Con la ripresa del traffico aereo e dei viaggi internazionali, il mondo del turismo torna a fare i conti con l’esigenza di rivedere  le pratiche per gli ingressi turistici. Un numero sempre maggiore di Paesi utilizza i visti elettronici, modalità snella rispetto ai visti tradizionali cartacei rilasciati da ambasciate e consolati o rispetto ai visti all’arrivo concessi dall’ufficio immigrazione. Molti Paesi, per approfittare della ripresa, stanno quindi semplificando le norme che regolano l’accesso.

Il visto d’ingresso: elettronico o fisico?

Il visto è l’atto (complementare all’obbligo di presentazione passaporto) mediante cui uno Stato concede l’ingresso nel proprio territorio a un turista straniero per un periodo di tempo limitato e per motivazioni specifiche. Per poter accedere e per spostarsi all’interno di Paesi extraeuropei, è quindi richiesto un visto d’ingresso che giustifichi la motivazione della visita (turismo, studio, affari, sport ecc.) e che spesso impone una permanenza massima al turista.

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Il visto d’ingresso regolare viene rilasciato dalle ambasciate o dai consolati dei Paesi che si intende visitare ed è un timbro o un adesivo che si appone sul proprio passaporto.

Il visto elettronico e-visa si richiede online in pochi semplici passaggi, permettendo un significativo risparmio di tempo.

La procedura per richiedere il visto elettronico è facile e veloce, per il visto fisico è necessario più tempo perché si deve apporre sul passaporto del turista. Ciò implica la compilazione di una serie di moduli, il controllo preventivo dei documenti e l’invio di questi all’ambasciata, infine l’apposizione del timbro e la restituzione del passaporto.

Nei Paesi che rientrano nel programma VoA (Visa on arrival) si rilascia il visto all’arrivo una volta atterrati in aeroporto o varcata la frontiera. Sarà l’ufficio immigrazione ad apporre il visto sul passaporto.

Come si richiede il visto elettronico: l’esempio del Kenya

In generale, la procedura per richiedere l’e-visa prevede pochi passaggi. Si compila la richiesta sul portale ufficiale del Paese che si vuole visitare, si effettua il pagamento e si riceve la documentazione via e-mail.

Per viaggiare in Kenya, primo Paese africano ad offrire solo e-visa, dal 2021 è obbligatorio richiedere il visto elettronico online fino a 7 giorni prima della partenza ad un costo di 79,95€. La procedura per richiedere il visto per il Kenya è piuttosto semplice: basta compilare il modulo di richiesta, effettuare il pagamento, caricare online la documentazione richiesta, ovvero scansione di passaporto, biglietti aerei in ingresso e uscita, conferma prenotazione alloggio (di almeno una notte) e stampare il visto rilasciato dal governo keniota che arriverà via e-mail. L’e-visa consente di viaggiare in Kenya per turismo o per affari e di soggiornare fino a un massimo di 90 giorni. I minori di 15 anni accompagnati sono esentati dall’obbligo di richiesta di visto elettronico.

Altri Paesi che hanno già adottato il visto elettronico

Tra i primi Paesi a utilizzare l’e-visa ci sono quelli anglosassoni, in particolare gli Stati Uniti con l’ESTA, il Canada con l’ETA, l’Australia con l’eTA e la Nuova Zelanda con NZeTA. Dal 2024 in Gran Bretagna entrerà in vigore l’ETA. Il governo lo ha approvato di recente e lo utilizzerà per una maggiore tracciabilità dei viaggi e per l’attraversamento sicuro delle frontiere. Consentirà di raccogliere maggiori informazioni sui viaggiatori e di bloccare l’ingresso alle persone non idonee che rappresentano un rischio percepito per il Paese.

Già entro la prima metà del 2023 partirà la prima fase di test rivolta a turisti provenienti da Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman e Baharain. Entro la fine dell’anno il governo estenderà l’obbligo di ETA anche a tutti gli altri Paesi per ora esenti da visto.

Dunque, i visti elettronici non solo contribuiranno a semplificare l’accesso dei turisti ai Paesi esteri, ma anche a garantire un maggior controllo sugli ingressi. Nel 2024 l’UE lancerà l’ETIAS, sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi nei Paesi dell’Unione. Si applicherà ai cittadini di Paesi terzi esenti dall’obbligo di visto, che dovranno ottenere un’autorizzazione ai viaggi preventiva, tramite una domanda online. Durerà tre anni o fino al termine di validità del documento di viaggio registrato al momento della domanda, se precedente, e il costo sarà di 7€.

L’introduzione dell’ETIAS mira a ridurre i ritardi alle frontiere, a migliorare la sicurezza interna, a prevenire l’immigrazione illegale e a proteggere la salute pubblica.

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Turismo nel 2023 in Italia

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Mariarita Persichetti

Mariarita Persichetti

Laureata in Management con una tesi in marketing territoriale. Viaggio, scrivo, fotografo e degusto formaggi. Su Buonenotizie.it parlo di progetti sostenibili e innovativi nel turismo, cultura gastronomica e mondo. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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