I network professionali stanno rivoluzionando l’idea di lavoro. Ricordate le immagini di “fantozziana memoria” con gli impiegati invisi l’uno all’altro? Oggi, l’atteggiamento assunto nei luoghi di lavoro è differente: un numero sempre maggiore di lavoratori, soprattutto nel terzo settore, cerca di costruire delle reti di relazioni per favorire lo scambio di competenze e di esperienze e per supportarsi vicendevolmente.

Secondo gli esperti di Deloitte, più dell’80% delle posizioni lavorative sono occupate grazie al lavoro di networking. Questa percentuale è destinata a crescere. Come si creano queste reti di relazioni e che impatto hanno nel quotidiano?

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Network professionali: a cosa servono

C’erano una volta postazioni lavorative illuminate al neon, orari di lavoro fissi e la prospettiva di svolgere le stesse mansioni in un arco temporale pari quasi alla lunghezza della propria vita lavorativa. Al giorno d’oggi, il mondo del lavoro ha cambiato la sua dimensione spazio-temporale a causa di crisi occupazionali, pandemie e avvento di innovazioni tecnologiche. Nuovi elementi hanno assunto un peso diverso, rispetto al passato.

Il cambiamento di impostazione ha fatto emergere nuovi valori: in poche parole, contano di più le persone. Diventa quindi cruciale costruire delle reti di colleghi con cui collaborare. Questo fenomeno viene definito networking professionale. Nel mondo della libera professione e dei freelance, la rete di contatti aiuta anche ad agevolare lo svolgimento delle prestazioni.

In cosa consistono queste forme di collegamento

Un network professionale è una connessione tra professionisti che si occupano prevalentemente delle stesse tematiche. Creare un network richiede dedizione, pazienza e soprattutto voglia di conoscere e farsi conoscere. Avere contatti con le persone giuste permette di compiere progressi a livello di competenze e di carriera, ma occorre anche curare la propria immagine online e sfruttare piattaforme che la rete offre.

Il lavoro di networking è soprattutto un lavoro di interazione: aiuta ad incrementare il proprio giro d’affari e a sviluppare nuove competenze. È diventato oggigiorno indispensabile, non solo per coloro che svolgono attività libero-professionali. Per interagire correttamente con il proprio network, sono richieste capacità comunicative: i contatti devono essere costanti, avere un tono equilibrato, essere pro-attivi e costruttivi.

Le modifiche nell’interazione tra individui hanno segnato la sociologia dei processi lavorativi. La creazione di network professionali riveste notevole importanza: la sfida del futuro sarà attribuire valore aggiunto al lavoro umano, per distinguerlo da quello svolto da macchine o intelligenze artificiali. Un network professionale incoraggia coloro che vi appartengono a formarsi continuamente.

Quali sono i vantaggi dei network professionali?

I vantaggi dei network professionali sono molteplici:

  • Confrontarsi con altre persone;
  • Arricchire il proprio bagaglio culturale di conoscenze ed esperienze;
  • Stabilire empatia con persone e accrescere le opportunità di trovare, ad esempio, un nuovo lavoro;
  • Visualizzare le criticità da altri punti di vista, per scorgere soluzioni diverse.

Come creare efficacemente network professionali

Alcune strategie sono particolarmente utili per creare network professionali. Tra queste:

  • Utilizzare correttamente i social network: occorre saper creare una buona immagine di sé, pubblicando contenuti coerenti con la propria professione;
  • Dedicarsi quotidianamente alla costruzione della propria rete di contatti, ed essere curiosi di conoscere persone e situazioni nuove;
  • Partecipare a eventi e conferenze, relative all’ambito nel quale ci si specializza;
  • Sviluppare e consolidare competenze trasversali (definite in gergo soft skills, quali ad esempio resilienza, pazienza, pensiero laterale), che aiutano a aumentare il proprio valore.

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Donatella Bruni

Donatella Bruni

Mi occupo di economia, lavoro e società, con uno sguardo alle dinamiche del lavoro, ai consumi e ai cambiamenti della società (fisica e digitale). Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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