“Vincere un confronto senza annientare l’altro” è stato il mantra seguito da Gandhi in 55 anni di lotta pacifica per rendere l’India indipendente. E ne uscì vittorioso. Questo ci insegna che, non importa quanto dura sembri un’impresa , l’importante è comprendere che con i modi giusti si può ottenere anche ciò che ci sembra impossibile fronteggiando gente apparentemente più forte di noi, in termini comunicativi.

I modi in cui si agisce in un confronto fa la differenza e per emergere è necessaria preparazione e calma mentale. Strategie vincenti possono essere trovate nel manuale L’arte della guerra del filosofo-guerriero cinese Sun Tzu, scritto 2000 anni fa, in cui, molti manager oggi, estrapolano tattiche aziendali vincenti e ancora efficaci.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

L’arte della guerra: il manuale dei manager scritto 2000 anni fa

Scacchi

Vincere un conflitto. pexels

“L’arte della guerra” è il più antico trattato militare del mondo e come succede molte volte, i consigli degli antenati tornano in auge per dare una dritta a dinamiche moderne. Sono infatti parecchi i manager che attingono dal manuale di Sun Tzu per comprendere le strategie di comunicazione in ambito aziendale, ma anche in ambito personale.

Il manuale dedicato ai generali per aspirare all’eccellenza e alla conquista, si fonda sullo studio della natura umana, sulla conoscenza di sé stessi e del nemico. Ecco alcune dritte.

La suprema eccellenza per Sun Tzu consiste nell’infrangere la resistenza del nemico senza combattere. Se si intraprende una battaglia contro qualcun altro, è inutile distruggerlo per ottenere le sue macerie. La grande capacità di chi sta al comando è arrivare a fine trattativa nella cosiddetta win win solution. 

Secondo l’autore, infatti, ogni singola decisione non è una decisione su cosa fare ma è una decisione su chi sei. Quello che si sceglie determina la persona e solo in seguito si trasforma in azione.

E conoscere pienamente sé stessi diventa fondamentare per affrontare qualsiasi avversario:  “Se conosci le tue capacità e quelle del nemico non dovrai temere l’esito di cento battaglie; se conosci te stesso, ma non il tuo avversario, per ogni vittoria subirai una sconfitta, ma se non conosci né la tua forza, né quella del rivale, perderai in ogni battaglia”. (L’arte della guerra)

Per di più, sarà vincente l’atteggiamento di calma in quanto, disperdere l’energie risulterà controproducente. Calibrare, invece, le forze in base all’energie dell’avversario farà si che si avrà la lucidità necessaria per colpire laddove si può ottenere il massimo del vantaggio. Non essere offuscati dall’emotività ma affrontare il conflitto/confronto con razionalità.

In aggiunta, il generale nei suoi insegnamenti precisava che, per qualsiasi conquista, se qualcuno vuole qualcosa troverà sempre una strada, chi non è abbastanza bramoso troverà sempre una giustificazione.

Come affrontare una discussione in cui l’altro sembra apparentemente più forte

Bracco di ferro

Vincere un avversario. pexels

Difficile dibattere quando si ha davanti qualcuno con la battuta sempre pronta, focalizzato più ad avvalorare la sua tesi che confrontarsi per arrivare ad un confronto costruttivo. La ragione a prescindere del prossimo si può affrontare in diversi modi.

Solide argomentazioni

Arrivare preparati è innanzitutto la base per ogni dibattito. Nel caso non lo fossimo, e veniamo colti impreparati, sarebbe utile scomodare l’umiltà che c’è in noi per valutare altri punti di vista; l’apertura al dubbio, risulterebbe una mossa intelligente che ci pone in una posizione ottimale.

Questa stessa chiave apre anche la porta sulle insicurezze del nostro interlocutore: ricordarsi di chiedere, infatti, all’altro un approfondimento sulla sua tesi ponendo domande sempre più precise. Forse, si potrà accorgere di rimanere sul suo pensiero solo per partito preso, senza valide ragioni.

A volte, chi prende posizioni nette, senza aprirsi ad altri punti di vista, vuole solo imporre il suo dominio nella conversazione non arricchendo col confronto né se stesso né chi gli sta di fronte. Per questo portarlo ad approfondire la sua tesi, spesso, lo si trae in una difficoltà palesemente svelatrice.

Inoltre, se dall’altra parte la presunzione si eleva, allora farsi credere deboli farà si che l’offensiva nei nostri confronti cali leggermente, ed è proprio in quel momento che bisogna attaccare, esattamente quando sembriamo incapaci di farlo.

Tiro con l'arco

Attaccare al momento giusto. pexels

Avere pazienza

Questa è la famosa virtù che determina le menti forti. Non avere fretta di avere subito ragione ma procedere con la giusta calma e stabilità. Un comportamento equilibrato e fermo molte volte destabilizza una persona davanti a noi insicura. Chi urla le proprie ragioni, la maggior parte delle volte, è sempre la parte più debole.

Empatia

Nel momento in cui siamo noi forti in una discussione e vediamo l’altro in difficoltà, mai infierire mettendo il coltello nella piaga. Ricordiamoci che la comprensione delle sue ragioni è lo stesso atto di rispetto che vorremmo fosse fatto a noi. Questo atteggiamento di apertura livellerà il piano di discussione lasciando una maggior propensione all’ascolto del ragionamento dell’altro. Lo stile molte volte è tutto.

Condividi su:
Laura Corona

Laura Corona

Aspirante giornalista laureata in Lettere. Scrivo di Cultura e Lifestyle collaborando con BuoneNotizie.it, grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici