Gli artisti, i loro diritti e la tutela dei lavoratori culturali o “creativi” sono al centro di una riforma europea: il Parlamento europeo ha infatti lanciato una proposta normativa che preveda diritti e garanzie comuni a tutti gli Stati per uniformare e migliorare le loro condizioni di lavoro in tutta Europa

Il problema è l’eccessiva mobilità e precarietà di artisti e lavoratori del pubblico spettacolo e le tante, troppe legislazioni europee con livelli di tutela molto differenziate per cultura politica e sensibilità alla protezione di questa classe di lavoratori “atipici”. Ma le cose possono davvero cambiare.

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Artisti: fra lavori precari e mobilità

Sono tanti i problemi che affliggono il “lavoro creativo” quello portato avanti dai professionisti delle arti più disparate (audiovisive, musicali, cinematografiche, editoriali), in particolare l’elevata mobilità transfrontaliera: questi lavoratori sono abituati a spostarsi molto non solo dentro i confini del proprio stato nazionale ma anche in altri Stati d’Europa (e non solo). Ciò causa una difficilissima trasferibilità dei loro diritti di previdenza sociale come testimonia uno studio europeo commissionato nel 2001.

Se a questo colleghiamo una precarietà insita nello stesso tipo di lavoro che svolgono (l’artista non è spesso stipendiato da aziende ma vive di un’attività personale propria libera e occasionale), ci rendiamo conto della complessità e della particolarità di questo lavoro “atipico”.

Sotto la pandemia da Covid-19 , con la chiusura delle attività economiche e socio-ricreative, il problema del loro sostentamento economico e della protezione previdenziale ha assunto maggiore rilievo, spingendo tanti lavoratori a unirsi in associazioni portavoce delle loro istanze e rivendicazioni.

In America, al contempo, lo sciopero degli attori e sceneggiatori di Hollywood che ha paralizzato il mercato televisivo e cinematografico ha ampliato la portata mediatica della problematica sociale e lavorativa imponendo a tutti una riflessione sul futuro della professione anche alla luce dell’introduzione delle tecnologie digitali e dell’Intelligenza Artificiale che potrebbero compromettere una parte del lavoro creativo e intellettuale.

Quali forme di tutela sono allora possibili, almeno in Europa?

Lavoratori creativi e dello spettacolo: in vista tutele europee

Arriva allora dal Parlamento europeo un progetto di iniziativa legislativa (elaborato dal 2021, sulla base delle indicazioni del protocollo di Lisbona) per migliorare le condizioni sociali e professionali degli artisti: una tutela a tutto campo e uniforme per tutta Europa. Si parte dal cercare una nozione comune di “artista” e una determinazione comune del loro inquadramento lavorativo per poi tentare di rendere comuni le garanzie di sicurezza e tutela grazie ad una Direttiva che assicuri condizioni di lavoro dignitose per questi professionisti.

Per favorire questo avvicinamento, l’Europa vuole promuovere lo scambio delle migliori pratiche di trattamento dei lavoratori del comparto creativo già diffuse in Europa, e coinvolgere attivamente le parti sociali verso un modello sociale comune e unico di gestione dei loro diritti al lavoro.

Quanto al sostentamento diretto degli artisti, che arriva da programmi come Europa Creativa, il Parlamento europeo pensa di condizionare l’elargizione dei fondi agli Stati solo ottenendo il rispetto degli obblighi sociali e lavorativi dell’UE, nazionali o collettivi.

Artisti e lavoro creativo: quali tutele in Italia?

Il nostro Paese, soprattutto dopo la pandemia da Covid-19 ha ovviato alla problematica con una Legge delega di riforma del settore, la Legge 106/2022 che dà il compito al Governo di disciplinare gli aspetti di attinenza lavoristica, previdenziale e assistenziale dei lavoratori creativi e forme di sostentamento già sperimentate in pandemia.

La Delega del Parlamento richiama il Governo al rispetto dei principi costituzionali e internazionali e quindi anche europei e punta al riordino delle norme sullo spettacolo in particolare sui contratti di lavoro, ad esempio per elevare da 100 euro a 120 euro il limite massimo di importo giornaliero per la contribuzione e i trattamenti di malattia e di maternità o di paternità oltre a specifici servizi di informazione e comunicazione per gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo. Nel luglio 2023 il Ministero della Cultura ha individuato anche i “lavoratori discontinui del settore dello spettacolo” e la professione di agente o rappresentante per lo spettacolo dal vivo, anticipando la nozione europea. E nella Legge verrà riformato l’Osservatorio dello spettacolo e un Sistema nazionale a rete degli osservatori dello spettacolo, cercando il coinvolgimento dei professionisti e anche degli Enti territoriali nell’attuazione delle nuove regole.

Lavoro creativo e tutela degli artisti: una riforma necessaria

Il Governo avrà tempo fino al 18 agosto 2024 per attuare la delega con decreti specifici, un tempo che coincide con l’evoluzione delle tutele europee. Una riforma del settore di pubblico spettacolo è ormai necessaria alla luce del dibattito internazionale sui diritti delle professioni, gli scioperi e le preoccupazioni per il ruolo invadente dell’AI nello sviluppo di contenuti creativi. Ma soprattutto, la sfida per l’UE e per gli stati è comprendere come un investimento nella loro tutela non è “un costo” da affrontare, ma un investimento cruciale in professionisti che quella identità europea unica e quella Cultura europea la costruiscono ogni giorno e la declinano nelle rispettive arti con una creatività da difendere e tutelare ad ogni costo.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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