Cos’è il marketing territoriale e perché può aiutare il settore del turismo in Italia? Il caso di Procida parla chiaro.

Procida come Capitale della Cultura 2022 darà una spinta al turismo in tempi di post-Covid e all’economia dell’Italia. La sua elezione rappresenta un ottimo esempio di marketing territoriale e di storytelling. Ma di che si tratta? Con il marketing territoriale, si crea una storia con cui entrare in empatia nella speranza di un lieto-fine. La narrazione di un territorio ne rappresenta l’identità, il valore e l’attrattiva. Il primo passo del marketing territoriale è celebrare ciò che caratterizza un posto: l’inizio dello storytelling. Nel caso di Procida, si pensa alle bellezze naturalistiche.

Nel vivo dello storytelling

In ogni storia c’è un momento di potenzialità e quello del successo grazie ai sostenitori. Entrano in gioco la vision e gli obiettivi. Si crea una mission da portare a termine secondo le linee guida di una vision studiata a tavolino. Nel caso dell’isola, la mission (“La Cultura non Isola”) coinvolge le persone chiamate ad appoggiare il concept e a diffonderne il messaggio.

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Il marketing territoriale è una strategia ben architettata che non lascia nulla al caso. Analizzando la concorrenza si individuano le qualità che rendono unico il territorio, mentre uno sguardo alla storia conferisce autorevolezza. Segue poi il momento di presentare al mondo una versione rinnovata e più consapevole del territorio.

Le strategie comunicative (analogiche e virtuali), attraverso i diversi media a disposizione, fissano nella percezione collettiva la narrazione. Ecco allora che Procida assume nuova vita come simbolo di ripresa post-Covid, elogio del piccolo e del bello, bandiera delle piccole realtà. Intanto continuano ad essere monitorati i dati raccolti sullo sviluppo territoriale. Si gestiscono poi nuovi rapporti con enti pubblici e privati per finanziare attività in linea con la storytelling locale e con gli obiettivi economici.

Da Procida, un nuovo marketing territoriale per l’Italia

Il marketing territoriale sviluppato per Procida non rappresenta però un caso isolato ma incide su tutta la nazione. Ricorda una cultura fatta di tante entità nel seno di differenti arti. Cambia così l’immagine dell’Italia all’estero: oggi rappresentata in gran parte dall’arte rinascimentale fiorentina, dall’aria romantica romana e veneziana, dalla pizza napoletana. Diventerà anche l’Italia delle casette procidane in tinte pastello, dei piccoli borghi, allargando il target di turisti interessati. Subentrerà come risposta alla globalizzazione con il culto della piccola realtà.

Altri esempi di marketing territoriale in Italia

Tra gli esempi “riusciti” di marketing territoriale, la Strada Reale dei Vini Torinesi è emblematica. Unisce una storytelling dalle suggestive panoramiche naturali agli interessi economici di consorzi, enti, associazioni, aziende agricole e strutture. Mette così in moto l’economia locale e dona unicità e attrattiva al territorio, favorendone il turismo.

Lo stesso discorso si può applicare alla Sicilia, legata a doppio filo col mare, le leggende e il retroterra storico greco. La Toscana viene raccontata come città dell’arte rinascimentale e della gastronomia godereccia.

Il cineturismo come ulteriore risorsa

Negli ultimi tempi si parla molto di cineturismo in termini di promozione e marketing territoriale. Si tratta di una strategia che puntando sull’enfatizzazione degli scenari cinematografici, mira a coinvolgere emotivamente il turista. Sono molte le località che sulla scia di film girati in loco hanno visto lievitare in modo esponenziale il settore turistico. In Italia, oltre al borgo di Castellabate dove venne girato il film “Benvenuti al Sud”, c’è anche Procida, chiamata “L’isola del Postino” dal film di Massimo Troisi.

A Roma sopravvivono le classiche “Vacanze romane” con un tour che segue i passi di Audrey Hepburn nel film di William Wyler, con tanto di vespe fittate e Bocca della Verità. La Sicilia invece è l’isola di Montalbano. Un tour lungo tutta l’isola insegue le città attraversate dal Commissario, comprese le trattorie.

Procida tra opportunità economiche e rischi

La realtà procidana però è molto piccola e bisognerà stare attenti alla gestione economica. La mobilità finanziaria potrebbe alterare l’equilibrio dell’isola.

Il rischio è incidere negativamente sulla vita degli isolani con un aumento del valore degli immobili (rendendo difficile continuare a viverci) o accettando investimenti non in linea con l’identità del territorio. Bisognerà sviluppare una buona strategia di marketing territoriale senza perdere di vista gli interessi da tutelare.

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Mara Auricchio

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