È finito completamente lo sciopero di Hollywood: un evento unico nella storia del cinema. I professionisti manifestavano contro la AMPTP, cioè una parte dell’industria dei produttori statunitensi di cui fanno parte aziende come Disney, Paramount, Netflix, Amazon, Apple e Warner Bros. Gli sceneggiatori hanno iniziato la protesta a maggio e gli attori li hanno seguiti a luglio, per un totale di 5 mesi: tempi record. I partecipanti chiedevano agli Studios tutele sull’uso dell’intelligenza artificiale generativa nella creazione di contenuti e un aumento dei diritti residuali calcolato sui dati di ascolto. Per l’intera durata della protesta attori e registi non hanno collaborato né promosso proiezioni che non fossero indipendenti, causando il blocco dell’intera macchina cinematografica di Hollywood.

L’accordo: un evento storico per l’intero settore del cinema

Lo sciopero si è concluso con una “offerta migliore e finale” da parte degli Studios che gli artisti hanno accettato. I negoziatori dei sindacati l’hanno definita “una grande vittoria”. Per quanto riguarda il salario, l’accordo prevede l’aumento della paga, contributi pensionistici e tutele sanitarie. In più è stato aggiunto lo “streaming participation bonus”, un cambiamento strutturale su come vengono percepiti i compensi relativi alle opere passate in streaming. I professionisti riceveranno ora una percentuale calcolata in base al successo del film o la serie tv.

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Per quanto riguarda l’uso dell’AI generativa, l’accordo dà delle definizioni sullo strumento specificando che non può essere reputato scrittore o artista in quanto non crea contenuti originali ma rielaborati da dati preesistenti e stabilisce che nonostante il supporto sia concesso non influirà sul valore e i diritti dei professionisti.

Il 2023 è l’anno ufficiale in cui l’Intelligenza Artificiale ha raggiunto tutto il mondo, cambiando il modo in cui i contenuti sono prodotti. L‘accordo è un passo cruciale per il futuro del cinema perché l’industria avrebbe potuto risparmiare milioni di dollari sostituendo buona parte delle figure professionali con la AI e così distruggere i metodi di produzione del cinema tradizionale.

Le conseguenze dello sciopero di Hollywood

Il tempo era agli sgoccioli per non compromettere definitivamente la stagione televisiva 23-24. Le conseguenze dello sciopero si vedranno sull’uscita delle proiezioni per i prossimi due anni. Anche se a manifestare sono stati solo attori e sceneggiatori, il blocco ha coinvolto tutte le categorie del settore, come costumisti, truccatori, tecnici e aziende fornitrici: una perdita in dollari di più di sei miliardi per il singolo stato della California e 158 miliardi per gli altri stati.

I lavoratori devono ora muoversi tra più impegni e farlo in tempo ridotto, perciò non è sicuro che la nuova programmazione venga rispettata. Gli Emmy, rinviati per la prima volta dall’attacco alle Torri Gemelle, si faranno a gennaio 2024 e anche le altre serate di premiazione saranno adattate al periodo da gennaio a marzo.

Non tutte le proiezioni potranno riprendere contemporaneamente. Le produzioni più importanti pagheranno per essere le prime a far uscire le proprie opere. Per volere del sindacato i film e le serie tv che sono state interrotte a causa dello sciopero hanno la priorità, come Mission: Impossible 8 e Beetlejuice di Tim Burton. Tra le serie tv che slitteranno di un anno Last of Us, Stranger Things e House of Dragon, mentre tra i film più attesi Challengers con Zendaya di Luca Guadagnino e Dune: 2 con Timothée Chalamet.

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Alice Pietrella

Alice Pietrella

Sono una webmaster freelance specializzata nella realizzazione siti web con codice CSS ( webopera.it )e un'aspirante giornalista iscritta al percorso dell'associazione italiana di giornalismo costruttivo. Scrivo di Italia e società nei settori del Made in Italy e dello spettacolo. Visita il mio sito web: alicepietrella.it

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