L’Arabia Saudita potrebbe assumere una posizione fondamentale come mediatore regionale, sfruttando la sua influenza economica e politica per contribuire alla stabilizzazione dell’area. Si tratta di un coinvolgimento attivo nelle questioni geopolitiche,  favorendo la creazione di un contesto di maggiore sicurezza e cooperazione nel Medio Oriente. Per l’Arabia Saudita si delinea la possibilità di espandere l’influenza geopolitica nel Libano e nella Siria, a seguito della riduzione dell’influenza iraniana.

L’Arabia Saudita potenza chiave del Medioriente

L’Arabia Saudita è situata al centro della regione mediorientale e la sua posizione geografica la rende un crocevia tra Asia, Africa ed Europa, conferendole una rilevanza strategica.

Arabia saudita mappa Wikipedia fonte Cia

A livello interno, il Paese sta attraversando un periodo di riforme economiche e sociali sotto la guida del principe ereditario Mohammed bin Salman. L’obiettivo è diversificare l’economia basata sul petrolio e modernizzare la società attraverso il progetto Vision 2030. Il progetto, lanciato nel 2016, richiede circa 700 miliardi di dollari per trasformare l’economia e rendere il Paese un nuovo hub per capitali, imprese, attività di intrattenimento e turismo.

La Vision 2030 vuole rendere l’Arabia Saudita il “cuore del mondo arabo e islamico” e diventare una potenza di investimento globale. Nell’ambito del suo programma di modernizzazione, il governo saudita ha iniziato ad introdurre riforme per garantire maggiori diritti alle donne, con l’obiettivo di una futura uguaglianza di genere. Ci sono stati piccoli segnali concreti per le donne, nel giugno 2018, con la concessione del diritto di guidare veicoli e nell’agosto 2019 la revoca delle restrizioni di viaggio. Innovazioni da molte organizzazioni sociali definite una facciata per rassicurare gli investitori internazionali.

Come l’Arabia Saudita si sta posizionando 

L’Arabia Saudita vuole costruire una rete di relazioni diplomatiche ed investimenti soprattutto in Libano e Siria, approfittando del indebolimento dell’Iran e dei suoi alleati. Dopo la morte di alcuni membri fondatori di Hezbollah in Libano e il cambiamento politico in Siria, con la caduta del regime di Bashar al-Assad, i sauditi vogliono inserirsi come potenza stabilizzatrice.

Le nuove autorità siriane guidate da Hay’at Tahrir al-Sham hanno mostrato un’apertura verso Riyadh. Il 2 gennaio scorso il ministro degli Esteri di Damasco ha visitato l’Arabia Saudita per la prima volta, mentre Riyadh ha inviato aiuti umanitari dopo la caduta del regime autoritario. Il 7 dicembre, Riyadh aveva firmato la dichiarazione di Astana sulla Siria, ribadendo la necessità di una soluzione politica e l’integrità territoriale del Paese. L’Arabia Saudita, recentemente ha riallacciato i rapporti con la Turchia per siglare accordi militari per l’acquisto di droni e jet turchi e per fare pressione sui Paesi occidentali affinché cancellino le sanzioni contro la Siria.

In Libano aumenta l’influenza saudita

Sul fronte libanese nel dicembre scorso, il ministro della difesa saudita ha avuto un incontro a Riyadh con l’allora comandante generale delle forze armate libanesi Joseph Aoun: al centro dei colloqui il sostegno saudita al generale. Con la vittoria di Aoun alla presidenza, è probabile che i sauditi investiranno nella ricostruzione del Libano e forniranno supporto finanziario e militare alle forze armate. Attualmente l’indebolimento di Teheran ha un ulteriore effetto positivo: la possibile normalizzazione dei rapporti fra Arabia Saudita e Israele per la riuscita del cessate il fuoco e la futura ricostruzione nella striscia di Gaza.

L’Italia rafforza la collaborazione con Riyadh

Dal 25 al 27 gennaio, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha compiuto una visita ufficiale in Arabia Saudita per rafforzare la collaborazione con i Paesi del Golfo.
Gli accordi raggiunti tra Italia e Arabia Saudita rappresentano un passo significativo verso una partnership strategica, mirata a promuovere la cooperazione in vari settori tra cui la difesa, la cultura, l’innovazione, e soprattutto l’energia. La premier Giorgia Meloni ha raggiuto accordi pari a 10 miliardi di euro. Tali accordi offrono alle aziende italiane l’opportunità di espandere la loro presenza nel Paese e di contribuire allo sviluppo sostenibile saudita.

La premier italiana ha ribadito il ruolo dell’Arabia Saudita in tutto il Medio Oriente come “attore chiave per  una normalizzazione dei rapporti tra Arabia e Israele che può facilitare il percorso verso la soluzione dei due stati e rafforzare le nuove istituzioni libanesi “.

In un mondo sempre più multipolare, la strategia dell’Arabia Saudita rappresenta un modello di adattamento alle nuove dinamiche globali. Non è un caso che Riyadh stia emergendo come uno degli attori più abili nel capitalizzare le rivalità tra le grandi potenze. Prova ne è il il primo Summit arabo per una soluzione su Gaza, che si è svolto a partire dal 20 febbraio.

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Gloria Scacchia

Aspirante giornalista pubblicista, ho lavorato per la Farnesina e l’OSCE, mi interesso di  Diritti Umani, Geopolitica, Società, Cultura e Attualità. Scrivo per Buone Notizie.it e frequento il master e il laboratorio di giornalismo costruttivo

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