Quest’anno si registrano molti passi avanti in termini di parità di genere. A partire dal Cile, per esempio

Il Cile sta vivendo uno dei cambiamenti più importanti della sua storia, che avrà importanti conseguenze per il Sud America (ma non solo): la creazione della prima costituzione scritta in forma paritaria da uomini e donne. Dopo il periodo dittatoriale e repressivo di Augusto Pinochet, iniziato con un Golpe nel 1973 e terminato ufficialmente nel 1990, si sta assistendo ad un cambio costituzionale di grande portata.

L’assemblea costituente sarà formata da 155 membri, la cui metà sarà femminile. Il 25 Ottobre 2020 il Cile è andato al voto. Nonostante i limiti imposti dal Coronavirus, il risultato è stato schiacciante: il 79% della popolazione ha votato per il sì, con una partecipazione femminile ai seggi, elevatissima.

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Una costituzione che non raccoglie solo la voce delle donne del Cile

Kari Silva, bancaria di Santo Domingo del Cile, ha marciato spesso per le vie di Santiago per far sentire la sua voce insieme a migliaia di altre donne.

“Ho marciato molte volte per le strade di Santiago, prendendo spesso giorni di ferie, per poter gridare inni alla nostra libertà. Ricordo quando nel 2017 restammo in piedi per un giorno e una notte per richiedere l’aborto terapeutico in caso di stupro; la gioia che provai quanto le nostre richieste furono accolte fu immensa. Dopo Pinochet e una cultura machista è davvero importante questo risultato. Il cambio costituzionale rappresenta un momento davvero epocale per il Cile: siamo il primo e unico paese al mondo ad aver dato ascolto ai movimenti femminili. Anche in passato vi erano donne al governo, ma un numero paritario cambierà le condizioni lavorative di chi non è in parlamento. Potremmo avere più riconoscimenti e un salario uguale a quello maschile”.

La rinascita del Cile dopo il coronavirus e le proteste

Il movimento dà voce a quella ricerca di attenzione nata per controbattere l’inflessibilità di Pinochet. Già negli anni ottanta le donne di las mujeres por la democracia manifestavano per le strade di Santiago per richiedere più diritti.

Negli ultimi due anni, molte sono state le proteste che hanno coinvolto il Paese;  il coronavirus ha fortemente inciso sull’economia e la vita della gente. Il cambiamento è quindi una rinascita che darà  speranza e nuovi stimoli alla popolazione stremata dagli eventi passati. Prima di questa scelta, che sarà ufficialmente sancita l’11 aprile 2021, le donne rappresentavano solo il 20% del parlamento. Entro un anno l’assemblea dovrà redarre il testo costituzionale che si dimostrerà un nuovo simbolo di democrazia e rinascita.

La costituzione che parte dal Cile per arrivare in Sud America

Queste manifestazioni e richieste stanno accendendo l’attenzione anche in altri paesi come l’Argentina e il Brasile. Qui, con il movimento #ElNao del 2018, le donne hanno fatto sentire la loro forza contro il regime di Jair Bolsonaro. Anche in altre parti del mondo, come in Polonia o in Afghanistan, la voce femminile sta diventando sempre più acuta e importante.

Karina Alvarez, impiegata argentina, residente a Venezia, ha partecipato ad alcune marce per la rivincita femminile nella sua città di origine, Buenos Aires.

“Tutti gli anni torno a Buenos Aires dalla mia famiglia. Due anni fa ho partecipato alle marce femministe per la difesa delle donne contro gli abusi maschili. E’ stato bellissimo essere parte di quel tutto. Sono convinta che la spinta cilena presto arriverà anche nel mio paese e questo movimento consentirà alla politica di cambiare sul serio. Le pari opportunità sono un motivo di crescita e miglioria, soprattutto in questo periodo storico dove l’orientamento politico sta diventando molto nazionalista”.

Come ha detto Michelle Bachelet, ex presidente cilena “Solo quando tante donne fanno politica, cambia la politica.” e questo sarà l’inizio di un grande cambiamento.

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Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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