La protesta in Iran trova un nuovo alleato: l’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), infatti, ha deciso di unirsi alle manifestazioni di solidarietà verso il popolo iraniano, da mesi al centro delle cronache quotidiane internazionali per la morte di Mahsa Jîna Amini. Il Cinema Aquila di Roma, il 23 gennaio 2023, proietterà il film Il male non esiste di Mohammad Rasoulof, premio Orso d’Oro al Festival di Berlino 2020 e concesso da Satine Film. L’evento avrà inizio alle 18:30 e, prima della proiezione, si potranno ascoltare le testimonianze di alcuni artisti, musicisti e autori iraniani. L’ingresso sarà libero, fino ad esaurimenti posti.

Il lungometraggio di Rasoulof simboleggia il suo dissenso verso l’autoritarismo, elemento già presente in altre sue pellicole passate. Il cineasta di Shiraz ha sempre combattuto con l’iconica figura del regime, spesso subendo conseguenze in prima persona. Nel 2010, ad esempio, le autorità lo arrestarono per aver dato il via a delle riprese senza permesso, condannandolo a sei anni di carcere, poi ridotti a uno. Più recentemente, nel 2017, Rasoulof perse pure il diritto al suo passaporto, visto la proiezione del film A Man of Integrity, film incentrato sull’esagerato potere del governo, al Festival di Cannes, dove tra l’altro vinse il premio Un certain regard.

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Da Berlino a Roma: la solidarietà per Mahsa Jîna Amini

La storia di Mahsa Jîna Amini comincia il 13 settembre 2022, giorno nel quale la ragazza, rea d’aver indossato erroneamente il proprio velo islamico, viene condotta dalla polizia religiosa in centrale, nella quale perde la vita in circostanze sospette tre giorni dopo, il 16 settembre 2022. L’iraniana ha dovuto combattere con un vero e proprio coma, nonostante le forze dell’ordine abbiano dichiarato come causa del decesso un infarto. Tale dinamica ha portato all’indignazione del mondo intero, con diverse organizzazioni determinate a fare chiarezza sull’accaduto: tra queste, per citarne alcune, troviamo Amnesty international e il celebre gruppo informatico Anonymous.

Ma le proteste non si sono ridotte ai piani alti, bensì hanno coinvolto milioni di persone in ogni Paese, in primis lo stesso Iran. I moti sono partiti nel Kurdistan iraniano, precisamente a Saqqez, ma la solidarietà per Mahsa Jîna Amini ha toccato persino il continente europeo a fine ottobre, quando a Berlino 80.000 civili sono scesi in strada, chiedendo a gran voce sanzioni internazionali contro il regime iraniano e ripetendo lo slogan “Donne, vita e libertà”. Anche l’Italia si è unita al coro di protesta verso la tragedia avvenuta, come testimoniato dall’incontro tra Sergio Mattarella e il nuovo ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, Mohammad Reza Sabouri, svoltosi il 12 gennaio 2023 al Quirinale.

Il comunicato dell’ANAC per la causa iraniana

La stessa ANAC ha rinnovato la propria solidarietà per la condizione dell’Iran, determinata a sostenere questa causa fino in fondo: “L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici chiama il cinema italiano a una manifestazione di solidarietà per l’ immediata sospensione della esecuzioni capitali, per la fine degli arresti incondizionati contro donne e la popolazione che continuano coraggiosamente ad opporsi alla violenza cieca del potere, per il rilascio dei prigionieri politici inclusi filmmaker, registi, artisti e giornalisti ingiustamente perseguitati e privati della libertà”.

 

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Francesco Cretella

Francesco Cretella

Innamorato della comunicazione in ogni sua forma, specialmente se cinematografica e sportiva. Scrivo per passione e ambizione, rifacendomi ai sei elementi più importanti dell'umanità: chi, cosa, quando, dove, come e perché.

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