OpenAI è un laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale (abbreviata con la sigla IA), fondato nel 2015 da un gruppo di esperti nel campo, tra cui Sam Altman, Peter Thiel ed Elon Musk. Recentemente Sam Altman, attuale amministrazione delegato dell’azienda, è stato licenziato e quattro giorni dopo reintegrato nella società che ha fondato. Una decisione presa dal consiglio di amministrazione per motivi non molto chiari.

Cosa c’è dietro il licenziamento dell’amministratore delegato? Cosa fa OpenAI? Quali sono i rischi dell’IA e come si possono prevenire?

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Chi è Sam Altman

Samuel Altman è un imprenditore e investitore americano, noto per il suo ruolo di amministratore delegato di OpenAI. Altman ha dimostrato fin da giovane un grande interesse per la tecnologia e l’innovazione. Ha studiato informatica e matematica alla Stanford University, ma ha lasciato gli studi prima di laurearsi per concentrarsi sulle sue ambizioni imprenditoriali. Nel corso degli anni, ha fondato diverse startup di successo ed è diventato uno dei principali uomini d’affari nel campo della tecnologia.

Tra le sue prime imprese di successo c’è Loopt, una società di social networking basata sulla posizione geografica. Loopt è stata acquisita da Green Dot Corporation nel 2012, consolidando la posizione di Altman come figura di spicco nell’industria tecnologica. Tuttavia, il suo nome è diventato ancora più noto quando ha iniziato a lavorare per OpenAI. Nel 2019, è stato nominato CEO dell’azienda, prendendo il posto di Elon Musk.

Sotto la guida di Altman, la società ha raggiunto importanti traguardi nel campo dell’IA. Uno dei progetti più famosi è GPT, generative pre-trained transformer, un modello di intelligenza artificiale in grado di generare testo coerente e di alta qualità. Altman è anche un investitore attivo nel settore tecnologico e ha scommesso in numerose startup di successo, tra cui Reddit, Airbnb e Stripe.

Il licenziamento di Altman da OpenAI

Tra i motivi del licenziamento sembra esserci la volontà di Altman di mettere in commercio una tecnologia di cui si conosce ancora poco. A seguito della sua rimozione, 700 dipendenti hanno firmato una lettera in cui minacciavano le dimissioni, così il consiglio di amministrazione di OpenAI ha reinserito Altman.

Le preoccupazioni di OpenAI sono legate al progetto Q* (si legge Q-Star) di cui non si sa ancora molto. Ciò che è trapelato può essere riassunto nel ragionamento che segue. L’intelligenza artificiale generativa riesce a dare risposte alle nostre domande pescando da una quantità infinita di documenti e frasi. L’apprendimento di una macchina inizia dalla frase semplice: soggetto + predicato. Una volta che ha imparato come comporre la frase, attingendo a tutti i documenti crea le connessioni tra le parole, formula il concetto e risponde alla nostra domanda.

Il problema sorge nel caso della matematica e dei calcoli complessi per i quali c’è solo una risposta giusta e per i quali serve un ragionamento da compiere. Il pensiero è proprio degli esseri umani quindi non sappiamo come una macchina possa risolvere un problema complesso se non è dotata di ragionamento. Il progetto Q* dovrebbe, invece, essere in grado di risolvere anche i calcoli complessi. Ed è proprio questo ciò che preoccupa molti tra cui OpenAi.

La nascita di OpenAI

La storia di OpenAI inizia nel 2015, con la stesura e la firma da parte di nove finanziatori, tra cui Altman, del documento di fondazione della società. Questo atto stabilisce la missione di OpenAI: salvare l’umanità dall’intelligenza artificiale malevola. L’obiettivo principale, infatti, è quello di sviluppare e promuovere l’intelligenza artificiale in modo sicuro e responsabile, al fine di portare benefici all’intera umanità. Da allora, il laboratorio ha lavorato per realizzare questa missione attraverso la ricerca, lo sviluppo e la diffusione di tecnologie avanzate nel campo dell’IA. La società è composta da due entità: OpenAI, Inc., una società no-profit, senza fini di lucro e la sua sussidiaria for-profit o commerciale, OpenAI LP. Lo scopo di queste strutture è di bilanciare l’obiettivo di promuovere il bene comune della prima con gli aspetti commerciali della seconda.

Nel corso degli anni, OpenAI ha raggiunto importanti traguardi. Con il progetto GPT ha dimostrato il potenziale dell’intelligenza artificiale nel campo della generazione del linguaggio naturale che ha suscitato grande interesse a livello globale. La società ha anche promosso la condivisione di conoscenze e risorse nel campo dell’IA. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici e rilasciato modelli di intelligenza artificiale open source per consentire ad altri ricercatori e sviluppatori di beneficiare dei loro progressi. Col trascorrere del tempo, OpenAI sotto la guida di Altman è cresciuta e collabora con diverse organizzazioni e istituzioni per promuovere l’IA sicura e responsabile e per lavorare verso un futuro in cui l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per il bene dell’umanità.

Avere un’IA sicura che abbia regole ben precise è una preoccupazione sentita anche a livello europeo e dai singoli Stati, tra cui l’Italia. Infatti sull’argomento sicurezza si sono svolti incontri per raggiungere un accordo per regolarla.

 

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Francesco Ravenda

Francesco Ravenda

Francesco Ravenda, informatico. Appassionato di gestione aziendale e di podcast, attento alle dinamiche sociali, mi piace informare, raccontando. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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