Pochi giorni fa, a Juba, capitale del Sud Sudan, si è tenuto il più importante evento di promozione economica del Paese, dall’indipendenza ad oggi. Al centro dell’iniziativa, organizzata dal governo in collaborazione con la South Sudan Investment Authority, i possibili interventi da attuare per promuovere la diversificazione dell’economia di un Paese che dipende per circa il 90 % dal petrolio. Ad operare concretamente in questa direzione è il “CEFA il seme delle solidarietà Onlus”, organizzazione non governativa di volontariato internazionale, fondata nel 1972 da alcune cooperative agricole bolognesi, che da tre anni promuove il progetto “Seminiamo per l’Africa”, un programma di auto-sviluppo agricolo sostenibile, volto a favorire migliori condizioni di vita della popolazione locale.

Dopo tre anni di attività a Mbita, in Kenya, dove il CEFA ha seminato conoscenza – lasciando in eredità alla popolazione le competenze necessarie per portare avanti con successo il lavoro avviato – parte un nuovo progetto pluriennale in Sud Sudan, animato dai volontari di “Seminiamo per l’Africa” che opereranno per riattivare l’economia agricola e commerciale delle aree interessate.

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Il metodo di lavoro si può così sintetizzare: formazione on the job, lavoro di squadra e coinvolgimento delle istituzioni locali; ciò si traduce nel superamento dell’assistenzialismo, attraverso la partecipazione attiva della popolazione, in un’ottica di sostenibilità del progetto a lungo termine. I formatori del CEFA trasferiranno le conoscenze e gli strumenti necessari a gruppi di formatori locali che potranno proseguire il lavoro avviato dall’organizzazione, proprio come si è già verificato, con successo, in Kenya.

1463410_671892492831900_913303239_nNella pratica, il lavoro condotto dal CEFA consiste nel realizzare corsi di formazione professionale in ambito agronomico, che comprendono, oltre allo sviluppo di orti scolastici, l’insegnamento delle tecniche di irrigazione. Lo scopo ultimo è quello di creare modelli imitabili e facilmente replicabili.

In un’area come questa, dove la stagione secca inizia nel mese di dicembre per durare circa 4 mesi, con temperature che possono andare anche oltre i 50 gradi, l’acqua diventa una risorsa veramente preziosa. Per far fronte a questo problema, oltre alla costruzione di cisterne, il CEFA si occuperà di formare la popolazione locale sulle principali tecniche di raccolta dell’acqua.

Il tema della formazione riguarderà anche le Istituzioni locali (Ministero dell’Agricoltura, Ministero dell’Educazione e delle Salute, comunità locali), che saranno coinvolte attivamente in incontri periodici dedicati al programma. Una volta concluso il progetto, i tecnici del Ministero dell’agricoltura locale si sostituiranno a quelli dell’organizzazione, garantendo la prosecuzione dell’attività di formazione.

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