Nel cuore di uno dei conflitti più lunghi e sanguinosi al mondo, c’è una storia di dolore profondo che si è trasformata in un messaggio di speranza e fratellanza: quella di Rami Elhanan, israeliano, e Bassam Aramin, palestinese, due padri che hanno perso una figlia a causa della violenza, e che oggi si chiamano «fratelli».

Rami, graphic designer di Gerusalemme, ha visto morire sua figlia Smadar, di appena 14 anni, in un attentato suicida di Hamas mentre andava a scuola, nel 1997. Bassam, attivista palestinese di Gerico, ha perso la sua primogenita Abir nel 2007, quando aveva appena 10 anni, colpita da un proiettile di gomma sparato da un soldato israeliano mentre usciva da un negozio di caramelle. Due vite spezzate in modi crudeli, che avrebbero potuto trasformarsi in un odio senza fine, invece hanno dato vita a un’intesa inedita e potente, radicata nella sofferenza condivisa.

Si sono incontrati grazie al Parents Circle – Families Forum, un’organizzazione nata nel 1995 che unisce famiglie israeliane e palestinesi vittime del conflitto, con l’obiettivo di trasformare il dolore in riconciliazione. Qui Bassam e Rami hanno scoperto che, pur provando un dolore insopportabile, potevano agire insieme per un fine più grande: la pace.

Un aneddoto che colpisce è quello del giardino costruito a Gerico da ex soldati israeliani in memoria di Abir, la figlia di Bassam, un gesto che mostra come anche chi ha combattuto può abbracciare la pace concreta e l’integrazione umana. I due padri amano ricordare che l’associazione Parents Circle è l’unica al mondo che non cerca nuovi membri, perché ciò significherebbe più conflitti e morti, ma spera piuttosto che un giorno nessuno debba più aderirvi.

Papa Francesco incontra Bassam Aramin e Rami Elhanan in occasione del conferimento del Premio Costruttori di Pace (marzo 2024)

Papa Francesco incontra Bassam Aramin e Rami Elhanan in occasione del conferimento del Premio Costruttori di Pace (marzo 2024)

La loro amicizia ha un peso simbolico enorme oggi, in un periodo di tensioni e violenze ancora molto accese. Parlano insieme in tutto il mondo, nelle scuole, agli eventi internazionali, portando con forza un messaggio chiaro: la pace è possibile solo con il riconoscimento reciproco e la fine dell’occupazione militare israeliana, principio condiviso da entrambi.

Questa vicenda è stata anche fonte d’ispirazione letteraria: lo scrittore Colum McCann ha raccontato le loro vite intrecciate nel romanzo Apeirogon, premio Tiziano Terzani, che ha contribuito a far conoscere la loro storia in tutto il mondo.

In un’area dove domina la divisione e il rancore, il legame tra Rami e Bassam dimostra che anche l’odio più radicato può essere superato dall’empatia e dal coraggio di riconoscere nell’altro un fratello umano. Il loro messaggio, forte e toccante, è una luce rara ma possibile: «possiamo vivere da fratelli».

Questa storia, fatta di dolore ma anche di speranza e volontà di pace, è un potente esempio di come, anche in tempi così oscuri, esista uno spazio reale per l’integrazione e il dialogo umano tra israeliani e palestinesi.

 

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Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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