Dal 1 novembre il portale inPA sarà l’unico portale per accedere ai concorsi della Pubblica Amministrazione (PA). Si stima che nei prossimi quattro anni serviranno tra 800mila e 1,3 milioni di specialisti, tecnici e professionisti poter realizzare i progetti del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e a causa del turnover di tutti gli enti e le istituzioni pubbliche. L’iniziativa si inserisce in una serie di proposte volute dal ministro Brunetta per riformare la PA e accompagnare la pubblica amministrazione nel processo di digitalizzazione.

Il lavoro in Italia, a che punto siamo?

Stando ai dati Istat a marzo 2022 il numero di occupati è tornato a superare i 23 milioni con un aumento soprattutto tra i dipendenti. Il tasso di occupazione si attesta dunque al 59,9% e quello di disoccupazione all’8,3%, tornando ai livelli del 2010. Inoltre il portale inPA sbarca in Italia in un contesto che vede il mercato del lavoro segnato dalla pandemia. Gli effetti dell’emergenza sanitaria, uniti alle possibilità tecnologiche, hanno contribuito a trasformare gli scenari lavorativi soprattutto con lo smart working nella PA e il fenomeno della Great Resignation.

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L’Osservatorio Smart Working ha messo in luce che, in seguito all’emergenza sanitaria, diverse PA hanno adottato iniziative assimilabili allo smart working. Se nel 2019 solo il 23% delle Pubbliche Amministrazioni dichiarava di aver implementato progetti di Smart Working strutturati o informali, nel 2021 la percentuale è quasi triplicata, raggiungendo il 67%.

Restano infatti una serie di aspetti che ad oggi limitano l’implementazione dello Smart Working nella PA: la mancanza di un’adeguata cultura basata sui risultati (per il 34% delle PA), il timore di un peggioramento delle prestazioni lavorative (18%) e la presenza di ruoli incompatibili con il lavoro da remoto (18%). Inoltre, dai dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, emerge che i lavoratori che continueranno con lo smart working per la PA ammontano a 1 milione e 480mila, circa la metà del totale.

Per quanto riguarda la Great Resignation, secondo quanto emerso dal Randstad Workmonitor, il 38% degli appartenenti alla fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni starebbe cercando attivamente un nuovo impiego. Il fenomeno è ancora più evidente tra i lavoratori nati tra la seconda metà degli anni 90’ e la fine degli anni 2000. A causa dell’incompatibilità con la propria vita privata, il 36% dei dipendenti ha già lasciato il lavoro e se si considera solo la fascia tra i 18 e i 34 anni, la percentuale sale al 51%.  Quindi, più che di dimissioni, in realtà si tratta di un processo di transizione occupazionale per la quale il portale inPA potrebbe tornare utile.

Come funziona il portale inPA?

Già dal primo luglio le amministrazioni centrali possono pubblicare i propri bandi di concorso per le assunzioni a tempo determinato e indeterminato. Seppur dal 1° novembre 2022 l’accesso ai concorsi pubblici avverrà esclusivamente registrandosi al portale inPA.gov.it, i bandi continueranno a essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

La piattaforma permetterà di restare aggiornati rispetto alla pubblicazione di nuove opportunità e avvisi di selezione e, quindi, di candidarsi online. Per fare questo gli utenti dovranno registrarsi al portale inPA e compilare il proprio profilo professionale accedendo tramite l’identità digitale (SPID).

Il portale implementerà le possibilità di reclutamento, le procedure per la costruzione di prove selettive che valorizzino anche le competenze trasversali e introdurrà una banca dati dei fabbisogni, competenze e profili del personale della PA e delle esigenze e delle domande di mobilità. Saranno migliorate anche le modalità di selezione online per i migliori laureati e i profili con le più alte qualifiche, oltre a consentire il monitoraggio dei concorsi delle pubbliche amministrazioni.

Dal lato delle amministrazioni, queste potranno impostare il reclutamento in base alle proprie necessità anche attraverso la creazione di schede per la definizione delle caratteristiche dei profili cercati, mentre gli aspiranti candidati a lavorare nella PA potranno scegliere in maniera mirata le selezioni a cui partecipare.

Il portale inPA mette dunque in dialogo la Pubblica Amministrazione con coloro che desiderano trovare un lavoro nel comparto pubblico, valorizzando le proprie competenze e le proprie esperienze professionali. Un incontro tra domanda e offerta di lavoro pubblico molto più agevole e trasparente, che può guidare il processo di rivitalizzazione auspicato nel PNRR per il futuro.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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