Salute & Benessere

L'UE studia metodi alternativi alla sperimentazioneanimale

Un’alternativa all’utilizzo degli animali nella ricerca scientifica. E’ l’obiettivo di progetti di ricerca che vogliono definire metodi di indagine amici degli animali. Ne è unesempio ACuteTox, un progetto avviato dall’Unione Europea per rendere attendibili e predittivi i modelli di ricerca basati su colture di cellule evitando l’impiego di cani, scimmie e roditori nei laboratori. Il programma è nato nel 2005 grazie all’impegno di 13 paesi europei e si concluderà nel 2010. L’Italia è presente nella ricerca con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

I risultati ottenuti dall’equipe saranno valutati dall’ECVAM, (European Commission’s European Centre for the Validation of Alternative Methods), l’organismo comunitario creato nel 1991 per la validazione di metodi alternativi alla sperimentazione animale.

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La grande speranza della scienza salva-animali è la ricerca in vitro. Il principale vantaggio di questo metodo è che le unità cellulari, derivando tutte da una stessa “madre”, sono identiche una all’altra e dunque garantiscono test riproducibili in qualsiasi parte del mondo. I dati ottenuti sono dunque condivisibili, verificabili e attendibili. L’altra agevolazione nell’uso di queste metodologie consiste anche nell’economicità: una coltura di cellule non necessita di particolari attenzioni e si riproduce facilmente.

Il progetto ACuteTox vuole dimostrare l’attendibilità delle colture di cellule e “colonizzare” l’industria farmaceutica. Attualmente i test di tossicità vengono ancora studiati con l’utilizzo di animali. Ma come fa notare il Alfonso Ciccone, neurologo della Stroke Unit dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda, la questione morale legata all’utilizzo di esseri viventi per la ricerca si intreccia indissolubilmente ad una questione puramente scientifica: “La concezione che gli animali siano da sfruttare a beneficio dell’animale-uomo – spiega a BuoneNotizie.it il medico – ha favorito il suo mal utilizzo: poiché gli animali non hanno valore e, soprattutto, non hanno voce, la sperimentazione sull’animale è stata sempre molto meno controllata rispetto a quella sull’uomo e sono fioriti studi inutili e di bassa qualità”.

Inoltre con una direttiva del 2003 l’Unione Europea ha imposto il divieto di eseguire test su animali dei prodotti cosmetici finiti a partire dall’11 settembre 2004. Dopo il 2013, se saranno rispettate tutte le scadenze, entrerà il divieto di testare anche le singole materie prime cosmetiche sugli animali. La loro diffusione e l’ampia conoscenza degli effetti dei classici ingredienti di rossetti, creme e mascara rende infatti inutile un’ulteriore prova.

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Francesca Farina

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