virtuale sicuro per simulare situazioni complesse e addestrarsi a manovre in varie situazioni rischiose. L’uso combinato di queste due tecnologie sta emergendo in ricerca e sviluppo e trova applicazioni in diversi settori tra cui l’addestramento, la sorveglianza, l’intrattenimento e altro ancora.

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Mizar Fava

Mizar Fava

Master in sceneggiatura e critica cinematografica. Appassionata di arte, cinema, fotografia, viaggi e sport estremi. Da più di 15 anni seguo il sistema nazionale di protezione civile in tutte le sue iniziative. Mio padre, per farmi addormentare da piccola, mi raccontava sotto forma di favola le guerre mitologiche greche. Narrare storie è la mia passione fin da bambina. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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