Il caos negli aeroporti italiani e europei continua, con scioperi e ritardi che rischiano di rovinare le ferie a molti viaggiatori. Cosa sta succedendo e cosa fare in caso di volo cancellato? Scopriamo cosa possono fare i vacanzieri per tutelarsi.

Caos aeroporti: cosa sta succedendo?

La ripresa del turismo dopo i difficili anni di stop dovuto alla pandemia è sicuramente una buona notizia ma una delle conseguenze è stato l’aumento di passeggeri che le principali compagnie low cost non sono più in grado di gestire. Dopo anni di licenziamenti, tagli ai salari e contratti immobili, i lavoratori del settore aereo si sono trovati a dover fronteggiare una situazione che, numeri alla mano, sta tornando alla normalità pre pandemica.

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Secondo un’indagine di Demoskopika, i pernottamenti prenotati arrivano quasi a 343 milioni, in crescita dell’11,8% rispetto all’anno precedente ma ancora sotto i livelli pre pandemia. Gli italiani pronti a partire per le vacanze sono circa 28 milioni: vince il turismo di prossimità, si scelgono destinazioni vicine e spostamenti brevi. Anche gli stranieri prediligono il nostro Paese: le stime parlano di 27 milioni di presenze su luglio e agosto, per un aumento del 24,6% rispetto al 2021.

Le compagnie aeree low cost non sono in grado di far fronte a numeri del genere. Soprattutto non dopo anni di politiche lavorative votate al ribasso. Congedi parentali trattati come “lussi” da concedere ai lavoratori, salari tagliati, contratti fermi e licenziamenti: ecco le cause dietro al caos aeroporti. Dal 2019 al 2021 licenziamenti e tagli hanno fatto crollare i dipendenti del settore da 2,93 a 2,48 milioni: quasi 500mila in meno in due anni. Ora che il flusso di passeggeri si intensifica, i nodi stanno venendo al pettine: alcune compagnie aeree promettono ai dipendenti riconoscimenti economici in cambio di sacrifici. Altre non vanno tanto per il sottile e li ricattano, intensificando i turni, a discapito della sicurezza dei passeggeri, oltre che della dignità dei lavoratori.

Nuovi scioperi ad agosto

Dopo il “mese nero” di luglio, con migliaia di voli cancellati e passeggeri disperati, anche agosto si preannuncia particolarmente caotico per i viaggiatori. Il caos aeroporti riguarderà soprattutto i viaggiatori diretti o di ritorno dalla Spagna. I sindacati Uso e Sitcpla hanno annunciato un nuovo blocco di scioperi che riguarderanno il personale della compagnia Ryanair, dall’8 agosto al 9 gennaio 2023. Il personale si fermerà dal lunedì al giovedì ogni settimana negli scali di Barcellona, Madrid, Palma di Maiorca, Girona, Valencia, Ibiza, Malaga, Santiago de Compostela, Siviglia e Alicante.

Anche in casa Easyjet il mese di agosto sarà bollente per viaggiatori e lavoratori: a scioperare saranno i piloti, per protestare contro il contratto fermo dall’anno scorso. Gli scioperi riguarderanno i venerdì, sabato e domeniche di agosto (12, 13, 14, 19, 20, 21, 27, 28 e 29). In British Airways e in Lufthansa la crisi non è da meno, con scioperi annunciati ma ancora non calendarizzati. L’agitazione è stata messa ai voti dai sindacati Balpa e Verdi e, se l’esito sarà positivo, i lavoratori incroceranno le braccia proprio nei giorni delle principali partenze.

La situazione di caos negli aeroporti non dovrebbe riguardare l’Italia, dal momento che dal 27 luglio al 5 settembre nel nostro Paese non è possibile scioperare nel settore del trasporto aereo, grazie alla franchigia estiva. Chi vola all’interno del nostro Paese, dunque, dovrebbe salvarsi dagli scioperi: ma è necessario prestare la massima attenzione per i voli che coinvolgono paesi esteri. A pesare sulle vacanze estive sono soprattutto i ritardi. Secondo un’inchiesta di Eurocontrol i voli partiti in ritardo, nel periodo dal 17 al 23 luglio, sono il 52,3%. Quelli cancellati sono il 7,2%.

Cosa fare in caso di volo cancellato

Il diritto dei lavoratori di scioperare non è meno importante di quello dei viaggiatori di essere tutelati. Il Ministero dei trasporti fornisce un elenco online continuamente aggiornato sugli scioperi in corso e calendarizzati, in modo che l’utente sia sempre al corrente. Per poter essere rimborsato e tutelato, devono sussistere determinati requisiti: il passeggero deve essere in possesso di un biglietto aereo valido e di una prenotazione confermata. Deve presentarsi all’imbarco nei tempi e nella modalità indicate, in caso non siano state indicate in forma scritta almeno 45 minuti prima della partenza. Deve essere stato trasferito da un volo a un altro dalla compagnia oppure dall’operatore turistico.

Il passeggero non ha diritto al rimborso nei casi in cui abbia acquistato il biglietto aereo gratuito o a tariffa ridotta, se gli viene negato l’imbarco per motivi di salute o di sicurezza o in caso di documenti non validi. La partenza deve avvenire in un aeroporto dell’Unione Europea. Se il volo parte al di fuori dei confini comunitari deve avere per destinazione un Paese UE e la compagnia deve essere comunitaria. Il passeggero non deve avere già ricevuto benefici economici erogati dalla normativa relativa al Paese di partenza.

Il regolamento in materia dei diritti dei viaggiatori prevede un rimborso fino a 600 euro in caso di cancellazione, overbooking e ritardo. Non è possibile ottenere un rimborso nel caso in cui il volo sia stato cancellato a causa di uno sciopero. Anche in questo caso, però, ci sono delle eccezioni. Il volo interessato deve avere come punto di partenza o di arrivo un aeroporto dell’UE, oppure il vettore aereo interessato deve avere sede all’interno dell’UE. Anche in caso di ritardo accumulato come conseguenza diretta di uno sciopero il passeggero potrebbe avere diritto a un risarcimento. Qui è possibile controllare se il proprio volo rientra tra quelli interessati dal rimborso e a quanto ammonta il risarcimento.

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Giulia Zennaro

Giulia Zennaro

sono una giornalista freelance di cultura e società, scrivo come ghostwriter, insegno in una scuola parentale e tengo laboratori di giornalismo per bambini. Scrivo per Hall of Series e theWise Magazine e, naturalmente, BuoneNotizie.it: sono diventata pubblicista grazie al loro laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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