Il 6 novembre, in risposta all’aumento della domanda di taxi, il governo ha emanato la circolare sblocca-licenze. Il documento chiarisce le nuove misure introdotte dal decreto Asset, riguardo al settore dei trasporti, e prevede per i Comuni capoluogo di regione, sede di città metropolitane o sede di aeroporto, la possibilità di incrementare il numero delle concessioni fino al 20% rispetto a quelle esistenti.
La riforma rappresenta un passo significativo per rispondere alle esigenze di un nuovo mercato. Tuttavia, nella prospettiva di un settore in costante evoluzione, è legittimo domandarsi se non sia il momento opportuno per rivedere il servizio taxi in modo più creativo e innovativo.

Doppia guida ed eco-bonus: le iniziative del governo per un servizio taxi più efficiente

Il documento, spiega Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, “consentirà ai Comuni di muoversi rapidamente per risolvere la carenza dei taxi sulle strade italiane, rispondendo così anche alle criticità denunciate dall’Antitrust ”. Nella circolare vengono forniti tutti i chiarimenti sulle nuove norme introdotte dal Decreto Asset, approvato il 10 agosto scorso. Le nuove regole, volute dal cosiddetto decreto “sblocca licenze”, consentono ai Comuni di rilasciare, in via sperimentale, licenze taxi aggiuntive, di durata temporanea o stagionale, a chi è già titolare di una concessione. La soluzione permetterebbe di fronteggiare i picchi della domanda, legati a grandi eventi o a flussi di presenze turistiche superiori alla media stagionale. È stata, inoltre, semplificata la procedura per ottenere la doppia guida: per i tassisti che ne faranno domanda sarà sufficiente una comunicazione.

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“Abbiamo semplificato le procedure, sbloccando una vertenza che dura da oltre dieci anni per avere più taxi, più licenze e più servizi in auto ecologiche, quindi in città più salubri”, ha dichiarato il ministro Urso, nella nota congiunta del ministero dei Trasporti e quello delle Imprese e del Made in Italy, datata il 7 novembre. Nel contesto della revisione generale dell’ecobonus, i ministri hanno comunicato l’intenzione di introdurre agevolazioni maggiorate per l’acquisto di vetture elettriche o ibride, da destinare alle nuove concessioni o a chi intende sostituire il proprio taxi.

La circolare sblocca-licenze: sfide e controversie

Se da una parte, c’è chi intravede nella circolare “sblocca licenze” la possibilità di rendere più competitivo il settore, dall’altra, la categoria dei conducenti di taxi è da sempre contraria all’assegnazione di nuove concessioni, sostenendo che una maggiore concorrenza significherebbe una diminuzione dei guadagni, nonché una svalutazione del prezzo delle licenze.

Ma come funziona il sistema taxi in Italia? In Italia la legge che regola l’attività dei taxi risale al 1992. La normativa stabilisce le condizioni per il rilascio delle concessioni da parte dei Comuni, nonché la possibilità per i titolari di rivendere le proprie licenze. La disposizione ha generato di fatto un mercato interno con prezzi altissimi, considerando che le amministrazioni locali non rilasciano nuove licenze dal 2006.

Una licenza taxi nelle principali città può costare centinaia di migliaia di euro. Questo sistema negli anni ha portato inevitabilmente a una carenza di taxi, e conseguentemente i disagi registrati in questi giorni. Alla luce di questa situazione un intervento sblocca licenze pare più che mai auspicabile. Dall’altro canto, una parte politica ha spesso appoggiato gli interessi dei tassisti, contrastando ogni tentativo di liberalizzazione del settore. Le amministrazioni comunali, a loro volta, sembrano essere sempre più riluttanti a entrare in conflitto con una categoria propensa a scioperi e proteste.

VTC e taxi collettivo ridisegnano la mobilità urbana

Ma l’adozione di una norma per sbloccare le licenze dei taxi è davvero la scelta più opportuna in questo particolare momento di difficoltà economica del nostro Paese? Oppure esistono alternative?
Se a Milano, Roma e Napoli prenotare una corsa sembra sembra quasi un miraggio, a Palermo una delle iniziative più interessanti degli ultimi anni è il taxi sharing. Una modalità di trasporto innovativa, che consente agli utenti di condividere lo stesso mezzo e tratta, pagando una tariffa ridotta rispetto al taxi tradizionale. Il servizio di taxi collettivo ha permesso di ridurre i costi per gli utenti e di ottimizzare i tempi morti per i tassisti. In occasione del Giubileo del 2025, Roma sta sperimentando i taxi volanti.

In Francia è stata introdotta nel 2014 la figura del VTC (véhicule de transport avec chauffeur). Un servizio di trasporto con conducente, che opera su prenotazione e con tariffe prefissate. I VTC hanno contribuito ad incrementare l’offerta di trasporto urbano e a creare nuove opportunità di lavoro.

Olanda, Svezia e Irlanda sono i paesi europei che hanno gradualmente liberalizzato il servizio di taxi. In seguito alla liberalizzazione, si è registrato un calo del 10% circa delle tariffe e un aumento della domanda.

La questione delle licenze taxi coinvolge diversi interessi e aspetti economici, sociali e ambientali. Un processo complesso che richiede l’equilibrio tra la tutela dei diritti dei lavoratori e la garanzia di un servizio di qualità per i consumatori.

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Cibelle Dardi Da Silva

Cibelle Dardi Da Silva

Navigo costantemente tra parole e numeri per raccontare i cambiamenti nella società e nell'economia, esplorando i temi della finanza personale e della tutela del consumatore. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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