Ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina le perdite in campo sono ingenti, da ambo le parti. In tutta la prima fase l’esercito ucraino ha contato sulle proprie forze e sull’afflusso entusiasta dei volontari. Questo non basta più e agli uomini rimasti in territorio ucraino è arrivata una seconda convocazione di arruolamento militare. In aiuto all’esercito ucraino c’è un’unità interamente composta da soldati russi, la Legione “Libertà alla Russia” diventata, secondo recenti notizie, una crescente fonte di preoccupazione per Putin.

Libertà alla Russia: il numero di richieste di arruolamento è altissimo

Mentre gli attacchi continuano senza sosta si fa strada la prospettiva di una nuova controffensiva ucraina. Il Governo Ucraino sta raccogliendo truppe e munizioni per un nuovo attacco alle posizioni russe. Accanto agli uomini ucraini c’è un’unità interamente composta da soldati russi che combattono contro la Russia perché contrari all’invasione dell’Ucraina. L’unità, composta da ex soldati dell’esercito russo e altri volontari sono accomunati dalla volontà di difendere il territorio ucraino e di liberare la Russia: gli obiettivi principali della Legione sono fermare l’invasione russa dell’Ucraina e deporre il regime di Vladimir Putin, Presidente della Russia.

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Il 4 maggio 2022, un rappresentante russo del gruppo ha parlato in una conferenza stampa organizzata dall’agenzia di stampa ucraina Interfax sul tipo di reclute che sta ricevendo la Legione “Libertà alla Russia”: “Ci sono molte persone che vogliono unirsi“, ha dichiarato.

Oggi non sappiamo di preciso da quanti soldati sia composta, circa 4mila secondo fonti citate da Radio Free Europe/Radio Liberty e, in generale, sono poche le informazioni sulla Legione “Svoboda Rossii”, cioè “Libertà alla Russia”.

La Legione combatte soprattutto nel sud-est dell’Ucraina dove, oramai da mesi, si sta concentrando gran parte dell’invasione russa. Riceviamo notizie dal loro canale Telegram, dove vengono inviati aggiornamenti sulla guerra e messaggi di arruolamento.

L vs Z: la controffensiva ucraina

Dal primo giorno dell’invasione dell’Ucraina tutti hanno notato il simbolo “Z” dipinto in vernice bianca sui mezzi militari russi, e molti si sono chiesti che volesse significare. La lettera “Z” è diventata un marchio di riconoscimento tra i sostenitori dell’invasione e oggi è inserita in molti video o foto di propaganda russa.

Dalla nascita della Legione “Libertà alla Russia”, poco dopo l’inizio della guerra, sono apparsi graffiti blu e bianchi con la scritta “Legione” o “L” in varie parti del territorio russo. L’esistenza della Legione “Libertà alla Russia” è un segno evidente della perdita di controllo del Cremlino sulla popolazione russa.

Legion: controffensiva ucraina

Legion: controffensiva ucraina.

Entrare a far parte della Legione “Libertà alla Russia” non è facile. I potenziali candidati sono sottoposti a un accurato processo di selezione, che prevede anche un doppio test con la macchina della verità. Tuttavia, insieme alla Legione georgiana, ai Volontari bielorussi, alla Legione internazionale e ai due battaglioni ceceni contano una controffensiva ucraina di circa 20.000 cittadini stranieri provenienti da 52 Paesi.

Data l’apprensione di Putin nei confronti della Legione “Libertà alla Russia”, il Cremlino sta valutando l’adozione di una nuova legge che condannerebbe i disertori sul campo di battaglia.

Secondo varie testate giornalistiche, infatti, il governo russo sarebbe in difficoltà: tanti soldati russi si sono ribellati. Le condizioni delle truppe mercenarie russe sono così precarie da provocare migliaia di diserzioni e, notizia recente, alcune importanti unità russe sono state perse nel sud-est ucraino.

Secondo Aleksey Arestovich, l’ex Consigliere dell’Ufficio della Presidenza ucraina: “Per quanto Putin cerchi di evitare la diffusione dello slogan, che si è già esteso in tutta la Russia, pare ormai che la Legione abbia conquistato tutti e al Cremlino la temono”.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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