Il termine mobilità sostenibile indica un sistema ideale dei trasporti che permette di ridurre l’impatto ambientale, sociale ed economico del settore, rendendo allo stesso momento gli spostamenti più veloci ed efficaci.

Nello specifico, la mobilità sostenibile mira a ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, il tasso di incidentalità, la congestione stradale, il consumo del territorio dovuto alla costruzione di nuove infrastrutture ed edifici e, infine, i costi degli spostamenti a carico della comunità e dell’individuo.

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La mobilità sostenibile è così diventata una dei modi principali per ridurre l’inquinamento dell’aria e il rumore, abbattere i consumi di energia proveniente dai combustibili fossili, tutelare la salute e gli spazi pubblici.

Quali sono i mezzi di trasporto più sostenibili?

Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 in Europa. Nel 2018, i mezzi di trasporto hanno rappresentato il 25% delle emissioni di gas a effetto serra dell’Unione Europea. Le emissioni di questo settore provengono principalmente dal trasporto su strada (72%), mentre il trasporto marittimo e aereo rappresentano rispettivamente una quota del 14% e del 13% delle emissioni. La ferrovia risulta essere il sistema di trasporto più ecologico, in quanto incide solo per lo 0,4% (emissioni dei treni diesel).

Nelle città, i modi più sostenibili per spostarsi sono il bike sharing e la mobilità a piedi. Anche la condivisione e il noleggio di auto, come il car pooling (una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone) e il car sharing (un servizio di mobilità urbana che permette agli utenti di utilizzare un veicolo su prenotazione noleggiandolo per un periodo di tempo breve), sono soluzioni efficaci.

Mobilità sostenibile: com’è la situazione in Italia?

Secondo i dati dell’ISPRA, il trasporto in Italia è responsabile delle emissioni totali di gas serra per il 23% (di cui il 60% attribuibile alle autovetture), delle emissioni di ossidi di azoto per circa il 50% e delle emissioni di particolato per circa il 13%. Per questi motivi si discute di mobilità sostenibile dalla fine degli anni Novanta. Ma soltanto dal 2017 è obbligatorio per le città sopra i 100mila abitanti adottare i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (Pums), introdotti nel 2000 con una legge.

Secondo il recente rapporto “Le città elettriche” di Legambiente in collaborazione con Motus-E, negli ultimi anni c’è stato un miglioramento in termini di mobilità sostenibile: cresce infatti ogni anno il numero di piste ciclabili e aumentano i servizi di sharing e la disponibilità dei mezzi elettrici. Inoltre, gli italiani risultano essere sempre più favorevoli al cambiamento in chiave green, in quanto cresce anche l’accessibilità urbana, ossia la quota di spostamenti effettuati con i mezzi pubblici o con servizi di sharing mobility.

Come promuovere la mobilità sostenibile

Per promuovere la mobilità sostenibile è necessario innanzitutto incentivare la diffusione delle innovazioni tecnologiche. Occorre che le città permettano lo spostamento a piedi o in bicicletta, attuando ad esempio la costruzione di piste ciclabili. Inoltre, le amministrazioni dovrebbero impegnarsi a potenziare i trasporti pubblici, favorire la mobilità elettrica e programmare app e sistemi per l’infomobilità.

Tuttavia, anche i cittadini possono contribuire a promuovere la mobilità sostenibile e quindi a ridurre la percentuale di inquinamento proveniente dai mezzi di trasporto attraverso le proprie scelte quotidiane. Tra queste:

  • usare veicoli non motorizzati, come la bicicletta o camminare per le brevi distanze.
  • Prediligere il trasporto pubblico.
  • Ottimizzare l’utilizzo dell’automobile con tecniche come il car pooling.
  • Optare per località vicine e mezzi di trasporto ecologici.
  • Utilizzare mezzi della micromobilità (monopattini elettrici, segway, hoverboard).

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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