Nel corso del 2023, l’occupazione ha registrato un positivo trend, coinvolgendo in modo significativo anche le categorie protette. In particolare, si è osservato un aumento del 15,4% nell’occupazione femminile e del 10% in quella maschile. Questi dati, provenienti da un’approfondita analisi condotta da Il Sole 24 Ore, suggeriscono la possibilità di una graduale ripresa verso i livelli occupazionali per tutte le categorie precedenti alla pandemia.

Categorie protette: quali sono e diritti del lavoratore

Le categorie protette includono individui con disabilità, patologie gravi e altre forme di invalidità psico-fisiche, garantendo specifiche tutele di legge contro discriminazioni sul lavoro, come sancito dalla Costituzione Italiana. La Legge 68/99 facilita l’inserimento lavorativo attraverso collocamenti mirati e fornisce incentivi economici alle aziende che assumono lavoratori appartenenti a queste categorie. Chi rientra in queste categorie sono persone con invalidità civile superiore al 45%, invalidi sul lavoro con invalidità superiore al 33%, invalidi di guerra e civili di guerra, persone non vedenti o sordomute, vedove, orfani, profughi, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Per iscriversi, è necessario ottenere un certificato di invalidità dal medico di base e sottoporsi a una valutazione dell’INPS. Successivamente, si può accedere a un centro per l’impiego per entrare in una graduatoria di collocamento mirato. La Legge 104 concede permessi retribuiti e diritti paritari nel trattamento economico e orario di lavoro per i lavoratori con disabilità.

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Sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sono presenti le Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità adottate con decreto ministeriale. Il documento raccoglie le buone prassi di inclusione lavorativa finalizzata a beneficio sia delle persone con disabilità sia per i datori di lavoro interessati.

La buona notizia nell’analisi condotta da Il Sole 24 Ore

In base all’analisi condotta dal Il Sole 24 Ore, le assunzioni di lavoratori con disabilità nel periodo gennaio-giugno 2023 hanno raggiunto la cifra di 18.236. Evidenziano così un incremento del 12,4% rispetto allo stesso intervallo temporale del 2022. Questo aumento si distribuisce con un 15,4% nelle donne e un 10% negli uomini. È da notare che il 63,5% di tali assunzioni è avvenuto tramite contratti a termine, con 10.786 rapporti conclusi nel medesimo semestre. Questi dati derivano dalle comunicazioni obbligatorie relative ai primi due trimestri dell’anno, così come dalla Pubblica Amministrazione e aziende nel corso del 2023.

Se la tendenza positiva si conferma nel secondo semestre, le assunzioni potrebbero superare le 36.000 nel complesso dell’anno, consolidando una ripresa del mercato del lavoro ai livelli pre-pandemici. Attualmente, in Italia, i lavoratori con disabilità impiegati sono 264.651, di cui il 76% attivi nel settore privato e il 24% nella Pubblica Amministrazione. Per incentivare l’assunzione di lavoratori con disabilità, i datori di lavoro possono accedere agli incentivi economici previsti dall’articolo 13 della legge 68/99, finanziati mediante il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili.

Maxi deduzioni in arrivo per le assunzioni nel 2024

Nel 2024 è prevista un’ampia deduzione fiscale per le assunzioni a tempo indeterminato, con particolare attenzione a specifiche categorie di lavoratori. Queste includono giovani beneficiari degli incentivi all’occupazione giovanile, donne e coloro che precedentemente percepivano il Reddito di cittadinanza.

Il Goal 8 dell’Agenda 2030 mira a promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, garantendo occupazione piena e produttiva, nonché un lavoro dignitoso per tutti. Nonostante il nostro Paese stia progredendo, non ha completamente superato la severa crisi economica degli anni passati. La crescita, seppur presente, è lenta e inferiore rispetto ai principali partner europei. Nonostante una tendenza positiva, il tasso di disoccupazione rimane elevato, soprattutto tra i giovani.

L’aumento dell’occupazione è un segnale positivo per la ripresa economica, ma affinché i lavoratori ne traggano benefici, è essenziale adeguare le retribuzioni al potere d’acquisto. La collaborazione tra aziende e Governo è cruciale per sviluppare soluzioni che bilancino le esigenze imprenditoriali con la tutela dei diritti dei lavoratori. Per affrontare questa sfida cosa fare? È consigliato rimanere informati tramite media vari, promuovere incontri con esperti settoriali, conoscere i diritti dei lavoratori e sostenere la crescita economica locale acquistando prodotti da aziende della regione.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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