Contribuire a migliorare la gestione dei semafori, per ridurre le soste dei veicoli e le loro emissioni. Indicare al cittadino percorsi ecosostenibili, che permettano di consumare meno carburante. Migliorare la ricerca d’informazioni rivolte a chi vuole acquistare mezzi di trasporto elettrici. Queste sono solo alcune delle mosse programmate nell’agenda green del colosso americano Google. L’azienda – che quest’anno ha festeggiato il suo venticinquesimo compleanno – ha presentato, infatti, nuovi strumenti in grado d’aiutare il cittadino a optare per la sostenibilità anche quando deve spostarsi.

Molto più di un semplice motore di ricerca

A partire da Google Maps – applicazione per visualizzare mappe stradali e immagini satellitari online – fino a Flood Hub, piattaforma che può prevedere le alluvioni, sono parecchi gli strumenti che Google mette a disposizione degli internauti, nelle occasioni più disparate. È da tempo, insomma, che tale marchio vuol essere “qualcosa in più” rispetto al nome d’un motore di ricerca – benché si tratti di quello più utilizzato nel mondo.

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In sostanza, le ambizioni non mancano a quest’azienda nata nel 1998 in un garage della California. Perciò, la nuova sfida accettata da Google è quella di riuscire a invertire la tendenza che ha portato al danno dei cambiamenti climatici, concentrandosi sulla viabilità e la mobilità. È necessario, infatti, intervenire in tale ambito, per ridurre le emissioni nocive a livello ambientale.

La nuova funzionalità di Google per regolare il traffico

Tra le nuove applicazioni proposte da Google in un’ottica di sostenibilità c’è Green Light. Com’è facile intuire in base al nome, essa si focalizza sui semafori e il loro funzionamento. Difatti, se si considera la quantità di emissioni prodotte dalle auto in sosta davanti ai semafori, si comprende come una migliore gestione degli stessi possa snellire il flusso dei veicoli.

La funzione principale di Green Light è quella di effettuare calcoli sulla viabilità sfruttando un algoritmo di AI (intelligenza artificiale). Tramite l’applicazione, è possibile apportare aggiornamenti a infrastrutture già presenti nell’ambiente urbano, onde ridurre gli arresti delle auto a semaforo rosso. I primi dati relativi a questo nuovo strumento, disponibile già in dodici città, suggeriscono che è possibile ridurre le soste dei veicoli fino al 30% – portando a una diminuzione del 10% delle emissioni agli incroci stradali.

Google Maps: indicare la via migliore in tutti i sensi

Suggerire a chi si sposta – per lavoro o nel tempo libero – percorsi a basso impatto ambientale. Si è già mossa in tale direzione l’applicazione Google Maps, segnalando itinerari che comportino un consumo ridotto di benzina. I suoi calcoli, quindi – usando come riferimento lo stesso orario di arrivo –, indicheranno strade con meno salite, meno trafficate e percorribili a velocità stabile. Già disponibili negli Stati Uniti, in Canada e in Europa, quest’anno i percorsi ecosostenibili verranno forniti anche in India e in Indonesia.

Secondo le stime di Google – dal lancio del servizio nel 2021 –, grazie a tali indicazioni si sarebbero evitate più di due milioni di tonnellate metriche di emissioni di CO2 (anidride carbonica). In pratica, un simile risultato può essere paragonato a ciò che si otterrebbe eliminando per un anno 500.000 auto ad alimentazione tradizionale.

Google e Google Maps, inoltre, sono sempre più orientate verso la mobilità sostenibile, ovvero la ricerca d’un sistema ideale di trasporti all’insegna della sostenibilità. Molto presto l’azienda conta d’indicare al pubblico – attraverso i propri strumenti di ricerca – modalità di trasporto alternative ed eco-friendly.

Ad esempio, nel momento in cui si cercherà un volo, Google potrà consigliare di sostituirlo con un treno. Oppure – come a breve accadrà in Francia – Google Maps mostrerà, accanto ai percorsi in auto, indicazioni relative agli spostamenti coi mezzi pubblici (o anche a piedi). Ovviamente, tali proposte alternative di mobilità dovranno essere ragionevoli, in termini di tempo impiegato.

Un settore difficile che necessita di sostenibilità

A proposito di trasporti aerei, Google ha voluto inserire nella sua agenda anche questo settore – abbastanza problematico dal punto di vista ambientale. Difatti, le cosiddette scie di condensazione – le linee bianche spesso visibili dopo il passaggio d’un aereo – influiscono all’incirca al 35 percento sul riscaldamento globale.

Per provare ad affrontare il problema, Google Research è ricorsa all’aiuto dell’intelligenza artificiale, applicandola a un’enorme quantità di dati; l’obiettivo era prevedere dove le scie si sarebbero formate, e capire cosa fare per non crearle. L’esperimento ha portato a dei risultati promettenti: di conseguenza, Google ha avviato una partnership con Eurocontrol – organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo. In tal modo, quest’ultima potrà dare informazioni agli aeromobili europei su come evitare le scie.

Questo è dunque, in sintesi, il programma green di un’azienda che permette agli internauti di tutto il mondo di compiere il 90 percento delle proprie ricerche. Interventi e miglioramenti, del resto, sono previsti in tutte le applicazioni gestite da questo marchio. Perché il futuro impone delle scelte: e le nuove tecnologie sono le prime a non potervisi sottrarre.

 

 

 

 

 

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Edoardo Monti

Edoardo Monti

Ho lavorato per anni come freelance nell'editoria, collaborando con case editrici come Armando Editore e Astrolabio-Ubaldini. Nel 2017 ho iniziato a scrivere recensioni per Leggere:tutti, mensile del Libro e della Lettura, e dal 2020 sono tra i soci dell'omonima cooperativa divenuta proprietaria della rivista.

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