Girare film a basso impatto ambientale è possibile adottando delle buone pratiche e i consigli di un green manager (figura che si occupa di gestire progetti e programmi volti a migliorare la sostenibilità ambientale all’interno di un’azienda). Le iniziative per avviare questa nuova era del cinema sono già in funzione e contano numerosi titoli nazionali e internazionali di produzioni cinematografiche sostenibili.

Cinema e sostenibilità: quanto inquina l’industria del cinema?

Anche il grande schermo non è esente dalla diffusione di inquinamento: secondo una ricerca fatta nel Regno Unito, il settore cinema e audiovisivo consumerebbe, in media annua, l’equivalente di una lampadina accesa per 500.000 anni o 90.000 vasche da bagno di benzina (250/gg) o 7.000 voli aerei intorno al mondo.

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Inoltre, oltre a quello derivante dalla fase di produzione, si è aggiunto da qualche anno un nuovo tipo di inquinamento: quello dei servizi di streaming. Secondo un recente studio della Ong Shift Project, i server necessari per far funzionare la totalità dei servizi streaming produrrebbero circa 300 milioni di tonnellate di gas serra all’anno.

Le migliori pratiche per un film sostenibile

Il protocollo europeo EcoMuvi

Fondato dalla casa di produzione cinematografica Tempesta, EcoMuvi è un protocollo europeo che certifica quanto una produzione cinematografica è sostenibile. Un documento di buone pratiche, condiviso e gratuito, che ha l’obiettivo di migliorare i set del cinema e quelli degli spot pubblicitari, video musicali, cortometraggi e documentari.

Il progetto, nato ufficialmente nel 2013, è flessibile e adattabile alle esigenze di ogni produzione e lavora direttamente con i professionisti del settore per migliorare la sostenibilità ambientale e sociale di ciascun reparto e attività.

EcoMuvi garantisce legittimità e continuità al lavoro affidando la verifica e certificazione della performance di sostenibilità ad organismi indipendenti accreditati.

Inoltre, le produzioni potranno usufruire di un EcoMuvi manager, consulente esperto nell’adozione e audit del disciplinare, su tutto il territorio nazionale ed Europeo. Il professionista potrà quindi calare le peculiari esigenze di ciascuna produzione sulla rete di servizi, infrastrutture e fornitori locali.

Green Film

Green Film è uno strumento promosso da Trentino Film Commission e pensato per Film Fund, Film Commission, broadcaster o altre realtà che vogliono incoraggiare i produttori di film e serie TV a lavorare nel rispetto dell’ambiente. Tramite questo strumento i produttori vengono guidati nel lavorare in maniera più sostenibile.

Per ottenere il marchio Green Film è necessario raggiungere un punteggio non inferiore a 20 punti; nel caso in cui la casa di produzione sia registrata EMAS, il punteggio minimo da raggiungere con i Criteri si riduce di 5 punti. Anche in questo caso, grazie a un green manager sul campo, è possibile tenere traccia dell’andamento dei lavori con il fine di premiare e certificare le produzioni più virtuose.

Adottare il disciplinare Green Film comporta diversi vantaggi:

  1. Incoraggia l’approccio green. Il modo più efficace per promuovere il rispetto dell’ambiente nel settore del cinema, è offrire a chi produce audiovisivo uno strumento chiaro e definito per migliorare la sostenibilità del suo lavoro. E una certificazione che lo premi.
  2. È un unico strumento per diversi territori. Green Film permette di certificare l’impegno alla sostenibilità ambientale anche quando si lavora in territori diversi.
  3. È possibile entrare a far parte di un network. Per le film commission e per i fondi per l’audiovisivo, adottare Green Film significa ricevere supporto per avviare l’utilizzo del disciplinare nel proprio territorio e poter utilizzare la versione locale del marchio che permette di mantenere un’identità visiva riconoscibile. Significa anche partecipare attivamente all’attività di crescita del sistema e all’organizzazione di attività di formazione dedicate a produttori e green manager.

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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