La fotografia è una forma d’arte sempre più presente nelle nostre vite. Basti pensare a social network come Instagram e TikTok, alla pubblicità, alla multimedialità: tutto passa dalle immagini. È con questa consapevolezza che il Festival Incontro con la Multivisione torna a Bra in provincia di Cuneo nel weekend del 4-6 novembre 2022.

Per il suo venticinquesimo anniversario, la manifestazione si pone lo scopo di “far vedere cosa si può fare con quest’arte” (Roberto Tibaldi, fotografo braidese), che della fotografia fa una delle sue colonne portanti. Ma com’è arrivata quest’espressione artistica a essere tanto polivalente da poter essere inserita in contesti tra i più disparati – digitali ma non solo – e a diventare così importante? Ecco le tappe salienti della storia della fotografia commerciale, dalla nascita del dagherrotipo ai giorni nostri.

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Storia della fotografia: la nascita del dagherrotipo

La fotografia commerciale ha una data di nascita universalmente riconosciuta: 9 luglio 1839, ovvero il giorno in cui Louis Jacque Mandè Daguerre ottiene il brevetto dall’Accademia delle Scienze di Parigi per il sistema della dagherrotipia. Questo procedimento fotografico è basato sull’uso di una piastra di rame ricoperta di ioduro d’argento che, esposta a vapori di mercurio, si trasforma in positivo. In realtà, il vero inventore della dagherrotipia è lo scienziato Joseph Nicéphore Niepce – socio di Daguerre –, morto sei anni prima che il suo lavoro fosse ufficialmente legittimato.

Il contributo di Daguerre, che perfeziona l’idea dello scienziato, è comunque tanto significativo da valergli una pensione vitalizia – donatagli dal Governo in cambio della libera circolazione dei dettagli del processo –, l’onorificenza di Cavaliere della Classe di Pace dell’Ordine Pour le Mérite dal Regno di Prussia, un monumento in suo onore situato sulla tomba dov’è sepolto e l’incisione del suo nome su una facciata della Torre Eiffel. Nella storia della fotografia, il nome di Daguerre è uno dei più importanti. Se non altro, è il primo a far emergere la fotografia commerciale.

Circa a metà del 1800, la fotografia inizia a essere stampata su carta. Si passa da diversi sistemi (carta salata, carta all’albumina, stampe al carbone), ma è solo nel 1851 che arriva il procedimento al collodio umido – un metodo per sensibilizzare lastre di vetro e farne negativi – inventato dall’inglese Frederick Scott Archer. Questa tecnica viene migliorata tanto da rendere possibili le grandi campagne fotografiche dell’800. In questi anni, il fotografo inizia a viaggiare per spedizioni naturalistiche e scientifiche ma anche e soprattutto per documentare la guerra.

La fotografia in epoca contemporanea

La nascita delle istantanee segna la nascita della fotografia moderna. Il procedimento al collodio umido lascia spazio alle prime macchine fotografiche portatili che, avendo il negativo già inserito, permettono di scattare i famosi snapshots (le istantanee, appunto), che vengono poi sviluppati in laboratori appositi.

Premete il bottone, noi faremo il resto” George Eastman, inventore della macchina fotografica Kodak

Tra le date più importanti nel ‘900, ricordiamo il 1904, l’anno dell’invenzione dell’autocromo da parte dei fratelli Lumière – l’autocromia, nonostante il costo elevato, ha un grande successo poiché permette la realizzazione di scatti a colori durante la Prima guerra Mondiale; il 1935, quando viene registrato il marchio Canon; il 1937, l’anno in cui viene fondata la ditta Polaroid da Edwin H. Land.

Ma soprattutto ricordiamo il 1969, anno emblematico, in cui inizia la rivoluzione digitale a partire dall’invenzione del CCD (Charge Coupled Device) da parte dei fisici Willard S. Boyle e George E. Smith. Alla fine del ‘900 nascono Photoshop e la prima Reflex digitale, altre tappe importanti nella storia della fotografia, che segnano l’avvento delle foto così come le conosciamo.

Libri sulla storia della fotografia

Per approfondire la storia della fotografia, dalla camera obscura all’era dei social network, esistono molti libri da poter consultare. Tra i più emblematici: “Storia della fotografia” di Beaumont Newhall; “Fotografia. La storia completa” di J. Hacking; e per i curiosi della storia nostrana “Storia della fotografia in Italia dal 1839 a oggi” di Gabriele D’Autilia.

La fotografia è cambiata molto nei decenni e anche la sua percezione, nonché l’uso che ne facciamo. Oggi è un’espressione artistica, un modo di fare storytelling, uno strumento di sensibilizzazione ( basti pensare alle immagini di guerra, degli effetti del problema climatico, delle conseguenze delle diseguaglianze sociali ecc.) e in generale un mezzo utilizzato nei campi tra i più svariati, grazie alla forza e alla versatilità di cui è propria.

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Sofia Greggio

Sofia Greggio

Sofia Greggio. Correttrice di bozze, editor e ghostwriter, ho seguito corsi di editoria come lettura professionale, scouting e consulenza editoriale e un master in scrittura creativa. Oltre al mondo dei libri, sono appassionata di civiltà orientali e infatti studio Antropologia all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

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