È in arrivo da parte del Governo una nuova stretta sul fumo di sigaretta anche all’aperto, che riguarderà pure le sigarette elettroniche e i prodotti da tabacco riscaldato. La bozza delle nuove norme prevede un divieto totale di fumo per tutti i tipi di sigarette non solo all’interno, ma, in assenza un’area riservata ai fumatori, anche all’esterno dei locali.

Divieto di fumo all’aperto anche nei pressi delle fermate dei mezzi di trasporto pubblico come metro, bus, treni e traghetti, mentre le sale fumatori negli aeroporti verranno eliminate. Sarà vietato fumare anche nei parchi qualora ci fossero presenti bambini o donne incinte. Inoltre, la pubblicità delle sigarette elettroniche sarà soggetta ai rigidi paletti imposti ai prodotti da fumo tradizionali, con qualsiasi forma pubblicitaria diretta e indiretta vietata.

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La multa per chi dovesse trasgredire ai divieti dovrebbe essere di 275 euro, ridotta del 50% se si paga entro 60 giorni, la stessa sanzione prevista per chi infrange il divieto di fumo tradizionale al chiuso.

I numeri del tabacco in Italia

Con circa 50.000 tonnellate all’anno, l’Italia è il principale produttore europeo di tabacco, con un giro d’affari di circa 20 miliardi di euro annui e circa 25.000 addetti solo nelle fasi di coltivazione e trasformazione primaria.

Secondo i dati recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) tra il 2003 e il 2020, la percentuale di fumatori sulla popolazione è scesa dal 33% al 22%, ma tra il 2020 e il 2022, è cresciuta fino al 24,2%. In totale, gli italiani che fumano sono aumentati di 800.000 rispetto a due anni fa, arrivando a 12,4 milioni.

Questo aumento ha portato i nuovi prodotti alternativi alle classiche sigarette, come quelle elettroniche e a tabacco riscaldato, a essere sotto l’attenzione dell’opinione pubblica con una conseguente crescita dei consumi. L’Iss ha rilevato, infatti, che gli utilizzatori abituali di sigarette elettroniche sono aumentati dal 1,7% nel 2019 al 2,4% nel 2022, pari a 1,2 milioni di persone, l’81,9% delle quali sono anche fumatori di sigarette tradizionali. L’uso dei prodotti a tabacco riscaldato è triplicato, passando dall’1,1% nel 2019 al 3,3% nel 2022, con 1,7 milioni di italiani che li utilizzano.

Il divieto di fumo in Europa e nel mondo

In Europa, la Svezia è stata all’avanguardia nella lotta contro il tabagismo, raggiungendo il tasso di fumatori più basso dell’Unione grazie anche al divieto di fumare in tavoli all’aperto di bar e ristoranti, alle fermate degli autobus e nei parchi giochi introdotto nel 2019 a Stoccolma.

In Spagna, il governo si propone di ridurre del 30% il consumo di tabacco entro il 2025 e ha vietato di fumare negli spazi esterni di scuole, ospedali e parchi giochi, nonché in spiaggia dal 2021. In Francia, il divieto riguarda in generale tutti i luoghi al chiuso, esteso anche alle e-cig sui mezzi pubblici, mentre in Germania è vietato fumare in uffici privati, edifici del governo e sul trasporto pubblico, con alcune eccezioni nelle diverse regioni.

La California è uno stato simbolo della lotta al fumo, con divieti in vigore da oltre 15 anni, che vietano di fumare in spiaggia, nei campi sportivi e in strada entro 6 metri dall’ingresso di un ufficio pubblico. Anche l’Australia ha leggi antifumo molto rigide, con divieto di fumare in molteplici luoghi, come i parchi gioco per bambini, le tribune degli stadi o delle piscine, le stazioni ferroviarie, le fermate della metropolitana di superficie, i taxi, gli autobus e le banchine dei traghetti.

In Quebec, nel Canada, la legge vieta di fumare entro nove metri dalla porta di un luogo pubblico, anche vicino alle finestre e ai condotti di aspirazione dell’aria di questi luoghi, come ad esempio entro nove metri dalla porta di un ospedale, da una finestra in un asilo nido o di un condotto di aspirazione dell’aria di un ristorante.

In conclusione, le norme anti fumo sono state introdotte per proteggere la salute delle persone e prevenire i danni causati dal fumo passivo. Queste leggi hanno avuto successo nel ridurre l’uso del tabacco e il numero di fumatori, ma la lotta contro il tabagismo rimane ancora un problema mondiale di salute pubblica. Le leggi anti fumo devono essere sostenute anche da programmi educativi e da politiche pubbliche che promuovano uno stile di vita sano e consapevole.

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Giovanni Binda

Giovanni Binda

Giovanni Binda, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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