Mar Artico: buone notizie per i ghiacci

Lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico potrebbe rallentare in maniera sensibile nel prossimo decennio e, in alcuni casi, si potrebbe assistere a un aumento della sua superficie: sono questi gli inaspettati i risultati di uno studio del National Center for Atmosferich Research (NCAR), pubblicato di recente sul Geophisical Research Letters.L’analisi è stata effettuata tramite una simulazione al computer, utilizzando un software sviluppato allo NCAR in collaborazione con scienziati di diversi istituti di ricerca. Questo programma, il Community Climate System Model, che utilizza migliaia di miliardi di calcoli per simulare i processi chimici e fisici che determinano il clima della Terra, è ritenuto da molti esperti uno dei più potenti software al mondo per effettuare tali simulazioni.

Il primo passo del lavoro è stato capire se questo modello virtuale avrebbe potuto dare esiti credibili. Inserendo risultati di passate osservazioni, si è potuto verificare se il software fosse in grado di descrivere le oscillazioni del livello dei ghiacci artici nel corso degli ultimi vent’anni, come è puntualmente avvenuto.   Muovendo da questi passi iniziali, gli scienziati hanno quindi simulato le condizioni climatiche dei prossimi anni, giungendo alla conclusione poi resa nota al pubblico.

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“Uno dei risultati che ci ha sorpreso maggiormente”  ha affermato Jennifer Kay, a capo del gruppo di ricercatori, è stata l’alta percentuale di simulazioni in cui veniva prevista una temporanea interruzione dello scioglimento dei ghiacci”. La Kay prosegue, spiegando che “le previsioni indicano che potremmo avere circa una decina d’anni di stabilità o addirittura un piccolo incremento della sua superficie”.

Secondo i ricercatori del NCAR, questi risultati sono spiegabili considerando che il destino del ghiaccio polare non dipende solamente dalle attività umane, ma anche dalla variabilità climatica, fattore che non può essere previsto in anticipo: le variazioni delle condizioni atmosferiche spiega Jennifer Kay “ come, per esempio, la presenza di un particolare tipo di vento, possono temporaneamente rallentare lo scioglimento del ghiaccio.

Uno splendido panorama polare

Proprio la compresenza di questi due fattori – il surriscaldamento terrestre prodotto dalle attività umane e la variabilità climatica – sono però causa della rapida erosione della superficie artica, rilevata in questi anni. Gli studiosi sono molto cauti sui dati rilevati dalle simulazioni e, senza mezzi termini, affermano che se non si ridurranno in modo decisivo le emissioni nocive per la nostra atmosfera, il destino dell’Artico sarà quello di scomparire inesorabilmente.

Il modello climatico così ricavato al computer, che andrà ulteriormente approfondito, conferma, però, precedenti scoperte di altri scienziati, studi che regalano al mondo un tempo maggiore per fermare con decisione l’emissione di sostanze tossiche nella nostra atmosfera.

Per approfondire:

Clima: Groenlandia, diminuzione dei ghiacciai più lenta del previsto

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Isabella Berardi

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