“Questo libro propone un approccio naturopatico per una ‘psicofisiologia dell’ottimismo’, un’espressione che ho coniato per indicare la risposta di tutte le componenti del nostro essere al vissuto e che, allo stesso tempo, intende saldare il legame tra Microcosmo/essere vivente e Macrocosmo /universo.” Con questo incipit si apre “Naturopatia per la felicità” di Rosa Manauzzi, un testo che propone un approccio olistico e da più angolature al tema del benessere psicofisico.
Si parte dal respiro, si passa attraverso l’arteterapia e il feng shui e si approda al tema della “comunicazione positiva”, con una più che pertinente menzione d’onore al sito di Buone Notizie: dai frequenti richiami al pensiero cinese fino all’esaltazione pura e semplice del piacere per il cibo (quello buono, si intende), il libro offre un approccio al tema della “psicologia positiva”, gigantesco e ramificato serbatoio esperienziale in cui confluiscono idealmente saggezza orientale e buon senso occidentale.
E in fondo è proprio questo il principale punto di forza di un libro che si inserisce in un filone letterario particolarmente nutrito, rispondendo a esigenze sempre più condivise a livello sociale. È infatti palese quanto la crisi attuale stia evidenziando, per contrappeso, un’esigenza di trovare risposte che va ben al di là della necessità di uscire da una situazione di puro e semplice disagio materiale: un tema interessante, che fa riflettere su quanto, sotto certi aspetti, la storia si ripeta. In nessun periodo storico forse, infatti, il tema della ricerca della felicità è stato tanto centrale quanto oggi e nella lontana – ma quanto attuale! – epoca ellenistica: una remota e complessa fase di transizione in cui, esattamente come oggi l’Occidente, si è aperto all’influsso del pensiero orientale per trovare nuove risposte e battere nuovi sentieri. Strano come, dopo secoli, tutto sia cambiato così poco.