Misure di contenimento nelle varie realtà sportive

Sport post coronavirus: ripartire in sicurezza dopo mesi di sospensione durante il lockdown è una vera sfida, che non riguarda solo gli atleti professionisti o dilettanti, ma anche i più “pigri” nei quali si è innescato il bisogno di mettersi in forma. 

In un’intervista recente, la dottoressa Arianna Iuss, specializzanda in  Neuroscienze Cognitive e Filosofia della Mente  all’Ospedale Maggiore di Trieste, ha evidenziato come l’attività fisica sia in grado non solo di dare benefici al corpo, ma anche di prevenire stati interiori come la depressione. 

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Sport post coronavirus: ripartire in sicurezza

Lo sport riparte è il motto del Dipartimento dello sport che, in collaborazione con il Comitato tecnico-scientifico ha elaborato un piano di prevenzione e ripresa per il settore sportivo. Di base, gli operatori sportivi, siano essi atleti o addetti alla manutenzione degli impianti sportivi, dovranno munirsi di mascherine chirurgiche e guanti monouso, e sarà quotidianamente effettuata la pulizia e la sanificazione dei luoghi e degli attrezzi sportivi per garantire accessi e uso in sicurezza a tutti gli atleti.

Il gestore dell’ impianto sportivo dovrà fornire informazioni adeguate, in base alla tipologia del sito e dello sport praticato, a tutti gli utenti che intendono accedervi, anche attraverso l’affissione delle linee guida essenziali. Inoltre dovrà predisporre un piano di evacuazione che eviti assembramento nel caso di un’ urgenza di lasciare gli spazi. Importante sarà la creazione di un adeguato luogo di isolamento – come nelle scuole – per persone  con sintomi riconducibili al covid-19.

Ripartire sì, ma quali comportamenti adottare?

Riprendere si può, ma con la giusta consapevolezza di regole da rispettare che fanno e faranno la differenza nei prossimi mesi. L’igiene è ovviamente la base da cui partire: lavarsi spesso le mani, anche attraverso i dispenser di gel igienizzanti – presenti negli ambienti di accesso e negli spogliatoi -,  rispettare la distanza di 2 metri quando si fa attività o 1 metro quando si sta fermi. Terminata l’ attività è importante non lasciare i propri indumenti in spazi condivisi, nè consumare ma riporli in zaini e lavarli separatamente da altri indumenti. E’ inoltre vietata la consumazione di cibi negli spogliatoi e lo scambio di qualsiasi dispositivo tra gli atleti (smartphone, tablet ecc).

Sport post coronavirus nel mondo calcistico

Gli atleti potranno rimuovere la mascherina solo durante l’allenamento, rispettando la distanza di sicurezza tra 2 e 10 metri, quest’ultima nel caso di corsa. Il numero di atleti sarà stabilito in base alla disponibilità dello spazio del campo. Solitamente – si legge nelle linee guida – 3 o 4 calciatori  possono rispettare un distanziamento di 16-22 metri durante una corsa di allenamento. L’ingresso nel campo sportivo sarà turnato con entrate e uscite diverse. A fine allenamento gli atleti si recheranno nelle loro camere individuali per lavarsi, cambiarsi e lasciare immediatamente il sito  o in alternativa presso il proprio domicilio. Lo staff di supporto per gli atleti, costituito da operatori sanitari, medici e fisioterapisti,  sarà ridotto al minimo per permettere di svolgere al meglio le attività sportive in sicurezza, tuttavia interverranno prontamente in qualunque caso di emergenza.

E se mi alleno in palestra?

Per quanto riguarda le attività motorie in palestra oltre alle misure di prevenzione già citate, sarà indispensabile consegnare certificato dell’ idoneità sportiva e autocertificazione anti-covid19 al medico preposto. L’allenamento sarà effettuato secondo un orario scaglionato e l’ accesso negli spogliatoi sarà consentito a una persona alla volta. L’ingresso sarà consentito solo dopo aver effettuato la misurazione della temperatura e, per ogni eventuale sintomo, sarà predisposto un luogo dove isolare l’atleta sospetto di contagio. Concluso l’allenamento doccia e  snack dovranno essere rimandate al proprio domicilio.

Raccomandazioni anche per il nuoto

Prima della riapertura delle piscine sono state indispensabili delle attività propedeutiche, come la pulizia e la sanificazione di tutti i locali e delle vasche, l’ispezione dei sistemi di trattamento dell’acqua e dell’aria, la manutenzione e verifica del corretto funzionamento degli impianti di trattamento acqua e, infine, la  conferma dell’idoneità alla balneazione attraverso specifiche analisi chimiche e microbiologiche. Durante l’allenamento gli atleti rimuoveranno, ovviamente,  la mascherina, ma dovranno  rispettare la distanza di 2 metri se nuotano, 5 metri per i tuffi e  1 metro per chi sta fermo.  L’accesso alle vasche sarà consentito passando obbligatoriamente dalla vaschetta lavapiedi. Sarà importante sanificare e pulire il materiale didattico e gli attrezzi dopo l’allenamento. 

Attenti, ma senza paura!

Sostanzialmente le misure di contenimento anti-covid 19 nelle varie discipline sportive  sono simili, escludendo attrezzi e luoghi specifici legati alla natura dello sport, tuttavia la reale differenza sarà rappresentata dai cittadini, che adotteranno responsabilmente queste misure, formandosi attraverso le linee guida affisse nei vari siti sportivi o attraverso il sano confronto con i gestori di ogni singolo sportivo, responsabili a tutti gli effetti, come abbiamo visto, del coordinamento generale di ogni forma di prevenzione.

Certo, sentimenti quali ansia di sbagliare, sentirsi disorientati o appesantiti dalle regole da seguire, potrebbero generare  ostacoli per la nostra ripresa, ma il segreto sarà vederla come una sfida,  una sfida costruttiva con se stessi! Pierre de Cubertin, noto dirigente sportivo e pedagogo francese, affermava: Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla.

 

 

 

 

 

 

 

 

Condividi su:
Francesco Bia

Francesco Bia

Docente di lettere e aspirante pubblicista. Ho collaborato per sei anni con due settimanali locali scrivendo di attualità, cultura, spettacolo, cronaca e sport. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici