Ugo Bressanello è l’ideatore di “Domus de Luna Onlus”, fondazione no profit con sede a Cagliari, che si occupa del sostegno, della cura e del recupero di bambini e ragazzi vittime di situazioni di grave disagio familiare e di degrado sociale. Bressanello (nella foto), che ha lavorato per molti anni nei settori della finanza, telecomunicazioni e internet, attraverso l’adozione di uno dei suoi figli è entrato in contatto col mondo dei tribunali minorili e delle comunità protette ed ha deciso di dare una svolta radicale alla sua vita.

Nel 2005 Bressanello lascia la carriera e, insieme alla moglie Petra e ad un gruppo di amici, fonda “Domus de Luna”, la cui attività vera e propria inizia l’anno seguente con la relizzazione della “Casa delle Stelle” – struttura di accoglienza per minori e mamme che hanno urgente bisogno di aiuto, in grado di ospitare bambini da 0 ai 12 anni e garantire loro cura e assistenza, sia psicologica che legale. Alla prima struttura, nel giro di pochi anni, si affiancano la “Casa Cometa” (centro anti-violenza, dedicato all’accoglienza e alla cura di minori e madri vittime di abusi) e la “Casa del Sole”, nata per dare sostegno a piccoli nuclei familiari mamma-bambino in situazioni di grave disagio, assicurando loro assistenza sanitaria e legale, sostegno psicologico e avvio di percorsi finalizzati all’autonomia. Ma le forme di disagio minorile e giovanile sono molteplici: si calcola in Italia ci siano almeno 60.000 minori abbandonati o allontanati dalle famiglie di origine. Per questo, “Domus de Luna” si occupa anche di prevenzione del disagio attraverso numerose attività nelle scuole (contro il bullismo, le nuove dipendenze, il razzismo), nei centri di aggregazione e nei campi rom, svolgendo attività di inclusione sociale e laboratori di musica, arte, teatro, sport.

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La Fondazione lavora nel carcere minorile di Quartucciu (con laboratori settimanali di graffiti, musica rap e hip-hop), dove ha realizzato un campo da calcio a cinque utilizzato per gli allenamenti settimanali di calcetto e per i tornei con squadre amiche – come il Cagliari Calcio – ed ha aperto anche la “Casa Pegaso”, comunità educativa per minori tra i 14 e i 18 anni sottoposti a misure giudiziarie. Quest’ultima ha come obiettivo il recupero integrale dei ragazzi sia sul piano sociale che professionale, attraverso programmi personalizzati finalizzati al completamento degli studi e all’inserimento nel mondo del lavoro. Inoltre, la Fondazione sta ristrutturando un ex mercato civico per trasformarlo in un centro di aggregazione giovanile, che si chiamerà ExMe e offrirà ai ragazzi un servizio ricreativo orientato ad una “buona gestione del tempo libero”.

Infine, esiste un ultimo progetto al quale sta lavorando Bressanello: la “Casa dei Sogni”, una moderna colonia sociale per dare la possibilità ai ragazzi ospedalizzati, bisognosi di cure lunghe e invasive, e a tutti i bambini che vivono nelle comunità protette e case-famiglia di tutta Italia di trascorrere momenti di serenità. “I nostri non sono istituti, ma vere e proprie case, dove vogliamo che gli ospiti trovino tutto il calore e il sostegno possibile”  ha dichiarato Bressanello “Il tema sociale mamma-bambini in difficoltà è pressante. Il mio augurio è che si riesca a fare sempre più prevenzione, conoscere i problemi e lavorarci prima che le situazioni esplodano”.
Per approfondire:

A Cagliari, un esempio concreto e positivo di impresa sociale    
Il più bel lavoro del mondo? L’impresa sociale

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Laura Pavesi

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No Comments

  • domenico ha detto:

    lo stato Italiano ha a disposizione ogni anno attraverso o suoi conti 51 Miliardi di euro per il sociale.
    Questi soldi se gestiti bene darebbero LAVORO A duecentomila operatori, gli operatori potrebbero fare un lavoro straordinario sul disagio di tutti i tipi attraverso progetti etc..(In tutto il paeeeeese)
    questi soldi non vengono però investiti, lo stato li tiene fermi a far niente o li investe nelle solite modalità di connivenza che non hanno poi riscontro di nessun tipo. Vedere un imprenditore che fa quanto sopra è bello ma è la goccia in un mare magnum di difficoltà, quello del sociale, il quale è realtà che potrebbe essere meravigliosa nel nostro paese ma che purtroppo non riparte mai in maniera intelligente, e soffre di una stanchezza endemica dovuta all’incapacità di gestire risorse materiali ed umane.
    la notizia è buona ma sarebbe bellissimo se certe cose di cui i cittadini hanno sacrosanto diritto fossero davvero messe a loro disposizione

    Domenico educatore professionale.

  • Silvia ha detto:

    Concordo con Domenico (educatore professionale) e solo un cuore pieno di dispiacere e frustrazione per il poco che una sola persona può fare per migliorare il mondo può parlare così… Come siamo tutti daccordo con te, caro Prof!
    Ma è proprio grazie al tuo lavoro di professore responsabile e appassionato e ai piccoli GRANDI SEGNI che articoli di cronaca come quello che stiamo commentando che possiamo restare speranzosi, rincuorarci, sentirci stimolati a continuare a fare il bene ANCHE QUANDO CI RIDONO IN FACCIA, ad essere onesti, ANCHE QUANDO TI SENTI L’UNICO FESSO DEL MONDO, a parlare con coerenza e positività ai giovani e a noi stessi…
    Non possiamo soccombere perché siamo una goccia nel mare!
    Sentiamoci invece un piccolssimo raggio di luce nel buio: stessa piccolezza, ma GRAAANDE DIFFERENZA!
    Un abbraccio consolatorio a Domenico e a tutti quelli che si senton come lui ora.