La soluzione per ridurre la siccità è sempre più vicina e genera nuove speranze. I ricercatori di Austin e di Singapore, infatti, dopo due anni di lavoro, sono pronti ad applicare una soluzione rivoluzionaria per combattere la siccità: trasformare l’aria in un fluido. Bere l’aria diventerà il metodo innovativo per cambiare le sorti dei Paesi più aridi del mondo. Per BuoneNotizie.it l’intervista al climatologo Nicola Dovetta.

La soluzione per eliminare la siccità è nell’aria

Le stime delle Nazioni Unite del 2024 hanno mostrato che un terzo degli abitanti del pianeta vive in una zona arida o semi arida. La siccità è un dato pronto a crescere sempre di più, a causa dell’aumento delle temperature. La soluzione per risolvere la carenza di acqua ed annullare la siccità nel mondo sembra essere alla portata di tutti e si trova nell’aria. Il ricercatore di climatologia dell’università Federico II di Napoli, Nicola Dovetta, ci presenta questa soluzione rivoluzionaria che cambierà il nostro rapporto con la siccità.

«I Paesi del globo sono ogni anno più aridi, inclusa l’Italia – spiega il dottor Dovetta – L’acqua, il bene primario senza la quale la vita non potrebbe esistere, scarseggia sempre più. La soluzione per risolvere il problema della siccità è attorno a noi o, meglio, nel nostro respiro: l’aria. Le università di Austin e Singapore hanno avviato, da alcuni anni, un progetto di trasformazione degli stati della materia, da quello gassoso a quello liquido. Bere l’aria diventerà la via per ridurre la siccità e i problemi ambientali ad essa correlati».

Eliminare la siccità spendendo poco

Le cause principali della siccità sono dovute all’inquinamento e alle alte temperature che non consentono il naturale ciclo delle piogge e, di conseguenza, la fertilità del suolo. La siccità implica che il terreno diventi estremamente arido e, quando le piogge cadono con violenza, si possono trasformare in alluvioni, come nei recenti casi di Ravenna e Valencia. «La soluzione proposta da Austin e Singapore sembrerebbe davvero risolutiva per ridurre la siccitàcontinua il ricercatore – In molti Paesi del mondo la siccità sta producendo fenomeni di migrazione per il clima o disastri irrefrenabili, come le alluvioni o la formazione di crepacci sui ghiacciai. Per questo motivo la scienza è al lavoro per trovare soluzioni alternative nel minor tempo possibile».

I risultati di questa scoperta sono stati pubblicati su Nature Communications. «Il fattore più sorprendente – aggiunge Dovetta – è che il materiale utilizzato per trasformare l’aria in acqua è davvero economico. La soluzione per contrastare la siccità è una “semplice” pellicola super-igroscopica che recupera, grazie alle sue molecole, l’acqua dall’aria. Si tratta di un materiale capace di trattenere molta acqua a un costo davvero competitivo: due dollari al chilo. La soluzione potrebbe davvero essere alla portata di ogni Stato del mondo».

L’acqua che si recupera dalla terra

Bere l’aria sarà davvero la garanzia per migliorare il futuro dei Paesi più aridi, grazie all’utilizzo di polimeri di idrossi-propilcellulosa e gomma konjac che sfrutta la raccolta dell’aria evitando che l’acqua condensata possa evaporare. Esistono altri metodi che potrebbero essere validi in Paesi in cui l’aria o il terreno presentano un’umidità maggiore.

«L’università di Austin ha progettato un altro sistema che potrebbe essere utilizzato nei Paesi d’Europa, sempre adatto a trovare una soluzione al tema della siccità – conclude DovettaNei terreni più umidi, come quelli della Pianura Padana, potrebbe essere utilizzato un idrogel, da posizionare nel terriccio. Questo sistema sarebbe in grado di assorbire l’acqua dalla terra e creare un percorso di auto-alimentazione delle piante: una soluzione per risparmiare acqua e limitare gli sprechi che sono fondamentali per ridurre la siccità, senza necessitare di ulteriori irrigazioni. Le soluzioni sono promettenti e non tarderanno ad essere applicate».

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Edoardo Casolo

Edoardo Casolo

Sono appassionato di geopolitica, cinema e cultura, di viaggi e di industria video-ludica. Vicentino ma vivo a Venezia, città che ho amato dal primo momento in cui l'ho vista. Con il laboratorio di giornalismo realizzerò il mio sogno di diventare pubblicista.

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