L’hanno battezzata “Mood Food”: la dieta del buonumore. Non si tratta di una medicina o di una panacea contro la depressione, ma di un nuovo modo di concepire l’alimentazione, assolutamente in linea con le esigenze di una società sempre più frenetica e isterizzata.

Difficile definire con precisione in cosa consista il “Mood Food”: il termine descrive una dieta in regola, caratterizzata da prescrizioni specifiche; l’espressione delinea però anche l’emergere spontaneo di una tendenza diffusa, una sorta di sano edonismo che induce a basare l’alimentazione sull’inedito binomio piacere-salute.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

In questo senso, sono indicativi i due eventi che hanno scandito la codificazione di questa nuova tendenza: il sondaggio condotto dal sito www.melarossa.it sotto la supervisione scientifica della Sisa (Società italiana di Scienze dell’Alimentazione) e la pubblicazione di “In the Mood for Food”, il libro della celebre chef e food writer Jo Pratt. “In the Mood for Food”, anche più marcatamente del sondaggio di Melarossa, esprime la rivoluzionaria idea di fondo della “dieta del buonumore”. Il libro di Jo Pratt costituisce infatti una raccolta di ricette basate principalmente sulla ricerca del piacere: il piacere di chi cucina e di chi consuma; un piacere però – ed è questa la novità – che nasce non solo dal sapore, ma anche dalle caratteristiche nutritive delle pietanze cucinate.

La “dieta del buonumore” rappresenta quindi un’alternativa a quelle che sembrano le caratteristiche più consolidate delle tendenze alimentari moderne: la tendenza, cioè, a perseguire un’alimentazione ipocalorica, improntata tout court a un astratto e spesso tutt’altro che salutare ideale di magrezza. Se il sondaggio del sito italiano ha colto nel segno, nei prossimi anni potrebbe svilupparsi e consolidarsi un nuovo rapporto con il cibo, meno superficiale e autopunitivo. Essere belli e accettati, con tutte le carte in regola per il prossimo defilé sulla spiaggia, potrebbe cedere il passo a un’esigenza molto più umana: essere felici. Intendiamoci: niente apologia del grasso. “Mood Food” significa innanzitutto mangiare per star bene… senza rinunce, però: ascoltando semplicemente ciò che chiede il proprio corpo e sfruttando il prezioso apporto di determinati alimenti. Quali?

Innanzitutto quelli che contengono vitamina B12 e acido folico (pollo, salmone, fagioli, manzo, broccoli); non bisogna inoltre dimenticare il selenio (presente in carni magre, frutti di mare, semi e noci) e – naturalmente – i preziosissimi omega 3 contenuti nel pesce (soprattutto in quello azzurro). Non vanno inoltre disdegnati altri due alimenti, croce e delizia dei golosi: le banane (che oltre a contenere magnesio e potassio sono anche ricche di dopamina, l’ormone del piacere) e il cioccolato fondente.

Condividi su:
Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

4 Commenti

  • Giulia ha detto:

    Abbiamo bisogno di ridere per ritrovare il buon umore!!

  • Fiore ha detto:

    Abbiamo anche bisogno di relazioni più sane per ritrovare il buon umore!!!!

  • Maria Victoria ha detto:

    A me sembra la solita bufala! un’altra dieta inutile che contribuirà a intossicarci ancora di più e a creare ulteriore confusione….
    Prima di tutto dovremmo gradualmente dis-abituarci dei cibi a carattere industriale con cui siamo cresciuti e all’idea ormai vecchia che bisogna mangiare proteine animali per star bene.
    Poi riappropriaci dei nostri gusti naturali, verso i quali siamo dsposti: l’incantevole dolcezza della frutta…