Come da tradizione, oltre agli auguri di buon anno è consuetudine stilare i buoni propositi per l’anno nuovo, sperando che non vengano dimenticati dopo qualche settimana, o addirittura qualche giorno. C’è chi fa di più: un bilancio di fine anno, non solo della propria attività o azienda (se ne avete una), ma anche della propria vita, e una proiezione di ciò che desideriamo realizzare non solo nel nuovo anno, ma anche in un periodo più lungo. Quali sono i vostri obiettivi di lungo termine? Dove vorrete essere tra 5 o 10 anni? Chi volete diventare?

Da pochi giorni ho assunto la direzione di BuoneNotizie.it, una testata che ho fondato 22 anni fa e di cui forse non tutti voi conoscono l’intricata storia. Se siete curiosi potete leggerla qui. Prendo il timone da chi lo ha diretto prima di me e, come ogni buon navigatore, ho tracciato una rotta verso un porto preciso.

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Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare

Seneca

L’obiettivo principale che mi sono posto è migliorare la qualità dei contenuti. E per farlo avrò bisogno anche del vostro aiuto (nelle prossime righe vi spiego come). Ma prima desidero ringraziare chi ha condotto insieme a me la barca fino ad oggi, affrontando scelte a volte facili e a volte difficili, e i collaboratori che hanno creduto in questo progetto editoriale e che ora hanno scelto nuovi obiettivi per le loro carriere. L’anno nuovo serve anche a questo, buoni propositi compresi: scegliere nuove strade e fare nuovi progetti. Auguro di cuore un buon anno a tutti loro.

Voglio anche ringraziare tutti i nostri lettori, che hanno continuato a seguirci nella necessità di leggere anche buone notizie, e non sentir parlare sempre e soltanto di problemi, conflitti, guerre, scandali e truffe (ne ho parlato in questo editoriale), tutti i nostri autori, che hanno contribuito ad arricchire di contenuti la nostra testata, e tutti i collaboratori che continueranno questa avventura con me pur sapendo che la mia conduzione sarà necessariamente più rigorosa. Anche a loro auguro buon anno: ne avranno bisogno più che mai!

Non sarà un compito facile e il nuovo anno inizia in salita. Infatti, BuoneNotizie.it è stato, e continuerà ad essere, il laboratorio di giornalismo del percorso formativo per aspiranti giornalisti pubblicisti che ho avviato e diretto dal 2020, ma continuerà anche ad essere una testata per i nostri lettori. Una sfida ambiziosa e necessaria, sia per BuoneNotizie.it, sia per il settore del giornalismo: ambiziosa perché far crescere le future leve del giornalismo, con tutte le competenze oggi necessarie per essere competitivi sul mercato, non è mai facile; necessaria perché il mondo del giornalismo non può più continuare a informare come ha sempre fatto, generando spesso sensazioni e sentimenti negativi come ansia, paura, frustrazione, rabbia, senso di impotenza, perdendo la fiducia dei propri lettori…

Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato

Albert Einstein

Non è possibile raccontare sempre e solamente ciò che non funziona senza mai parlare di soluzioni a quegli stessi problemi che riempiono le cronache e le pagine dei giornali. Non è più sostenibile, né per i lettori, né per l’industria dei media. Dimenticare che ciò che funziona e che ha reso le nostre vite e le nostre società migliori negli ultimi decenni, secoli e millenni (ne ho parlato qui) è anche ciò che ogni giorno ci dà quella speranza e quella fiducia necessarie per guardare avanti e affrontare la vita a testa alta.

Viviamo probabilmente nell’era più pacifica della storia della nostra specie

Steven Pinker

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Auguri e buon anno nuovo!

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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