Salute & Benessere

Fumo passivo addio nei locali aperti al pubblico

di 3 Novembre 2004No Comments

Vietato fumare nei locali pubblici (ristoranti, bar, centri commerciali, cinema etc.), uffici privati (medici, studi professionali etc.), locali privati aperti al pubblico (negozi, botteghe, circoli, alberghi etc.) e nei posti di lavoro, questo è quanto prevede la nuova Legge sul fumo di sigaretta che entrerà in vigore il 14 gennaio 2005 e che mette al bando il fumo passivo in tutti i locali aperti al pubblico. La Legge prevede, inoltre, che non sarà più possibile aprire locali esclusivamente per soli fumatori.
La nuova normativa impone ai proprietari dei locali pubblici la creazione di sale riservate ai fumatori e prevede sanzioni severissime per i trasgressori.
Sicuramente molti locali pubblici dovranno operare una vera e propria ristrutturazione dei locali per dotarli di impianti di areazione in modo da ottemperare alla nuova normativa e per ospitare all’interno del loro esercizio sia i clienti fumatori sia i non fumatori senza che questi ultimi siano danneggiati dal fumo passivo degli irriducibili fumatori.
Senza, specialmente, che i non fumatori debbano lamentarsi, spesso inutilmente come è avvenuto finora, e risolvere da soli la questione, trovando spesso davanti a se un muro con tanti fumatori che noncuranti delle lamentele e dei diritti degli altri, continuavano a inquinare locali, uffici, sale d’aspetto e locali commerciali costringendo i malcapitati non fumatori ad aspirare, loro malgrado, il fumo passivo, che come risaputo, fa male più che il fumare direttamente le sigarette.
Le sanzioni per i fumatori disobbedienti vanno da 25 a 250 €‚ e raddoppiano nel caso si fumi alla presenza di una donna incinta. Per i proprietari dei locali, invece, le multe vanno da 200 a 2000 € e possono anche aumentare nel caso gli impianti di aerazione non siano in regola.

Condividi su:
Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici