Il 16 novembre 2010, A Nairobi, l’Unesco – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura – ha dichiarato la Dieta Mediterranea tra i patrimoni immateriali dell’Umanità.

Lo sappiamo da anni ma adesso il riconoscimento è non solo ufficiale ma addirittura prestigioso. Fortemente voluto da Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale dell’Unione europea, il riconoscimento si attesta come un avvenimento epocale per la valorizzazione delle risorse agroalimentari dei paesi del Mediterraneo.

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La dieta, che propone un mix di carboidrati, verdure, pesce e olio extravergine di oliva, è uno degli elementi che costituiscono la base della piramide alimentare italiana e contraddistingono l’imprinting culturale italiano all’estero.

Un successo “in termini di sostenibilità per l’incidenza economico-culturale che riveste il cibo” ha affermato De Castro.

L’Italia torna così a ribadire a livello internazionale la volontà di sostenere la promozione di politiche alimentari che riconoscono nel rispetto della salute un principio fondante.

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Francesca Miglioli

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