La 61° Conferenza di Monaco sulla Sicurezza (MSC) si è tenuta dal 14 al 16 febbraio 2025. Il meeting rappresenta il più importante incontro tra i leader mondiali sulla politica di Sicurezza globale e si tiene ogni anno dal 1963. Quest’anno più che mai le proposte discusse potranno influenzare la Sicurezza europea.
Durante i tre giorni della Conferenza di Monaco hanno preso parte ai lavori circa 60 capi di Stato e di governo, oltre a più di 150 ministri e leader di Organizzazioni internazionali. L’evento è presieduto dal Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, con la partecipazione della Ministra degli Esteri Annalena Baerbock e del Ministro della Difesa Boris Pistorius, entrambi candidati alla carica di Cancelliere (l’elezione si terrà il prossimo 23 Febbraio).
L’agenda della Conferenza di Monaco e la svolta di Trump
La recente conversazione telefonica tra i Presidenti degli Stati Uniti e della Russia, ha portato ad un’accelerazione nei negoziati tra Washington e Mosca, con l’obiettivo di porre fine al conflitto in Ucraina. La Casa Bianca ha indicato la necessità di negoziare una soluzione a lungo termine per il conflitto in corso. Questo tema ha assunto la priorità rispetto agli argomenti inizialmente previsti nell’agenda della Conferenza di Monaco: la crisi in Medio Oriente, la situazione nel Mar Rosso, le relazioni transatlantiche e la guerra in Congo.
A quasi tre anni dall’ invasione russa dell’Ucraina, Trump vuole riprendere il dialogo con Vladimir Putin. Dopo i colloqui telefonici del 12 febbraio con il Presidente russo e l’omologo Zelensky, ha incaricato il suo team di continuare le consultazioni durante la Conferenza di Monaco. Un passo questo che servirà a preparare un vertice con Putin, che si terrà in Arabia Saudita.
Il Vicepresidente americano Vance incontra Zelensky
Gli Stati Uniti desiderano “una pace duratura in Ucraina” ha dichiarato il vicepresidente Vance durante il suo incontro, a margine della Conferenza di Monaco, con il presidente ucraino. Zelensky, dal canto suo, ha affermato che: “il colloquio con Vance è stato positivo” e ha sottolineato la necessità di continuare a lavorare per porre fine alla guerra in Ucraina. “E’ necessario discutere ulteriormente, lavorare di più e preparare il piano per fermare il Presidente russo“, gli ha fatto eco Zelensky.
Al suo rientro a Kiev ha poi sottolineato, dai propri social, che “i nostri team continueranno a lavorare sul documento. Abbiamo affrontato molte questioni chiave e siamo ansiosi di accogliere il generale Kellogg in Ucraina per ulteriori incontri e per una valutazione più approfondita della situazione sul campo”.
Washington intanto sta preparando il vertice a Riad con negoziatori russi, secondo il Segretario di Stato americano Marco Rubio “L’Arabia Saudita sarà la seconda tappa di un lungo percorso negoziale per la pace”.
L’Europa non sta a guardare: vuole esserci alle trattative
La Conferenza di Monaco 2025 sulla Sicurezza è servita ai rappresentanti europei a riordinare le idee e a cercare di non farsi sopraffare, puntando a non farsi escludere dall’accelerata data dall’amministrazione Trump.
Ursula von der Leyen la Presidente della Commissione europea ha dichiarato “Posso annunciare che proporrò di attivare la clausola di salvaguardia per gli investimenti nella difesa. Ciò consentirà agli Stati membri di aumentare in modo sostanziale le spese per la difesa”. Uno stratagemma questo che permetterebbe di non gravare sui bilanci fiscali di ogni singolo Stato.
Il Presidente finlandese Alexander Stubb ha proposto che l’Unione europea nomini un inviato speciale per i colloqui di pace riguardanti l’Ucraina, al fine di partecipare con una voce univoca ai futuri negoziati.
Il presidente francese Emmanuel Macron infine ha proposto per lunedì 17 febbraio a Parigi una riunione tra i principali Paesi dell’Ue per discutere su Ucraina e sicurezza europea.
Un vertice al quale parteciperà anche l’Italia oltre a Germania, Gran Bretagna, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca e che vedrà la presenza dei vertici dell’Ue e del Segretario Nato Mark Rutte.
La Conferenza di Monaco 2025 sulla Sicurezza ha avuto un ruolo cruciale, con i leader europei chiamati ad assumere impegni concreti oltre le dichiarazioni di principio fatte in molti Summit internazionali.

